Questo tipo di bruciore si manifesta nella zona anale e può avere diverse intensità. Di solito è autorisolutivo, ma se si accompagna a febbre e persiste, richiede approfondimento.
Come si definisce il bruciore anale?
Il termine bruciore anale indica una fastidiosa sensazione che il paziente avverte nella zona anale e circostante l’ano. È possibile che si accompagni a dolore, oppure ad irritazione. La sua intensità può variare a seconda della causa scatenante.
Con quali altri sintomi si manifesta?
Questo disturbo, nella maggior parte dei casi, può manifestarsi con sintomi quali:
- sensazione di bruciore nella regione anale
- prurito o irritazione nella zona anale
- dolore intenso o fastidio durante o dopo defecazione
- sanguinamento, durante o dopo la defecazione o nella carta igienica
- secrezioni di muco dall’ano
- sensazione di gonfiore o pressione nella zona anale
- disagio o dolore quando ci si siede
- dolore durante i rapporti sessuali.
In alcuni casi, possono essere concomitanti variazioni dell’alvo quali stitichezza o diarrea, più raro invece sono le perdite fecali involontarie (soiling), dolore addominale o febbre.
Quando preoccuparsi per il dolore anale?
In generale il bruciore anale è una condizione comune e spesso benigna e autorisolutiva. Tuttavia, in alcuni casi, se non dovesse risolversi, può essere necessario consultare un medico specialista in gastroenterologia o proctologia.
Nel dettaglio sarebbe opportuno rivolgersi a un medico se il dolore anale è intenso e persiste per più di qualche giorno o, ancora, se è accompagnato da altri sintomi come sanguinamento, febbre, perdita di peso involontaria o difficile evacuazione.
È poi importante consultare uno specialista se si ha una storia familiare di malattie intestinali, come il cancro al colon-retto. In questo caso è necessario effettuare regolari controlli medici per identificare precocemente eventuali problemi.
Come capire se l’ano è infiammato?
La diagnosi del bruciore anale si basa sulla valutazione completa dei sintomi, dello stile di vita, delle abitudini fisiologiche e delle condizioni mediche pregresse.
L’indagine inizia con la raccolta dei sintomi riportati dal paziente e delle descrizioni dei disturbi correlati, tenendo in considerazione anche la regolarità del canale intestinale e lo stile di vita.
Viene svolto poi l’esame obiettivo della regione anale e perianale che può prevedere eventuali esplorazioni rettali. Sono tenute in considerazione anche altre patologie pregresse e attuali, oltre ai farmaci assunti. Se necessario, vengono eseguiti altri esami diagnostici e di imaging per confermare la diagnosi e identificare la causa sottostante del bruciore anale.
Quali sono le cause?
Le patologie che possono causare prurito localizzato nella zona anale possono essere:
- emorroidi: le emorroidi sono congestioni delle vene nella regione anale
- ragadi anali: piccole lesioni nella cute intorno all’ano
- dermatiti perianali: infiammazioni della pelle circostante l’ano
- ascessi e fistole anali: infezioni e tramiti di comunicazioni anomali nella pelle intorno all’ano
- patologie a carico del retto: come ascessi, candidosi, dermatiti, proctite, fistole e emorroidi, possono contribuire al bruciore anale.
Non vanno trascurate, tra le possibili cause, le reazioni allergiche. Nello specifico, allergie da contatto determinate da farmaci come supposte, abiti o anche detergenti. Tra i fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza di questo sintomo si possono indicare stitichezza, incontinenza fecale, diarrea.
Come calmare questo tipo di bruciore?
La prima azione da compiere è mantenere una corretta igiene anale usando acqua tiepida e sapone neutro. È quindi possibile utilizzare cuscini a forma di ciambella per sedersi, in modo tale da ridurre la pressione sulla zona anale.
Vanno evitati cibi piccanti, speziati, condimenti irritanti e alimenti che possono causare stitichezza mentre bere molta acqua, pochi alcolici, e aumentare l’assunzione di fibre può favorire il transito intestinale e ridurre l’irritazione.
Cosa fare per il bruciore anale?
I rimedi per questo sintomo dipendono dalla causa sottostante. Se la causa è da riferire a emorroidi lievi, ad esempio, possono essere adottati cambiamenti nello stile di vita quali una dieta ricca di fibre, bere molti liquidi e svolgere regolare attività fisica, così da favorire la regolarità intestinale.
Anche per le ragadi anali, possono essere raccomandati cambiamenti nella dieta per favorire una corretta evacuazione, oltre all’uso di creme specifiche, come sarà approfondito a breve, per ridurre il dolore e favorire la guarigione. In alcuni casi potrebbero essere necessari interventi chirurgici minori su consiglio del proctologo.
Qualora la causa sottostante fosse una dermatite perianale, possono essere prescritti antibiotici o antifungini a seconda dell’agente che ha determinato l’infiammazione.
Che pomata usare per il bruciore anale?
Anche il tipo di pomata da applicare può variare in base alla causa che ha determinato il bruciore. La nistatina per esempio viene applicata nei casi di infezione micotica dell’ano, altre infezioni possono essere batteriche. I corticosteroidi, sempre in pomata, sono utilizzati in funzione analgesica o antinfiammatoria nei casi di bruciore idiopatico.