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Che cos'è il dolore

A cura di
Alberto
Lerario

Il dolore è una condizione reattiva che il nostro corpo usa per segnalare che una o più parti rischiano dei danni.

Dolore, una definizione 

Secondo la definizione data dall’IASP (International Association for the Study of Pain), il dolore è “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a danno tissutale effettivo o potenziale, o descritta in termini di danno”.

In base a questa definizione si può già comprendere come il dolore sia un fenomeno piuttosto complesso, che coinvolge più fattori e componenti.

In particolare è costituito da una parte parzialmente oggettiva, cioè lo stimolo che l’ha prodotto, che può essere meccanico, chimico, termico o una combinazione di essi. C’è poi una componente soggettiva legata alla risposta che l’organismo dà in base al proprio stato di salute, sviluppo etc. (un uomo adulto ha una sensibilità inferiore ad un bambino).

Seguono le componenti emotiva, comportamentale e cognitiva, che hanno rispettivamente effetto sulla gestione emozionale dello stimolo doloroso, sul comportamento conseguente e sulle eventuali strategie per processarlo. 

Tutto quanto appena descritto, in particolar modo le componenti strettamente legate alla soggettività dell’individuo, rendono il dolore un fenomeno difficilmente misurabile in termini precisi. 

Esistono tuttavia delle scale specifiche per la misurazione del dolore che si basano su autovalutazione o su osservazione da parte del professionista sanitario che se ne occupa. 

Tra queste ricordiamo: 

  • NRS (numeric rating scale) o scala numerica: è molto frequente per la sua semplicità, poiché si articola in valori da 0 (assenza di dolore) a 10 (dolore molto intenso)
  • VAS (visual analog scale) o scala analogica visuale: simile alla precedente, utilizza una linea di 10 cm su cui il paziente può indicare il grado di dolore percepito
  • VRS (verbal rating scale), o scala verbale: questa si basa sull’uso di aggettivi per descrivere il dolore da parte del paziente.

Ci sono poi altre scale leggermente più articolate, precise ma meno immediate. 

Per esempio il questionario sul dolore McQuill (McQuill pain questionnaire o MPQ) che è basata su un complesso questionario e il brief pain inventory (BPI). 

Nessuno di questi metodi riesce però a dare un quadro valoriale preciso del dolore che sente il paziente, appunto per via della forte componente individuale che questo fenomeno ha. 

Che funzione ha il dolore?

In base alla sua insorgenza e alla durata, il dolore viene diviso in alcuni tipi.

  • dolore acuto: è un tipo di dolore immediato e immediatamente intenso, non graduale. Di solito sul dolore acuto si deve intervenire tempestivamente.
  • dolore cronico: è un dolore di intensità variabile ed è prolungato. Può evolvere da sintomo in patologia, qualora la causa scatenante sia stata risolta ed esso persista
  • dolore episodico o ricorrente: si verifica ad intervalli, regolari o no, e può essere un'intensificazione di un dolore preesistente oppure nascere in una situazione di assenza totale di dolore
  • dolore incidente: solitamente collegato ad un movimento o un’azione al termine della quale il dolore tende a sparire (per esempio dopo un intervento chirurgico) 

Ci sono altre forme di dolore più specifici quali il dolore nocicettivo o superficiale, il dolore viscerale o profondo, il dolore muscolare etc. 

Si suole interpretare il dolore, quanto meno alla sua prima ricorrenza, come un indicatore che uno stimolo meccanico, termico, chimico o multifattoriale sta incidendo su un’area del nostro organismo e rischia di pregiudicarne l’integrità strutturale e/o funzionale. 

In altre parole il dolore è un allarme che il corpo emette per spingere l’organismo ad intervenire e risolverne la causa

Tipologie di dolore comuni 

Esistono tipi di dolore piuttosto frequenti nella nostra quotidianità. Vediamo quelli la cui epidemiologia è più frequente: 


Mal di schiena o lombalgia

Il mal di schiena è una delle maggiori cause di assenteismo dal posto di lavoro. Si tratta di un dolore localizzato all’altezza delle vertebre lombari e può avere diverse cause scatenanti. Generalmente è però dovuto o ad un’infiammazione del nervo sciatico, compresso dai dischi vertebrali dai quali esce, o ad una contrattura anomala del gruppo muscolare ileo-psoas. Quest’ultima può essere conseguente a posture mantenute per troppo tempo, scarsa attività fisica e mobilità della schiena, e perfino alimentazione infiammatoria. 

Mal di testa 

Uno dei tipi di dolore più diffusi e dall’eziologia meno conosciuti, data la complessità dell’area in cui incide. Il mal di testa (cefalea o emicrania) può essere sintomo di una varietà di condizioni di vario tipo: 

Mal di stomaco 

Il termine mal di stomaco indica dolore legato all’apparato digerente, non necessariamente localizzato nell’organo eponimo. 

Può infatti essere causato da: 

Anche in questo caso solitamente il dolore è sintomatico di altre condizioni e va accuratamente analizzato. 

Dolore, cause; come si produce il dolore? 

Le cause del dolore possono essere varie. Da un punto di vista meramente fisico, il dolore può essere provocato da alterazioni della struttura o della funzionalità di uno o più settori del corpo che vengono attaccati da un agente esterno ad essi. . 

L’agente esterno può essere: 

  • meccanico, come un colpo, un movimento brusco, o simili
  • termico, nel caso di contatto con superfici o oggetti troppo caldi o troppo freddi
  • chimico, per esempio nel caso di acidi.

Va precisato che con esterno si intende di solito al di fuori della struttura in cui il dolore incide. Nel caso per esempio di mal di schiena dovuto a contrattura o sciatalgia, non è necessario alcun intervento dall’esterno dell’organismo, in quanto la lombalgia può benissimo essere una risposta a problemi interni.

Lo stesso vale per altri tipi di dolore, in cui la zona dolorosa sia localizzata per all’interno del corpo.  

Come si sente il dolore?

Il dolore è di fatto un fenomeno nervoso. Dalla zona affetta e in particolare dai nervi periferici parte uno stimolo elettrico che attraverso il midollo spinale della colonna vertebrale giunge al cervello, dove le strutture nervose della corteccia cerebrale elaborano lo stimolo “trasformandolo” in quella che viene comunemente percepita come esperienza dolorosa. 

Dolore, terapia e soluzioni 

Essendo un sintomo, la situazione clinica del paziente va analizzata accuratamente in modo da individuare la causa scantenante. 

Alleviare il dolore prima di averne individuato la fonte ha senso in alcuni casi, quando il dolore altera significativamente la qualità della vita del paziente. In questi casi il dolore si combatte solitamente con farmaci antidolorifici. Nei pazienti oncologici terminali il trattamento del dolore è di fatto l’unico intervento possibile.