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Eiaculazione precoce: una panoramica per conoscerla meglio


L'eiaculazione precoce è uno dei disturbi sessuali più comuni negli uomini di tutte le età: come diagnosticarla, e cosa si può fare? I consigli del dott. Lorenzo Rocchini, andrologo del Santagostino

Che cos’è l’eiaculazione precoce?

Definire l’eiaculazione precoce può rappresentare un compito sfuggente. In linea di massima si verifica quando l’eiaculazione accade troppo presto, solitamente poco prima, durante o anche poco dopo la penetrazione.

Da punto di vista psicologico, il DSM-5 la esplicita come una tipologia di eiaculazione, persistente o ricorrente, che accade durante i rapporti sessuali dopo circa un minuto dalla penetrazione vaginale, e in ogni caso prima che l’uomo lo desideri.

Quando si può considerare una eiaculazione precoce?

Questa tipologia di disturbo è caratterizzato da una eiaculazione che, sempre o quasi sempre, avviene durante l’attività sessuale prima della penetrazione o circa entro un minuto dalla penetrazione.

Viene associata a inabilità, da parte dell’uomo, a posticipare l’eiaculazione in quasi tutti o in tutti i rapporti sessuali, portando a uno stress psicologico tale da inibire ogni forma di rapporto sessuale. 

La risposta sessuale presenta quindi una sequenza più breve, che si verifica più velocemente e con meno controllo rispetto a chi non ne soffre. La fase di eccitazione sessuale è molto rapida, con erezione generalmente normale ma con un’eiaculazione rapida e l’orgasmo.

Quanto si dura con l’eiaculazione precoce?

Una eiaculazione può essere considerata precoce quando si verifica tra i 60 secondi fino ad un massimo di 2 minuti.

Va comunque precisato che accanto ad una valutazione esclusivamente temporale, deve essere tenuto in considerazione anche il soddisfacimento dell’uomo rispetto all’evento, e il suo desiderio che l’eiaculazione accada in tempi e modalità che rendano il rapporto apprezzabile e appagante.

Eiaculazione primaria o secondaria?

Nonostante se ne parli in modo generico riferendosi al fenomeno come unico, l'eiaculazione precoce può essere distinta in due categorie:

  • primaria: si presenta fin dal primo rapporto sessuale e rimane più o meno stabile lungo il corso di tutta la vita. L’eiaculazione avviene prima del penetrazione o entro 1-2 minuti dopo la penetrazione
  • secondaria: si tratta di una eiaculazione precoce acquisita e, solitamente, il tempo intercorso tra l’inizio di un rapporto sessuale e l’eiaculazione è leggermente più lungo rispetto alla forma primaria. 

Perché si ha l'eiaculazione precoce? Fattori di rischio

Non c’è una singola causa alla base di questa condizione, ma sono diversi i fattori che possono causarne l’insorgenza. Fra questi troviamo:

  • sindrome ansiosa/depressiva
  • ipersensibilità del pene
  • sindrome metabolica
  • obesità
  • disturbi ormonali
  • periodi di forte stress
  • ansia da prestazione
  • abuso di droghe
  • disfunzione erettile. Molti pazienti affetti da impotenza sviluppano una eiaculazione precoce secondaria dovuta a un disturbo d’ansia dato dalla difficoltà di ottenere o mantenere un’erezione soddisfacente
  • infiammazione prostatica, è molto importante procedere al trattamento e alla risoluzione di eventuali condizioni infiammatorie prostatiche, come le prostatiti croniche; questa terapia, da sola, porta a un aumento sostanziale del tempo di eiaculazione rispetto ai pazienti non trattati.

Cause psicologiche dell’eiaculazione precoce

Questo disturbo non è affatto esente da cause di ordine più squisitamente psicologico. A generare questo disturbo possono contribuire condizioni della psiche quali:

Merita un riferimento la cosiddetta eiaculazione precoce soggettiva, o falsa. Questa problematica deriva da un giudizio negativo sulle dimensioni del proprio pene e sulla durata nei rapporti sessuali. In termini strettamente fisiologici, l’eiaculazione avviene in modo del tutto normale, ad essere alterata è la percezione della latenza eiaculatoria.

Sulla base di questo falso giudizio si sviluppano quindi sintomi di tipo emotivo che possono essere accostati a quanto vive un eiaculatore reale. In questo circolo vizioso, si crea un distress emotivo che pesa negativamente sul desiderio sessuale, sulla performance, oltre che sulla qualità del rapporto di coppia.

Come sconfiggere l’eiaculazione precoce a partire dalla diagnosi

Proprio a causa di questa ampia gamma di fattori, per capire perchè si soffre di eiaculazione precoce il primo step di valutazione di un paziente comprende una dettagliata anamnesi medica e sessuologica del soggetto e della coppia. In questa fase, infatti, il rapporto di fiducia tra medico e paziente è estremamente importante.

Durante la visita si somministrano generalmente alcuni questionari validati allo scopo di inquadrare il problema. Si procederà successivamente a un accurato esame clinico, volto anche ad escludere la presenza di eventuali patologie infiammatorie prostatiche. 

