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La proteina C coagulativa è coinvolta nel processo di formazione dei coaguli ed è normalmente presente nel flusso sanguigno. Insieme alla proteina S contribuisce a limitare l’estensione dei coaguli inattivando determinati fattori della coagulazione (fattore V e VIII). Senza queste proteine, dunque, i coaguli potrebbero formarsi in modo incontrollato, col rischio che si sviluppi una trombosi.
La proteina C viene sintetizzata nel fegato ed uno dei più importanti anticoagulanti ematici insieme all’antitrombina III. C’è, però, una differenza tra le due e riguarda il meccanismo di funzionamento. La proteina C, infatti, a differenza dell’antitrombina, richiede la vitamina K per essere sintetizzata.
Il motivo principale per cui viene richiesto il dosaggio delle proteina C coagulativa è per capire quali possano essere le cause di disordini o alterazioni nei processi della coagulazione. In particolare, in presenza di un evento trombotico come la trombosi venosa profonda o nel caso di tromboembolismo, ossia nell’eventualità di una embolia polmonare.
Il test della proteina C viene solitamente richiesto insieme al dosaggio della proteina S in caso di:
Il test può essere richiesto anche in seguito all’interruzione di una terapia anticoagulante in quanto i coaguli possono influenzare la concentrazione di queste proteine.
L’esame per la misurazione di proteina C e S va effettuato, infine, anche nei neonati che presentino disordini nei processi coagulativi (Purpura fulminans, coagulazione intravascolare disseminata) o nei soggetti che abbiano familiarità con una carenza di proteina C o S.
Come il test per la proteina C, insieme al quale viene comunemente prescritto, l’esame per la proteina S serve a stabilire le cause di eventuali disfunzioni nei meccanismi di controllo della coagulazione, che possono determinare una iperattivazione dei processi coagulativi e, di conseguenza, aumentare il rischio di trombosi o embolia polmonare.
Per effettuare il test per la misurazione della proteina C o S è sufficiente prelevare un campione di sangue venoso.
Per poter effettuare l’esame per la proteina C è necessario attendere almeno due settimane dall’evento trombotico e sospendere la terapia anticoagulante, in quanto sono entrambi fattori che possono alterare i risultati delle analisi.
Un alto livello di proteina C coagulativa, solitamente, non è associato a cause clinicamente rilevanti, mentre quantità di proteine C e S normali indicano che la regolazione dei processi di coagulazione funziona in maniera adeguata.
Ciò che può, invece, preoccupare sono livelli inferiori al normale di queste proteine che possono aumentare il rischio di sviluppare trombi in grado di ostacolare il regolare flusso del sangue.
Il rischio di sviluppare condizioni cliniche correlate è proporzionale al livello di carenza di queste proteine: più basse sono le loro concentrazioni nel sangue, maggiore sarà la probabilità di sviluppare tromboembolismo venoso.
Concentrazioni ematiche di proteina C e S inferiori alla norma possono essere dovute a:
Sia la proteina C sia la proteina S dipendono dalla vitamina K per cui un deficit di vitamina K può determinare, di conseguenza, bassi livelli ematici delle due proteine.