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Trigliceridi


I trigliceridi sono una classe di lipidi che costituisce una delle principali fonti di energia del nostro organismo. Il test ematico serve a misurarne la concentrazione nel sangue.

Cosa sono i trigliceridi in parole semplici?

I trigliceridi sono un tipo di grasso (lipide) presente nel sangue e rappresentano una delle principali riserve di energia del corpo, oltre a essere tra i più importanti costituenti del tessuto adiposo. Si formano dall’unione di una molecola di glicerolo a tre acidi grassi. È per via di questo legame che si ha il termine “tri-gliceridi”.

Dopo un pasto il corpo converte le calorie in eccesso, soprattutto quelle provenienti da zuccheri e carboidrati, in trigliceridi. Che vengono immagazzinati nelle cellule adipose e rilasciati quando serve energia.

Livelli di trigliceridi normali sono importanti per la salute cardiovascolare. Valori troppo alti, soprattutto se associati ad alti livelli di colesterolo LDL e bassi livelli di colesterolo HDL, possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e del pancreas.

I trigliceridi si misurano con un esame del sangue, spesso incluso nel profilo lipidico. Uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata e regolare esercizio fisico, aiuta a mantenerli sotto controllo.

Con il test ematico è possibile monitorare la concentrazione di grassi nel sangue, un valore alto può indicare livelli elevati di colesterolo LDL, spesso associati a una dieta ipercalorica, ovvero ricca di calorie.

Che valore devono avere i trigliceridi?

I valori normali dei trigliceridi nel sangue in un adulto sano dovrebbero essere inferiori ai 150 milligrammi per decilitro. Un valore superiore ai 500 mg/dL è considerato, invece, molto alto. Siamo, invece, in una situazione al limite per valori compresi tra i 150 e i 199 mg/dL.

Per quanto riguarda, invece, le altre fasce di età, in particolare bambini e ragazzi, i valori di riferimento sono i seguenti:

  • Da 0 a 9 anni, valori inferiori ai 75 mg/dL sono considerati accettabili
  • Tra i 10 e i 19, sono considerati accettabili valori inferiori ai 90 mg/dL
  • Per gli over 19, i valori dovrebbero essere inferiori ai 115 mg/dL
Fascia di età Valore di riferimento (mg/dL)
Da 0 a 9 anni Inferiore a 75 mg/dL
Da 10 a 19 anni Inferiore a 90 mg/dL
Over 19 anni Inferiore a 115 mg/dL

Che differenza c’è tra trigliceridi e colesterolo?

I trigliceridi derivano sostanzialmente dagli alimenti e sono una forma di energia di riserva: il corpo li immagazzina e li utilizza quando serve. Il colesterolo è sempre un lipide, ma appartiene alla classe degli steroli. È prodotto in grande maggioranza dal fegato e solo in parte viene assunto attraverso l’alimentazione.

Viene utilizzato per produrre ormoni, vitamina D e la membrana delle cellule. Si divide in:

  • LDL o colesterolo cattivo, che può depositarsi nelle arterie e aumentare il rischio cardiovascolare.
  • HDL colesterolo buono, che aiuta a rimuovere il colesterolo in eccesso dal sangue.

Trigliceridi alti, cause e fattori di rischio

Diversi fattori possono essere causa di aumento dei trigliceridi e portare ad un aumento del loro valore.

In generale i trigliceridi alti sono associati a tre tipi di eziologia, in relazione alla natura della stessa:

  • cause legate allo stile di vita
  • patologie specifiche
  • fattori genetici. 

Tra le prime possiamo individuare: 

Per quello che riguarda le condizioni patologiche responsabili di un aumento dei trigliceridi nel sangue, si tratta solitamente di malattie metaboliche o legate alle ghiandole endocrine. 

In particolare: 

Risultano poi causa di ipertrigliceridemia anche fattori genetici e l’uso di alcuni farmaci

Perché e quando fare il test dei trigliceridi?

