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Troponina, che cos’è e quando misurarla


La troponina è una proteina presente nei muscoli scheletrici e nel miocardio e la sua concentrazione nel sangue aumenta in presenza di infarti o altri danni a carico del cuore

A cosa serve l’esame della troponina?

La troponina è una proteina che nel nostro organismo è presente nei muscoli scheletrici e in quello cardiaco. Essa è coinvolta nei meccanismi di contrazione muscolare, l’esame ematico serve a misurare la sua concentrazione nel sangue e viene richiesto nel caso si sospetti un possibile danno al miocardio.

La sua elevata specificità rende questo test il più idoneo nell’eventualità si sospetti che il paziente abbia un infarto del miocardio

Le analisi delle troponine vengono richieste anche in altre circostanze che includono la diagnosi differenziale tra diverse tipologie di danni cardiaci e l’infarto o il monitoraggio di pazienti che soffrono di angina e sono a rischio di peggioramento.

Il test per le troponine può essere prescritto anche in concomitanza con esami del sangue finalizzati a misurare anche altri biomarcatori cardiaci (Ck-Mb, la creatinchinasi-MB sierica).

Le troponine costituiscono complessi troponinici all’interno dei muscoli dello scheletro e del muscolo cardiaco, formati da tre subunità:

  • troponina C, che ha la funzione di legare il calcio
  • troponina T, lega la tropomiosina, implicata nella contrazione muscolare
  • troponina I, subunità inibitoria 

La contrazione muscolare è possibile nel momento in cui aumentano i livelli di calcio e grazie al legame di quest’ultimo con la troponina C. Tale legame comporta l’allontanamento della troponina I, mentre la troponina T fissa il complesso troponinico alle fibre muscolari.

Quando e perché viene prescritto?

Essendo un test ad alta specificità per l’infarto del miocardio, le analisi della troponina è il primo esame che viene effettuato in pronto soccorso ad un paziente con sospetto di infarto. I protocolli di intervento prevedono che l’esame venga ripetuto anche nelle ore successive.

Tra le principali manifestazioni sintomatologiche che possono far pensare ad un infarto del miocardio ci sono dolore a livello del torace e una sensazione di oppressione, tachicardia, affaticamento e difficoltà respiratorie, sudore freddo e capogiri.

Il dolore toracico, tuttavia, pur essendo uno dei sintomi di infarto più comuni, non è sempre presente. Le donne, più degli uomini, hanno probabilità maggiori di presentare sintomi atipici.

Il test della troponina viene prescritta anche a pazienti con angina nel momento in cui la loro sintomatologia peggiori, non migliori anche dopo trattamento o si manifesti anche in condizioni di riposo. 

Tali eventualità sono, infatti, il segnale che l’angina si sta evolvendo da stabile a instabile, con la conseguenza che il paziente ha un rischio aumentato di infarto o di sviluppare altri problemi cardiaci severi.

Qual è il campione richiesto?

Per effettuare il dosaggio della troponina è sufficiente il prelievo di un campione di sangue venoso.

Come ci si prepara all'esame?

Il test per la troponina non richiede alcun tipo di preparazione specifica per essere effettuato, tuttavia è bene avvisare sempre il personale sanitario rispetto alle eventuali terapie che si stanno seguendo e i farmaci assunti.

Troponina: valori normali di questa proteina

In pazienti sani, senza particolari patologie, i livelli di troponina nel sangue dovrebbero essere così bassi da non poter essere misurati. Di norma, quindi, le concentrazioni sia di troponina I sia di troponina T, ad esempio, dovrebbero rasentare lo zero.

Cosa succede se la troponina è alta?

Livelli ematici alti di troponina sono, generalmente, il principale indicatore di un danno a carico del miocardio. Maggiore è la concentrazione di questa proteina, più grave è il danno

Se oltre ad essere elevati, i livelli di troponina risultano progressivamente aumentati con i test effettuati in serie, è altamente probabile che il paziente abbia un infarto.

L’incremento dei livelli di troponina avviene nelle prime tre o quattro ore di distanza dal danno. Dopodiché la concentrazione si stabilizza e rimane tale per circa un paio di settimane.

Concentrazioni ematiche di troponina elevate in pazienti che soffrono di angina, invece, possono indicare un peggioramento della malattia e, di conseguenza, una probabilità più alta di avere un infarto.

La diagnosi di infarto, in ogni caso, va corroborata dai risultati di esami strumentali come l’elettrocardiogramma (Ecg).

Altre condizioni patologiche che possono comportare un aumento dei livelli di troponina nel sangue sono:

  • infiammazione cardiaca (miocardite)
  • cardiomiopatie
  • scompenso cardiaco congestizio

Quali sono i sintomi della miocardite?

L’infiammazione del miocardio o miocardite è una delle condizioni patologiche che possono determinare un aumento dei livelli di troponina come abbiamo visto. Questa patologia determina un’incapacità del cuore di svolgere a pieno le sue funzioni e la sintomatologia ad essa legata può essere estremamente variabile e, almeno nella fase iniziale, quasi impercettibile. 

Tuttavia, è molto importante prestare attenzione ad ogni segnale per intervenire tempestivamente nell’eventualità in cui le condizioni dovessero peggiorare.

I sintomi a cui prestare particolare attenzione, quindi, comprendono difficoltà respiratorie, gonfiore a livello degli arti inferiori, aritmie, senso generale di affaticamento e stanchezza.

Nei casi più severi, le miocarditi possono determinare aritmie e insufficienze cardiache gravi.

Altre informazioni da sapere

  • È assai raro che i livelli di troponina nel sangue sia alterati in persone che non presentano danni cardiaci, così come è difficile trovare pazienti con valori normali in presenza di un infarto
  • Può succedere che i livelli di troponina aumentino in seguito ad attività fisica intensa
  • Il test per la troponina è altamente specifico per l’infarto del miocardio
  • Nella maggior parte dei casi, i primi segni di infarto sono dolore toracico, sensazione di pressione a livello del petto e, anche, sudori freddi e affaticamento