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La vulvite


La vulvite è una patologia infiammatoria della vulva che può presentarsi a qualsiasi età, ma interessa principalmente le donne in età prepuberale e in menopausa. Da cosa è provocata? Come riconoscerla e curarla? Ecco tutto quello che c'è da sapere

Che cos'è la vulvite?

La vulvite è una patologia infiammatoria che interessa la vulva, la regione esterna dell'organo genitale femminile. Se estesa alla vagina, prende il nome di vulvovaginite.

Si tratta di una condizione che può interessare donne di tutte le età, anche se le giovani prima della pubertà e le donne anziane possono essere più suscettibili alla sua insorgenza.

In particolare, dopo la menopausa, il livello di estrogeni nel corpo diminuisce in modo significativo, provocando un assottigliamento graduale delle mucose vulvari e vaginali, che può rendere queste zone più vulnerabili all'infiammazione.

Perché viene la vulvovaginite?

La vulvite, o la vulvovaginite, può essere causata da diverse cause:

  • Reazioni allergiche a prodotti come detergenti per l'igiene intima, residui di detersivi per il bucato, gel lubrificanti, creme depilatorie, preservativi
  • Disturbi dermatologici, come la dermatite seborroica, la psoriasi, il lichen sclerosus e altre patologie irritative
  • Squilibri ormonali, come il calo dei livelli di estrogeni, che possono causare secchezza vaginale e la riduzione dello spessore delle mucose vulvari, così più facilmente irritabili
  • Microtraumi conseguenti allo sfregamento causato da indumenti aderenti o da una lubrificazione insufficiente durante i rapporti sessuali
  • Attrito di corpi estranei come assorbenti interni, salva-slip, profilattici o con biancheria in tessuti sintetici
  • Infezioni vaginali, causate da virus (come l'herpes simplex), miceti (come la Candida albicans), batteri o protozoi
  • Infezioni causate da pidocchi, come nel caso della pediculosi del pube
  • Malattie sessualmente trasmissibili, come la gonorrea e la clamidia
  • Irritazione provocata dal contatto prolungato con urina e feci
  • Igiene intima inadeguata o basata su abitudini scorrette (come quella di non lavarsi le mani dopo l'evacuazione o di pulirsi procedendo dalla zona anale a quella vulvare)
  • Lesioni indotte da traumi sessuali
  • Utilizzo di detergenti aggressivi e lavaggi troppo frequenti
  • Cure a base di antinfiammatori o antibiotici

Quali sono i sintomi di una vulvovaginite?

La vulvite provoca prurito, arrossamento, gonfiore e dolore. Quando diventa cronica, può associarsi alla comparsa di ulcerazioni dolenti e chiazze squamose o biancastre. In rari casi, le labbra arrivano ad aderire tra di loro attorno all'orifizio vaginale e all'uretra.

L'irritazione che viene a generarsi può dare luogo inoltre a dispareunia (dolore duranti i rapporti sessuali) e disuria (dolore durante la minzione).

Come si diagnostica?

In presenza di sintomi e per evitare che l'infezione si estenda ad altre regioni genitali provocando la vaginite o la cistite, è fondamentale consultare un ginecologo. Lo specialista procederà a una diagnosi basandosi sull'anamnesi e su un esame obiettivo, volto a individuare segni di arrossamento, alterazioni nell'aspetto cutaneo e lesioni.

Eventuali secrezioni possono essere analizzate al microscopio per identificare la causa dell'infezione. Il medico può decidere inoltre di prelevare del liquido cervicale per sondare la presenza di malattie sessualmente trasmesse.

Come curare l'infiammazione vulvare?

Il trattamento della vulvite dipende dalla sua causa scatenante, prevederà dunque, per esempio, l'utilizzo di farmaci antifungini nel caso di infezioni micotiche e la somministrazione di antibiotici nel caso di infezioni batteriche. Per risolvere eventuali reazioni allergiche sarà invece necessario evitare il contatto con le sostanze sensibilizzanti.

Antinfiammatori e antisettici possono essere prescritti per trattare il disturbo nel caso di una sintomatologia più accentuata.

Per risolvere casi di irritazione intima esterna è importante, infine, attenersi scrupolosamente alle corrette misure di igiene intima:

  • Mantenere la vulva asciutta e pulita
  • Cambiare con frequenza la biancheria intima e preferire il cotone, un tessuto che assicura l'adeguata traspirazione della cute, evita il ristagno di umidità e secrezioni e la proliferazione batterica
  • Curare regolarmente la propria igiene personale
  • Dopo la defecazione, detergere i genitali da davanti a dietro e lavare sempre le mani

In caso di mancata risposta alle cure, si procede solitamente a una biopsia per escludere l'insorgenza di altre patologie o di tumori della vulva.