Lo scopo principale del monitoraggio dei trigliceridi nel sangue è quello di valutare la possibilità che la persona possa sviluppare delle complicanze o delle patologie cardiovascolari

In secondo luogo, il test dei trigliceridi viene solitamente prescritto nell’ambito di un check up di routine per valutare il profilo lipidico del paziente. Quest’ultimo comprende anche:

  • Il colesterolo totale
  • Il colesterolo HDL, noto come colesterolo “buono”, che ripulisce le arterie dai lipidi
  • Il colesterolo LDL, ovvero quello “cattivo”, che trasporta i grassi dagli organi ai tessuti

Il profilo lipidico, che comprende anche il monitoraggio del livello di trigliceridi nel sangue, andrebbe prescritto ogni cinque anni, anche negli adulti sani. Questo esame del sangue è consigliato anche ai ragazzi e andrebbe fatto almeno una volta tra i 9 e gli 11 anni e una volta tra i 17 e i 21 anni

Una frequenza maggiore è consigliata per pazienti che hanno valori di trigliceridi alti o presentano fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache.

Tra i fattori di rischio cardiovascolare che determinano la necessità di monitorare i trigliceridi ci sono:

Qual è il campione richiesto?

Il campione di sangue necessario per effettuare il test dei trigliceridi può essere prelevato:

  • dalla vena di un braccio
  • dal dito con dispositivi portatili (in alcuni casi per tracciare il profilo lipidico del paziente)

Come ci si prepara all’esame?

Perché i risultati delle analisi siano il più possibile attendibili, è necessario osservare alcuni accorgimenti quali:

  • digiunare nelle 9-12 ore che precedono il test (è consentito solo bere acqua)
  • evitare di assumere alcol nelle 24 precedenti l’esame

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Che disturbi possono dare i trigliceridi alti?

Un valore eccessivo di trigliceridi è normalmente asintomatico. Cosa che rende evidentemente la condizione abbastanza insidiosa, perché è responsabile di vari problemi cardiovascolari

Tra questi:

Esiste tuttavia anche una sintomatologia legata a trigliceridi troppo alti, che si registra solitamente con valori superiori ai 1000 mg/dl. Tra i principali sintomi troviamo:

  • steatosi epatica, ossia un accumulo di grasso intorno al fegato
  • dolori addominali
  • lipemia retinica, una condizione che colpisce gli occhi
  • splenomegalia, cioè ingrossamento della milza
  • epatomegalia, cioè ingrossamento del fegato (diverso dalla steatosi epatica)
  • problemi della pelle, che assume un colore vagamente giallastro in zonle localizzate dette xantomi

Come detto all’inizio, la sintomatologia appare solo in caso di valori molto fuori norma. 

Si consiglia pertanto di prevedere un controllo regolare dei valori di trigliceridi nel sangue, specialmente, oltre i 40 anni di età, e nei casi a rischio, come persone sovrappeso. obese, pazienti diabetici etc. 

Cosa non mangiare per evitare alti livelli di trigliceridi?

Per mantenere i livelli di trigliceridi sotto controllo bisogna prestare attenzione alla propria alimentazione. Le principali categorie di alimenti da limitare o evitare sono:

  • zuccheri semplici e dolci: alimenti come torte, biscotti, caramelle, marmellate e miele
  • bevande zuccherate e alcoliche: bibite gassate, succhi di frutta con zuccheri aggiunti, birra, vino e superalcolici
  • carboidrati raffinati: pane bianco, pasta non integrale, riso bianco e prodotti da forno realizzati con farine raffinate
  • grassi saturi e trans: alimenti come burro, strutto, panna, margarine, oli tropicali come l’olio di palma e di cocco, snack confezionati e prodotti da fast-food sono ricchi di questi grassi nocivi
  • carni grasse e insaccati: tagli di carne con elevato contenuto di grassi, salumi e insaccati come salame, salsiccia e mortadella
  • latticini interi: latte intero, formaggi grassi, panna e yogurt intero.

Cosa fa calare i trigliceridi?

Mantenere un valore funzionale dei trigliceridi è un obiettivo che si raggiunge attraverso una combinazione di scelte alimentari e abitudini di vita. Gli alimenti utili a tenere bassi i livelli di trigliceridi sono:

  • pesce azzurro: come sgombro, salmone, sardine. È ricco di omega-3, che aiutano a ridurre i trigliceridi nel sangue
  • frutta e verdura: ricche di fibre e antiossidanti, migliorano il metabolismo dei grassi
  • legumi e cereali integrali: favoriscono il controllo della glicemia e dei lipidi
  • frutta ricca di fibre solubili: come mele, pere, agrumi
  • olio extravergine d’oliva: da preferire ai grassi animali.

Tra le abitudini da porre in essere ci sono senz’altro la limitazione di zuccheri e di alcol, l’abbandono del fumo, l’essere normopeso e un’attività fisica regolare.