Sarà importante valutare:

  • il tempo intercorso tra l’inizio della penetrazione e l’eiaculazione (IELT)
  • l’eventuale diminuzione di stimolo sessuale
  • l’impatto di questa condizione sull’attività sessuale di coppia e sulla qualità di vita dei soggetti coinvolti

Sulla base dell’anamnesi e dell’esame clinico si procederà a richiedere ulteriori accertamenti diagnostici per approfondire la problematica:

  • esami di laboratorio quali profilo ormonale, profilo lipidico, funzionalità epatica e renale, PSA, esami colturali su urine, liquido seminale
  • visite di altri specialisti come visita endocrinologica, consulto psicologico o psichiatrico.

Esiste un trattamento per l’eiaculazione precoce?

Nella valutazione sull’eventuale trattamento dell’eiaculazione precoce sarà importante, innanzitutto, concentrarsi su eventuali cause secondarie: patologie infiammatorie prostatiche, deficit erettile, disturbi psichici.

Esistono differenti modalità di trattamento del disturbo, fra cui la terapia farmacologica, e sarà compito dell’andrologo, sulla base della valutazione clinica, orientare il trattamento verso la modalità più consona, anche in relazione alle aspettative del paziente:

  • strategie comportamentali: questa modalità di trattamento si basa sull'ipotesi che l'eiaculazione precoce sia dovuta al fatto che il soggetto coinvolto sia incapace di riconoscere la sensazione di imminente raggiungimento della fase orgasmica. Solitamente vengono attuate in accordo con la partner
  • Dapoxetina: si tratta di un farmaco appartenente alla categoria degli SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina) ed è l'unico farmaco approvato in Europa per il trattamento dell'eiaculazione precoce al bisogno (1-3 ore prima della necessità). Ne esistono due dosaggi (30 e 60 mg) e il farmaco, nel corso della sperimentazione clinica, si è dimostrato efficace nel trattamento sia della forma primaria che secondaria
  • inibitori selettivi del reuptake della serotonina: è comprovata l’efficacia di questi composti per l'eiaculazione precoce, anche se in Italia non risultano approvati per il trattamento dell'eiaculazione precoce; per questo, si possono prescrivere solo a pazienti che dimostrino un'elevata intolleranza al farmaco di scelta per tale patologia (Dapoxetina) e la terapia va concordata con il paziente e con il medico curante. 
  • creme anestetiche locali: si sono dimostrate efficaci nel ritardare l'eiaculazione anche se l'utilizzo prolungato può portare a una perdita di erezione o diminuzione della stimolazione sessuale anche a livello genitale della partner con conseguenze negative, sul rapporto di coppia. 

Come fare se si ha l’eiaculazione precoce?

Accanto ai trattamenti appena passati in rassegna, è possibile indicare due tecniche adottate per la sua gestione, tecniche in grado di abbassare il livello di ansia, che tende ad amplificare il problema.

Tutte e due queste tecniche sono di stimolazione, possono essere praticate autonomamente dall’uomo o insieme alla partner, consentono all’uomo il raggiungimento di un buon grado di eccitazione senza tuttavia portarlo all’eiaculazione:

  • stop-and-start, in cui lo stimolo è interrotto, per poi essere ripreso dopo circa 30 secondi
  • squeeze, che consiste nello stringere il corpo del pene, da parte dell’uomo o della partner, per non più di 30 secondi, così da impedire l’eiaculazione e diminuire l’erezione.

La pratica di una di queste due tecniche, se eseguite correttamente e in modo costante, può determinare un ritardo della eiaculazione anche di 5, 10 minuti.

Come prevenire l’eiaculazione precoce

L’eiaculazione precoce rappresenta il disturbo sessuale maggiormente presente nel maschio e rappresentato in tutte le età. È molto importante che il paziente venga sempre valutato da un esperto al fine di escludere condizioni secondarie, ed eventualmente trattare queste patologie. 

Trattandosi di una patologia che in alcuni casi è presente fin dall'adolescenza, è molto difficile dare consigli su come evitarla e su come ritardare l’eiaculazione con rimedi fai-da-te. Possiamo dire, tuttavia, che il problema non andrebbe sottovalutato, per non compromettere o portare a un deterioramento del rapporto di coppia con l'insorgenza di problemi psicologici di coppia. All’interno della coppia, inoltre, aiutare il partner parlandone apertamente e invitandolo a rivolgersi ad uno specialista, può rappresentare un’azione importante per aumentare la consapevolezza sulle possibili strategie da mettere in atto.

Anche per questa patologia rimangono valide alcune essenziali abitudini di vita che aiutano a mantenere l’organismo in un buono stato di salute. Fra queste:

  • evitare un aumento di peso patologico o perdere peso se ci si trova in condizione di obesità
  • evitare di condurre una vita troppo sedentaria
  • evitare l'utilizzo di droghe.

 

FONTE: EAU (European Association of Urology) GUIDELINES ON MALE SEXUAL DYSFUNCTION