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Le bronchiectasie: cause, sintomi e trattamenti

A cura di
Marco
Baroni

Le bronchiectasie sono condizioni respiratorie croniche caratterizzate dalla dilatazione anormale e persistente delle vie aeree nei polmoni. Scopriamo da cosa sono causate e come trattarle.

Cosa sono le bronchiectasie?

Le bronchiectasie rappresentano una condizione respiratoria cronica caratterizzata da una dilatazione anormale e permanente delle vie aeree chiamate bronchi.

Nel nostro corpo i bronchi sono come dei canali ramificati che trasportano l'aria all'interno dei polmoni. Normalmente questi condotti presentano un diametro costante, ma quando questo diametro si dilata in maniera eccessiva, si produce un accumulo di muco all'interno dei bronchi, che porta a tosse cronica e frequenti episodi di bronchiti e polmoniti nei pazienti affetti. 

Seppur più frequenti negli adulti anziani, le bronchiectasie possono manifestarsi anche nei bambini (soprattutto in coloro malati di fibrosi cistica).

Tipologie di bronchiectasie

Le bronchiectasie possono presentarsi come diffuse o focali

Quelle diffuse coinvolgono diverse aree dei polmoni e sono spesso associate a anomalie genetiche, immunologiche o anatomiche delle vie aeree, mentre quelle focali si sviluppano in una o due specifiche aree polmonari e possono essere il risultato di una polmonite non trattata o di possibili ostruzioni delle vie aeree.

Esistono inoltre quattro principali tipi di dilatazioni bronchiali:

  • bronchiectasie cilindriche: in questa forma i “tubi” si allargano uniformemente, assumendo un aspetto cilindrico. I bronchi oltre ad essere dilatati, si ispessiscono a causa del muco che ristagna al loro interno
  • bronchiectasie cistiche o sacciformi: in questo caso le dilatazioni bronchiali, simili a cisti, aumentano progressivamente, ostruendo le vie aeree periferiche. Queste cisti (o sacchi) possono riempirsi di pus, causando una produzione eccessiva di espettorato nei pazienti
  • bronchiectasie varicose: i bronchi in questa forma assumono un profilo irregolare, con alternanze di restringimenti e dilatazioni. Le zone dilatate, quando si assottigliano, diventano più fragili e soggette a rotture. Per questo, oltre alla tosse cronica, può essere presente espettorato con sangue e conseguenti difficoltà respiratorie
  • bronchiectasie da trazione: si sviluppano come conseguenza di una fibrosi polmonare, una condizione che irrigidisce e cicatrizza il tessuto polmonare. La fibrosi esercita una trazione sui bronchi, causando la loro dilatazione irreversibile.

Quali sono le cause delle bronchiectasie?

La causa principale delle bronchiectasie è data da infezioni respiratorie gravi o ricorrenti, frequenti in soggetti con preesistenti condizioni polmonari o immunologiche, o affetti da altre patologie.

Tra le cause più comuni si includono:

Questa condizione può verificarsi anche come complicanza di altre condizioni respiratorie croniche, come l'asma o la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

Sintomi delle bronchiectasie

Tra i sintomi più comuni delle bronchiectasie vi sono:

  • tosse cronica con produzione di muco ( il paziente può espellere grandi quantità di muco quasi quotidianamente)
  • mancanza di respiro (sia durante l’attività fisica che a riposo)
  • sibili espiratori
  • stanchezza persistente
  • frequenti episodi di infezioni respiratorie come bronchiti e polmoniti. 

Altri sintomi, meno frequenti, possono includere la presenza di sangue nello sputo (emottisi), sudorazioni notturne e febbre bassa.

I sintomi possono peggiorare durante le riacutizzazioni della malattia, spesso causate da infezioni batteriche aggiuntive, o in presenza di altre patologie. Nei casi più gravi alcuni pazienti possono anche sperimentare complicazioni come l'insufficienza respiratoria.

Diagnosi delle bronchiectasie

In presenza di tosse persistente viene solitamente fatto un primo controllo dal proprio medico di famiglia.
Se ritenuto necessario, viene richiesta una visita presso un esperto pneumologo.

