Esami Santagostino Lab
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La proteina S è una glicoproteina vitaminica K-dipendente. Risulta sintetizzata nel fegato e all’interno delle cellule epiteliali. Svolge un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue.
Agisce in qualità di cofattore per la proteina C attivata, un anticoagulante endogeno che inibisce i fattori della coagulazione Va e VIIIa. Il termine fattore della coagulazione indica una proteina che svolge un ruolo essenziale nella formazione di un coagulo.
La proteina S serve per mantenere fluido il sangue. Nel circolo sanguigno è possibile trovare la proteina S in due forme differenti:
Qualora non dovessero esserci sufficienti quantità di proteine S e C, o nel caso in cui dovessero manifestarsi dei malfunzionamenti, è possibile una formazione di coaguli incontrollata, le cui conseguenze potrebbero essere anche importanti.
La prescrizione per il test deve essere svolta per:
Ci sono poi ulteriori e specifiche condizioni che richiedono questo esame:
Nelle donne a rischio, questo tipo di farmaci con estrogeni e progestinici potrebbe infatti provocare trombosi venosa o disturbi cardiovascolari.
Prima di effettuare questo test, è necessario che il paziente attenda almeno due settimane dall'evento trombotico e per quanto riguarda la terapia anticoagulante orale è importante che si confronti con il proprio medico curante.
Sì, è consigliabile che il paziente si presenti a digiuno per effettuare l’esame.
Sì, è opportuno fare il test della proteina S libera di prima mattina.
La proteina S può esprimere valori:
La proteina S è presente nel sangue e con la sua azione concorre al processo di formazione dei coaguli sanguigni. Il test della proteina S libera ne misura la funzionalità e la quantità e inoltre questo esame permette di diagnosticare eventuali disordini da ipercoagulazione e di ricercare le cause di trombosi e tromboembolismo venoso.
Il test della proteina S libera dovrebbe essere svolto prima di una eventuale gravidanza, perché il possibile deficit di proteina C o S determina un rischio di trombosi, durante la gravidanza, inferiore al 10%, che diventa inferiore al 20% durante il puerperio.
La causa di valori alti può essere determinata da diabete, sindrome nefritica o dall’assunzione di farmaci androgeni.
La proteina S è presente nel sangue e con la sua azione concorre al processo di formazione dei coaguli sanguigni.
Il test della proteina S libera ne misura la funzionalità e la quantità. Inoltre questo esame permette di diagnosticare eventuali disordini da ipercoagulazione e di ricercare le cause di trombosi e tromboembolismo venoso.
Prima di effettuare questo test, è necessario che il paziente attenda almeno due settimane dall’evento trombotico e per quanto riguarda la terapia anticoagulante orale è importante che si confronti con il proprio medico curante. È consigliabile che il paziente si presenti a digiuno per effettuare l’esame, che si svolge di primo mattino.
Nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulativa orale potrebbe presentarsi un’alterazione dei risultati del test, e per questo motivo potrebbe essere richiesto di sospendere per un breve periodo il trattamento farmacologico prima dell’esame.
La carenza di proteina S risulta molto più grave se associata al deficit di altri inibitori fisiologici della coagulazione (vedi antitrombina) o a mutazioni ereditarie (vedi Fattore V di Leiden o della Protrombina 20210).