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Videoconsulti: il servizio di telemedicina del Centro Medico Santagostino per gli assicurati UniSalute

marzo 2020

In accordo con UniSalute, gli assicurati che usufruiscono della garanzia “visite specialistiche” potranno accedere in convenzione diretta alle visite online erogate dai nostri medici.

In questi giorni di emergenza in cui siamo tutti invitati a evitare gli spostamenti e a stare a casa arriva un importante accordo per rispondere ai bisogni di salute delle persone senza farle muovere da casa.

Centro Medico Santagostino e UniSalute, prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti, hanno firmato una partnership che consentirà, da oggi, a tutti gli assicurati della Compagnia che usufruiscono della garanzia “visite specialistiche”, di accedere in convenzione diretta ai videoconsulti online del Santagostino.

Il videoconsulto dà la possibilità di contattare attraverso videochiamata medici di medicina generale, pediatri e specialisti senza muoversi da casa propria: un modo facile per dialogare a distanza con uno specialista.

L’assistito può prenotare il videoconsulto della specialità che lo interessa direttamente dai canali di UniSalute, scegliendo l’orario più comodo. Poco prima dell’appuntamento il paziente riceverà una mail con un link a cui accedere per effettuare la videochiamata.

«Crediamo», commenta Andrea Porcu, direttore generale del Centro Medico Santagostino, «che in questo momento di difficoltà  dare alle persone l'opportunità di continuare a occuparsi attivamente della loro salute senza far correre loro inutili rischi sia un segnale importante di attenzione e di cura. L’accordo con UniSalute apre una strada che speriamo molti altri vogliano percorrere: dà la possibilità infatti a milioni di cittadini che lavorano in alcune delle più grandi aziende italiane, o che aderiscono a Fondi sanitari di categoria e Casse professionali di accedere a servizi di cura e assistenza. Si tratta di servizi fondamentali anche in questa fase, in cui i bisogni di salute di tutti i cittadini, non legati al CoronaVirus, continuano a esserci e in cui gli sforzi di tutti gli altri soggetti sanitari sono quasi esclusivamente focalizzati sull’emergenza»