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Sangue dall'ano

A cura di
Francesco
Caruso

Il sanguinamento anale può essere causato da diversi fattori, che influenzano sia la qualità del sangue emorragico, sia la presenza o meno di altri sintomi

Cos’è il sangue dall’ano 

L’espressione sangue dall’ano in medicina è corrispondente a due possibili condizioni emorragiche: 

  • l’ematochezia, che indica una fuoriuscita di sangue dal tratto ultimo dell’intestino, il canale anale
  • la proctorragia o rettorragia, che indicano invece entrambe sanguinamento rettale 

La conseguenza è comunque una perdita di sangue dall’ano che può avvenire durante la defecazione oppure no. 

Le cause del sanguinamento sono differenti e hanno vari gradi di possibile gravità. Nella stragrande maggioranza dei casi il sanguinamento è totalmente indolore. Possono essere però presenti altri sintomi concomitanti che dipendono naturalmente dall’eziologia, cioè dalla causa sottostante. 

Sangue dall'ano, cause possibili

La fuoriuscita di sangue dall’ano può essere causata da diverse condizioni, che non necessariamente sono localizzate sull’ano o nel canale anale. 

Il sangue inoltre, a seconda della causa può essere di colore o consistenza diversa. 

Nel caso di proctorragia e rettorragia il colore del sangue è rosso vivo ed è privo di coaguli, il che indica che il sanguinamento avviene in un’area vicina alla zona dell’ano, per cui il sangue non ha il tempo di iniziare il processo di coagulazione. 

Questo rende le due condizioni facilmente distinguibili dalla melena, in cui il sangue è misto alle feci, di colore più scuro, e con coaguli già presenti, indice di un’emorragia ad un livello più alto del sistema gastrointestinale. In questo caso si parla di sangue occulto, perché non tanto visibile ad occhio nudo. 

In generale, comunque, le possibili cause di sanguinamento anale sono:

Sintomi concomitanti della proctorragia/rettorragia

In base alla causa sottostante proctorragia, rettorragia o melena possono comportare alcuni sintomi accessori, che sono di una certa utilità nella valutazione diagnostica. 

Oltre alla consistenza e alla quantità di sangue infatti, la sintomatologia accessoria dà indicazioni in merito alla localizzazione e alla natura dell’eziologia. 

Tra i principali sintomi che possono accompagnare una fuoriuscita di sangue dall’ano abbiamo: 

La lista dei sintomi concomitanti non è assolutamente esaustiva, e si consiglia in ogni caso di sanguinamento dall’ano di rivolgersi ad uno specialista.

In particolare, preme ricordare che è consigliata a tutti, specialmente ai pazienti di sesso maschile, una colonscopia periodica dopo i 50 anni, volta a scongiurare la presenza di polipi, che a loro volta possono esitare in neoplasie. 

Quando preoccuparsi se esce sangue dall'ano?

Il sangue di colore rosso vivo, che “tinge” le feci o che sporca biancheria intima e carta igienica è solitamente associato a emorroidi o ragadi e non dovrebbe essere motivo di particolare preoccupazione per il paziente.

Le due condizioni si risolvono spesso in maniera autonoma. In alcuni casi però, può essere necessario un intervento medico. 

In generale, si consiglia di rivolgersi al medico sempre se si nota sangue dall’ano, che sia all’atto defecatorio o no. 

Tuttavia è altamente consigliato un consulto con un medico specialista in presenza di alcuni sintomi accessori, quali:

  • dolore 
  • fuoriuscita di parte dell’ultimo tratto intestinale dall’ano, che potrebbe indicare emorroidi a grappolo
  • dolori addominali consistenti e prolungati
  • fuoriuscita di pus o muco
  • sintomi non correlati alla zona ma che siano apparsi nello stesso momento del sanguinamento 

Alcuni dei sintomi elencati nella sezione precedente sono peculiari della presenza di tumori, che tipicamente presentano maggiori possibilità di guarigione, quanto più tempestivo è l’intervento. 

Come curare il sanguinamento anale?

Prima della terapia si deve procedere con la diagnosi, che necessariamente sarà di tipo differenziale

La diagnosi differenziale è un processo diagnostico volto ad eliminare una ad una le potenziali cause di una condizione e si usa nei casi in cui detta condizione abbia un’eziologia molto varia. La proctorragia e la rettorragia rientrano in questa casistica. 

La diagnosi è costituita solitamente da tre fasi. La prima fase è quella dell’anamnesi, o raccolta dei dati anamnestici. Il medico a colloquio con il paziente annota quanto questi riferisce in merito ai sintomi, alle circostanze della loro comparsa, alla loro intensità e ad eventuali sintomi correlati. Solitamente viene anche parzialmente indagato lo storico delle patologie pregresse del paziente ed eventuali familiarità con malattie che possono avere una trasmissione genetica. 

La fase successiva è quella dell’esame obiettivo, o visita medica vera e propria. Lo specialista verifica la presenza di sangue, se possibile, controllando l’area dell’ano. Nei casi di sanguinamento anale può essere necessario il ricorso al cosiddeto anoscopio, con cui il medico effettua una prima visita interna. 

Questo è sufficiente per la diagnosi di emorroidi o ragadi, e per le fistole anali.

Possono però rendersi necessari altri esami specialistici quali:

La terapia dipende totalmente dalla patologia diagnosticata e può andare da alcuni accorgimenti nutrizionali per i casi di emorroidi più lievi, alla necessità di interventi chirurgici per fistole, emorroidi a grappolo e polipi, fino ad eventuali cicli di terapie oncologiche nel caso di tumori.