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Il blefarospasmo. Cos’è, sintomi, come si cura

A cura di
Mary
Romano

Il blefarospasmo è un disturbo del movimento che determina spasmi involontari delle palpebre, rendendo difficile se non impossibile, mantenere gli occhi aperti.

Cos’è il blefarospasmo?

Il blefarospasmo è un disturbo che si manifesta con spasmi involontari delle palpebre, che possono verificarsi a intervalli regolari. Questi spasmi sono dovuti a contrazioni muscolari anormali, che provocano il movimento incontrollato delle palpebre, e rendono difficile per la persona tenere gli occhi aperti. La gravità del disturbo varia da persona a persona: in alcuni casi gli spasmi sono lievi e intermittenti, mentre in altri possono diventare più gravi e frequenti, fino a causare blocco completo della visione.

Si tratta di una distonia focale, ovvero una alterazione a carico della muscolatura volontaria. Questa alterazione può interessare anche collo, arti superiori o tronco.

Con quali sintomi si presenta?

I sintomi del blefarospasmo iniziano solitamente con una sensazione di irritazione o affaticamento agli occhi, seguita da contrazioni involontarie delle palpebre. Queste contrazioni possono essere periodiche ma è altrettanto possibile che diventino costanti peggiorando nel tempo. Alcune persone riferiscono una difficoltà crescente nel tenere gli occhi aperti e nei casi più gravi, gli spasmi delle palpebre possono compromettere la vista.

Aldilà del punto di vista clinico in senso stretto, il blefarospasmo è spesso associato ad affaticamento, stress e anche a irritabilità, poiché la condizione può interferire con le attività quotidiane, come lavorare al computer, leggere o anche guidare. Il disturbo può essere aggravato da situazioni di tensione psicologica o in ambienti con luce intensa, che tendono a stimolare i muscoli oculari e quindi a provocare gli spasmi.

Cosa vuol dire quando ti tremano le palpebre?

Il blefarospasmo può essere causato da diverse condizioni che interessano il sistema nervoso centrale. Anche se in molte circostanze la causa è sconosciuta.

Una delle cause più frequenti, come anticipato, è la distonia focale, un disturbo neurologico che provoca movimenti involontari dei muscoli in specifiche aree del corpo, in questo caso nel caso delle palpebre. Nella distonia focale la parte del cervello (i gangli della base) che controlla i movimenti muscolari invia segnali errati, con conseguenti contrazioni muscolari anormali.

Alcuni casi di blefarospasmo sono associati alla sindrome di Meige, condizione che colpisce non solo le palpebre ma anche i muscoli facciali e mandibolari; questa sindrome si manifesta in età adulta o tarda. In altre situazioni la causa può essere legata a problemi neurologici come Parkinson o lesioni del nervo facciale, che influenzano i movimenti muscolari volontari e involontari.

Altre cause possono includere infiammazioni o traumi oculari che alterano i muscoli o i nervi delle palpebre. In alcuni casi, anche l’uso prolungato di farmaci antipsicotici o antidepressivi può scatenare spasmi muscolari come effetto collaterale, contribuendo allo sviluppo del blefarospasmo.

Quando preoccuparsi per il blefarospasmo?

Il blefarospasmo di per sé non è una condizione pericolosa. Ma è possibile che alcune persone possono sperimentare un peggioramento dei sintomi, che può compromettere la qualità della vita. Se gli spasmi diventano frequenti, dolorosi o interferiscono gravemente con le attività quotidiane, è importante consultare un oculista per una valutazione. Inoltre, la condizione può andare gradualmente aumentando, portando a una crescente difficoltà nel controllo delle palpebre.

Quando i sintomi si associano a difficoltà nel movimento degli occhi o a disfunzioni visive più gravi, potrebbe essere necessario un approfondimento diagnostico per escludere altre malattie neurologiche o condizioni gravi, come il già indicato morbo di Parkinson o eventuali patologie neurologiche.

Diagnosi di blefarospasmo

La diagnosi di blefarospasmo viene effettuata da un oculista attraverso un insieme di esami clinici e non solo. L’oculista esamina i sintomi del paziente e cerca segni di altre malattie neurologiche. Possono essere richiesti esami avanzati, come una risonanza magnetica o elettromiografia per escludere altre cause di spasmi muscolari.

L’esame clinico più comune per la diagnosi del blefarospasmo è, in ogni caso, l’osservazione diretta dei movimenti delle palpebre e la valutazione della storia medica del paziente. Può anche essere svolta una valutazione psicologica per escludere fattori emotivi o stress che possano contribuire al disturbo.

Come curare gli spasmi oculari?

Il trattamento del blefarospasmo dipende dalla gravità della condizione e dalla patologia alla base della contrazione involontaria. Spesso si guarisce o si ottiene un notevole miglioramento grazie alla tossina botulinica, che viene iniettata direttamente nei muscoli delle palpebre per paralizzarli temporaneamente e ridurre quindi gli spasmi. Questo trattamento è molto efficace e riduce significativamente i sintomi nel 90% dei casi, ma gli effetti sono temporanei e devono essere ripetuti ogni 3, 6 mesi.

Oltre alla tossina botulinica, la terapia farmacologica con farmaci antimuscarinici, come ad esempio l’atropina,  o ad azione sedativa può essere utilizzata per ridurre la frequenza degli spasmi muscolari.

Se l’approccio farmacologico non sortisce effetti, si può anche ricorrere ad un intervento chiamato miectomia, che consiste nella rimozione dei muscoli che sono responsabili della chiusura non volontaria delle palpebre.