La scarlattina è un'infezione che colpisce prevalentemente i bambini e si trasmette soprattutto per via aerea. Ecco quello che c'è da sapere.
Che cos'è la scarlattina?
La scarlattina è un'infezione che si verifica prevalentemente nei bambini ed è provocata da alcune tossine prodotte da un batterio (streptococco del gruppo A). Il batterio responsabile, lo Streptococcus pyogenes, è molto comune fra i bambini, ma può colpire anche gli adulti, che possono contrarre la scarlattina anche più di una volta.
Si trasmette soprattutto per via aerea e rientra nel novero delle malattie esantematiche, perché provoca una eruzione cutanea diffusa (esantema). Pertanto, può essere confusa con altre malattie come il morbillo, la rosolia, la quinta e sesta malattia.
In generale, la scarlattina è una infezione lieve, nonostante sia altamente contagiosa, e può essere curata con antibiotici. Di solito ci vogliono dai due ai cinque giorni di incubazione perché qualcuno esposto allo streptococco di gruppo A si ammali. Anche se raramente, può presentarsi nuovamente nella stessa persona in quanto il fatto di averla già contratta non permette di sviluppare immunità.
Scarlattina e sintomi: quando compaiono e quali sono
La malattia inizia con una prima fase di:
A distanza di un paio di giorni compaiono poi piccoli punti rossi nelle zone di inguine, ascelle, collo che tendono poi a diffondersi a tutto il corpo. Tuttavia, a seconda del periodo di incubazione, l'eruzione cutanea può comparire anche prima della malattia o fino a 7 giorni dopo. Di solito inizia come piccole macchie piatte che lentamente diventano piccole protuberanze che assomigliano a carta vetrata.
Inoltre, sebbene le guance possano sembrare arrossate, è possibile notare spesso un'area pallida intorno alla bocca. Anche la lingua viene spesso interessata, con gonfiore e una patina biancastra (la cosiddetta lingua a “fragola bianca”). In seguito diventa di un color rosso scarlatto con le papille in evidenza (“fragola rossa”)
Se l'eruzione causa prurito e fastidio, è possibile provare una crema lenitiva e mantenere le unghie del bambino tagliate, in modo che non si ferisca graffiandosi quando sente la necessità di grattarsi.
L'eruzione cutanea da scarlattina passa generalmente in circa 7 giorni, con un possibile distacco della pelle intorno alla punta delle dita e all'inguine, fase che può durare fino a diverse settimane.
Come e dove si prende la scarlattina?
Come tutte le malattie causate da streptococco, anche la scarlattina viene contratta facilmente in ambienti affollati e mediante trasmissione aerea, in particolare dove sono presenti molti bambini piccoli.
Chiunque può contrarre la scarlattina, ma è più comune nei bambini dai 5 ai 15 anni. L'infezione è spesso trasmessa tra compagni di classe o membri della famiglia in stretto contatto tra loro e si diffonde per contatto quando una persona infetta tossisce o starnutisce.
In particolare, il contagio può avvenire più facilmente quando:
- si entra in contatto con le goccioline respiratorie e ci si tocca poi la bocca o il naso
- si beve dallo stesso bicchiere o si mangia dallo stesso piatto di una persona malata
- il cibo non viene gestito e conservato correttamente
- si toccano le piaghe presenti sulla pelle di una persona malata di scarlattina
- si viene in contatto con ustioni o ferite proprie infettate
Per capire se si tratta realmente di scarlattina è importante rivolgersi al medico, che esaminerà l'eruzione cutanea e la gola. L'esame verifica, infatti, se i linfonodi sono gonfi e viene eseguito un tampone faringeo (alla gola) per confermare la presenza dello streptococco di gruppo A.
Quanto tempo ci vuole per guarire dalla scarlattina?
La scarlattina si risolve nell’arco di 7-10 giorni nella maggior parte dei casi, e quando la terapia è appropriata e tempestiva. Quando non viene somministrato un trattamento antibiotico adeguato, la patologia potrebbe protrarsi anche per 2 settimane, determinando un certo rischio di complicanze.
Come si capisce se si ha la scarlattina? Diagnosi
La diagnosi della scarlattina è essenzialmente clinica per le forme conclamate. Le forme lievi vengono rilevate, invece, attraverso il tampone faringeo.
