Cos'è la sepsi?
La sepsi è una sindrome clinica caratterizzata da una serie di anormalità biochimiche che si instaurano a seguito di una risposta immunologica esagerata ad una infezione. Le sostanze rilasciate in circolazione a seguito di questa reazione producono uno stato infiammatorio grave che può compromettere le funzioni degli organi vitali.
Quali fattori favoriscono la sepsi?
Le categorie più esposte sono gli anziani, i soggetti immunodepressi dalle terapie e coloro che contraggono infezioni da batteri resistenti agli antibiotici.
Anche i pazienti ospedalizzati per gravi traumi o patologie sistemiche sono fortemente soggetti a infezioni (ad esempio le polmoniti e le infezioni delle vie urinarie) che possono estendersi e riversarsi nella circolazione sanguigna scatenando la sepsi.
Tra gli agenti infettivi più frequentemente coinvolti troviamo i batteri Gram negativi, ma anche le infezioni fungine, il coronavirus, il virus respiratorio sinciziale, i virus influenzali.
Come si manifesta la sepsi?
Col passaggio dell’infezione nel circolo sanguigno i sintomi possono essere inizialmente sfumati (brividi, febbre) per poi progredire (tachicardia, confusione mentale) fino alla compromissione della capacità di regolazione delle funzioni corporee con insufficienza respiratoria, insufficienza cardiaca, epatica, renale fino allo shock settico e alla morte.
A fronte di questi sintomi è necessario sostenere i pazienti con il ricovero in terapia intensiva. In questa sede è possibile effettuare il monitoraggio dei parametri clinici in continuo: pressione arteriosa, gettata cardiaca, attività respiratoria, equilibrio elettrolitico, funzionaltà renale, funzionalità epatica, conteggio emocromocitometrico, equilibrio coagulativo, temperatura corporea, sovrainfezioni.
La terapia si basa su cocktail di antibiotici che comprendano ampio spettro di efficacia sui diversi agenti infettivi, sull’infusione di fluidi e su tutte le terapie specifiche di sostegno all’insufficienza degli organi.
Quale differenza tra sepsi e setticemia?
I termini possono essere facilmente confusi. La setticemia descrive la presenza di batteri nel sangue ed è riscontrabile con l’emocoltura, cioè la coltura del sangue in laboratorio.
Il termine sepsi comprende la definizione precedente ma aggiunge l’elemento clinico della infiammazione sistemica.
Come prevenire la sepsi?
A livello personale bisogna mantenere uno stile di vita finalizzato al mantenimento della salute. Sono di importanza fondamentale il lavaggio delle mani, l’igiene personale e dell’ambiente, la cura delle infezioni e il supporto vaccinale.
A tutti, ma in particolare modo agli anziani, si raccomanda la copertura vaccinale per il virus influenzale, per lo pneumococco e per il SARS-CoV oltre alle eventuali indicazioni basate sul variare dell’epidemiologia virale.