Il processo diagnostico inizia con un'accurata anamnesi medica, durante la quale lo pneumologo raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi del paziente, nonché sulla presenza di eventuali fattori di rischio o condizioni mediche preesistenti. Durante l'esame fisico vengono ascoltati i suoni respiratori anomali con uno stetoscopio per individuare eventuali segni di complicanze.

La diagnostica per immagini riveste un ruolo fondamentale nella conferma della presenza di bronchiectasie. La radiografia del torace può essere il primo passo nella valutazione, ma la tac del torace ad alta risoluzione è considerata lo strumento diagnostico più sensibile e specifico per identificare questo tipo di patologia. Con la tac è infatti possibile individuare con precisione la dilatazione delle vie aeree, l’ispessimento delle pareti bronchiali e la presenza di secrezioni bronchiali.

Oltre agli studi di imaging, possono essere eseguite prove di funzionalità respiratoria, come la spirometria, che serve a valutare il flusso d'aria nei polmoni e identificare eventuali deficit nella funzione polmonare. 

La coltura dell'espettorato può essere invece eseguita per identificare i batteri presenti nelle vie respiratorie del paziente (esame utile per individuare l'adeguato trattamento antibiotico).

Come si curano le bronchiectasie?

Le bronchiectasie sono una condizione da cui non si può guarire, in quanto portano a una progressiva degenerazione dei tessuti e a un danno permanente ai polmoni. Tuttavia esistono diversi trattamenti che aiutano a gestire i sintomi ed evitare che si sviluppino peggioramenti.

Una delle terapie più efficaci è la fisioterapia respiratoria, che aiuta a rimuovere il muco accumulato nei bronchi attraverso esercizi di respirazione profonda, percussione toracica e posizionamento corporeo. 

Gli antibiotici sono comunemente prescritti per trattare o prevenire le infezioni respiratorie, mentre i broncodilatatori possono aiutare a migliorare la respirazione. 

Nei casi più gravi, possono essere necessari interventi chirurgici per rimuovere parti dei polmoni danneggiate dalle bronchiectasie. 

Cosa mangiare per chi soffre di bronchiectasia?

Mantenere una corretta fluidificazione ed eliminazione del muco bronchiale rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione delle bronchiectasie e nella tutela della salute polmonare.

Per preservare la salute dei propri bronchi (e polmoni), è consigliabile adottare alcuni accorgimenti semplici, soprattutto riguardanti l'alimentazione.

È infatti consigliabile consumare una dieta ricca di frutta e verdura fresca, che forniscono antiossidanti e sostanze nutritive importanti per il sistema immunitario. 
Gli alimenti ricchi di proteine magre, come carne bianca, pesce, legumi e latticini magri, possono aiutare a mantenere la forza muscolare e sostenere il recupero durante le riacutizzazioni. 

Sono invece da evitare quegli alimenti che possono causare irritazioni, come i latticini ad alto contenuto di grassi, i cibi fritti e piccanti e le bevande gassate.

Bere molta acqua aiuta il paziente a mantenere le vie respiratorie idratate e a favorire la fluidificazione del muco. 

Quanti anni si può vivere con le bronchiectasie?

Con una diagnosi e un trattamento precoci, le aspettative di vita media di una persona affetta da bronchiectasie sono simili a quelle della popolazione generale. Non si muore di bronchiectasie, ma è fondamentale gestire adeguatamente la malattia per prevenire complicazioni gravi.

Nei casi lievi, con una gestione adeguata dei sintomi e una prevenzione efficace delle riacutizzazioni, molte persone possono condurre una vita relativamente normale.

Eventuali complicazioni, se trascurate, possono invece mettere a rischio la vita del paziente. Tra le più pericolose, e potenzialmente letali, vi sono un’emottisi massiccia, costanti infezioni polmonari e l'insufficienza respiratoria cronica con possibile scompenso cardiaco.

Diritti del paziente con bronchiectasie

In Italia non esiste una specifica esenzione ticket per i pazienti con bronchiectasie.
Tuttavia il livello di invalidità riconosciuto per le bronchiectasie dipende dalla gravità della malattia e dal suo impatto sulla capacità lavorativa e sulla vita quotidiana del paziente.

In alcuni casi può essere concesso un assegno di invalidità o una riduzione sulle visite mediche, gli esami e i farmaci.