La diagnosi clinica si basa sull’esame obiettivo, ovvero sull’indagine e valutazione dei segni e dei sintomi che il paziente manifesta. Vengono, quindi, esaminate gola, lingua, cute e tonsille.
Il tampone faringeo serve a individuare i patogeni responsabili dei sintomi a carico della gola. Un bastoncino cotonato viene strofinato su tonsille e mucosa faringea, per prelevare le cellule e analizzarle in laboratorio. Si tratta di un test dirimente in quelle circostanze equivoche, come per esempio in caso di scarlattina senza esantema, o senza febbre o altri sintomi tipici.
Cosa succede se non curi la scarlattina?
La scarlattina, se non adeguatamente trattata, può dare esito a un quadro tossico generalizzato, provocato dalla tossina pirogenica, che può coinvolgere reni, cuore, fegato e articolazioni.
Come avviene nelle infezioni più comuni da streptococco, possono manifestarsi complicanze immunologiche tardive come:
Inoltre, lo streptococco può provocare otiti, sinusiti, ascessi tonsillari.
Quante volte può venire la scarlattina?
Dal momento che esistono diversi ceppi di Streptococco di gruppo A, è possibile contrarre la scarlattina più volte.
Prevenzione: come evitare il contagio?
Anche se non esiste un vaccino per prevenire la scarlattina, ci sono alcuni accorgimenti utili per proteggere sé stessi e gli altri.
Lo streptococco di gruppo A, che vive nel naso e nella gola, può diffondersi facilmente e velocemente. Dato che non tutte le persone infette hanno sintomi o appaiono malate e la scarlattina può manifestarsi anche senza febbre, potrebbero diffondere i batteri tossendo o starnutendo, mediante piccole goccioline di saliva.
Il modo migliore per evitare di contrarre o diffondere lo streptococco è lavarsi spesso le mani, in particolare dopo aver tossito o starnutito e prima di preparare cibi o mangiare. Inoltre, per assicurare una buona igiene e prevenire quindi il contagio sarebbe utile osservare alcune semplici regole:
- coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce e gettare il fazzoletto usato nel cestino dei rifiuti
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi
- utilizzare un detergente per le mani a base di alcol, se acqua e sapone non sono disponibili
- lavare bene bicchieri, utensili e piatti dopo che questi sono stati usati da una persona affetta dalla scarlattina
- in caso di gravidanza, anche se non esistono indicazioni che possano far sospettare la sua pericolosità per il feto, è comunque consigliabile evitare contatti stretti con persone malate.
Come si cura la scarlattina?
La scarlattina ha origine batterica e per questo viene curata con antibiotici, in particolare penicilline, da assumere per circa 7-20 giorni.
Come già detto, è importante eseguire il trattamento antibiotico per prevenire possibili complicazioni, soprattutto nei bambini, in quanto i batteri possono diffondersi in tutto il corpo e causare altre infezioni, inclusa la polmonite. In alcuni casi, possono verificarsi complicazioni che interessano anche il cuore, le articolazioni e il sistema nervoso. Gli antibiotici, inoltre, aiutano a limitare il contagio e a prevenire la diffusione dell'infezione ad altri individui.
Gli antibiotici agiscono uccidendo lo streptococco che causa la scarlattina, ma affinché l’effetto sia visibile potrebbero essere necessarie un paio di settimane. A questo proposito è importante non interrompere l'assunzione del medicinale, anche se ci si sente meglio, a meno che non sia il medico a consigliarlo.
Nel frattempo, vi sono alcune semplici regole da seguire sia per bambini che adulti per gestire più serenamente la situazione, in attesa che il trattamento segua il proprio decorso.
- in caso di dolore e febbre, alcuni farmaci da banco come il paracetamolo e l'ibuprofene possono aiutare ad attenuarli
- in caso di mal di gola, mangiare cibi morbidi, bevande fredde o ghiaccioli
- bere molti liquidi
- fare i gargarismi con acqua salata
- rendere l'aria più umida per facilitare la respirazione.
È inoltre importante che in caso di contagio da scarlattina si rimanga il più possibile isolati, lontani da ambienti molto frequentati, come lavoro, scuola o asilo, fino a quando i sintomi non saranno completamente scomparsi.