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Varicocele pelvico femminile: cos'è e come si cura


Anche noto come sindrome da congestione pelvica, il varicocele pelvico femminile è una patologia che più di 250.000 donne in Italia, anche se è spesso complicato arrivare a una diagnosi certo. Ecco di cosa si tratta e come intervenire

Che cos'è il varicocele pelvico femminile?

Il varicocele pelvico, conosciuto anche come sindrome da congestione pelvica, è una dilatazione delle vene dell'addome inferiore o pelvi, che comporta un aumento di sangue a tale livello. Spesso questa patologia si associa a dilatazioni venose (vene varicose) definite atipiche, soprattutto a livello dei plessi venosi emorroidari, del perineo (ovvero la zona dei genitali esterni e dell’ano), della regione inguinale e/o delle grandi labbra.

Quali sono i sintomi del varicocele pelvico femminile? 

A differenza del varicocele maschile (dove il dolore è confinato generalmente al testicolo sinistro), il varicocele pelvico femminile comporta sintomi generalizzati, che comprendono: 

  • senso di pesantezza a livello delle pelvi, soprattutto nelle ore serali
  • dolore pelvico cronico
  • dismenorrea (dolore durante il ciclo mestruale)
  • disuria (dolore o fastidio durante la minzione) e urgenza urinaria
  • dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali)
  • congestione vulvare
  • congestione emorroidaria 

In alcuni casi la presenza di un varicocele pelvico è asintomatico.

Come si diagnostica il varicocele pelvico femminile? 

Per avere una diagnosi di varicocele è necessario effettuare un'ecografia transvaginale. Successivamente può essere utile effettuare una TC multistrato con mezzo di contrasto oppure una Angio RM, in grado di visualizzare le vene ovariche e periuterine di dimensioni aumentate. Questi esami di secondo livello sono richiesti in caso di diagnosi complesse, oppure quando è forte il sospetto di altre patologie che possono presentare una sintomatologia sovrapponibile a quella del varicocele pelvico. 

Come si cura il varicocele pelvico femminile? 

Di fronte a un caso di varicocele pelvico sintomatico è possibile effettuare un intervento di embolizzazione. L’embolizzazione è un trattamento chirurgico mininvasivo che non necessita di tagli o bisturi, ma che permette di rimuovere tutto il sangue in eccesso a livello del circolo venoso. In questo modo si riduce il volume dei vasi, che cessano quindi di esercitare peso e compressione. 

L’intervento si esegue mediante l’inserimento di un piccolo catetere di circa 3mm di diametro tramite una semplice puntura all’inguine o nella piega del gomito che riesce a sclerotizzare in modo definitivo le vene dilatate. La tecnica si esegue in day-hospital (non è generalmente necessario il ricovero ospedaliero) in anestesia locale.

6 domande per capire se si soffre di varicocele pelvico femminile

Il varicocele pelvico femminile è una patologia spesso difficile da diagnosticare. Si stima infatti che solo in Italia siano più di 250.000 le donne che ne soffrono, molte senza mai una vera e propria diagnosi. Ecco delle domande da porsi se si sospetta di soffrire di varicocele pelvico femminile: 

  • Hai dolore o pesantezza al basso ventre, che si protrae da più di sei mesi a cui il tuo medico curante o il ginecologo non riescono a risalire alla causa?
  • Oltre alla pesantezza, soffri anche di urgenza urinaria, emorroidi, infiammazione intestinale o costipazione? 
  • Questi sintomi tendono a peggiorare nelle ore serali? 
  • La comparsa di questi sintomi è associata alla seconda gravidanza o dopo particolari sforzi a livello addominale? 
  • Hai notato strane varici a livello della coscia internamente verso la piega inguinale o striature a livello gluteo?  Hai dolori nei rapporti che tendono a perdurare anche dopo o segni atipici come un ingrossamento delle grandi labbra?
  • Soffri di varici agli arti inferiori o hai eseguito interventi a tale livello che non hanno dato risultati soddisfacenti?