Che cos’è l’epistassi?
L’epistassi o rinorragia è la perdita di sangue venoso o arterioso dalle cavità nasali. Si tratta di un disturbo più frequente nei bambini ma che può insorgere anche tra gli adulti.
Le possibili cause dell’epistassi sono molteplici. Nei pazienti più giovani si tratta perlopiù di condizioni estemporanee non gravi:
- Piccoli traumi, come la rottura di vasi sanguigni quando si starnutisce o ci si soffia il naso in modo troppo vigoroso
- Secchezza delle mucose interne nasali (per esempio durante il periodo invernale)
- Tendenza a infilare corpi estranei o le dita nel naso (abitudine molto diffusa tra i bambini)
- Infezioni delle vie respiratorie, come il raffreddore e la sinusite
Meno frequentemente, e in particolare negli anziani, il sanguinamento dal naso può essere sintomo di disturbi più gravi e in alcuni casi sistemici, oppure dell’assunzione di alcuni farmaci:
- Setto nasale deviato
- Polipi nasali
- Varici situate nel setto nasale
- Sindrome di Rendu-Osler-Weber
- Utilizzo di farmaci per via nasale, come corticosteroidi e antistaminici
- Tumori del naso e dei seni paranasali
- Tumori di natura ematologica
- Coagulopatie (malattie emorragiche)
- Utilizzo di farmaci anticoagulanti per malattia cardiovascolare
- Malattie sistemiche, come per esempio l’AIDS
L’ipertensione arteriosa può causare la persistenza di un sanguinamento già avviato, ma difficilmente ne è la causa scatenante.
Quanto dura un’epistassi?
Gli episodi di epistassi possono avere durata variabile: possono protrarsi per pochi secondi ma possono superare anche i dieci minuti.
Cosa non fare dopo epistassi?
Il primo accorgimento da tenere a mente dopo un episodio di epistassi è quello di non inclinare la testa indietro nel tentativo di arrestare la fuoriuscita di sangue. Spesso è il movimento che istintivamente si tende a fare, ma va evitato perché favorisce lo scivolamento di sangue nelle vie aeree.
Nel caso di sanguinamenti più abbondanti, l’inalazione di sangue potrebbe infatti stimolare la nausea o il vomito.
Cosa fare per l’epistassi?
La maggioranza dei sanguinamenti dal naso si risolvono in modo spontaneo e non richiedono un intervento medico. Il miglior modo di intervenire è, restando in posizione eretta o seduta con il capo leggermente inclinato in avanti, applicare una pressione laterale contro il setto chiudendo le narici per circa dieci minuti. Non bisogna stringere la porzione ossea superiore del naso.
Altri rimedi casalinghi contro l’epistassi, come inserire tappi di cotone nelle narici, applicare impacchi di ghiaccio sul naso oppure bagnare la fronte, la nuca o i polsi, non sono pienamente efficaci.
Se stringendo il naso la perdita di sangue non si ferma, si può ripetere la manovra una seconda volta per altri dieci minuti. Se, trascorso questo lasso di tempo, l’epistassi continua, è bene recarsi dal medico o al pronto soccorso.
Il medico solitamente inserisce nella narice interessata dall’epistassi un tampone di cotone imbevuto con un farmaco anestetico e un farmaco che induce il restringimento del vaso sanguinante. Dopo aver tenuto stretto il naso per circa dieci minuti, rimuove il tampone.
In alternativa, il medico può decidere di effettuare un tamponamento nasale inserendo una spugna di schiuma che si gonfia e blocca l’emorragia, e che verrà poi rimossa dopo qualche giorno.
Nel caso di emorragie più severe e recidive, si può optare per una cauterizzazione chimica del vaso che sanguina tramite nitrato d’argento, o per un’elettrocauterizzazione (una cauterizzazione eseguita mediante una corrente elettrica). Qualora questi metodi si rivelino inefficaci, possono essere impiegati dei palloncini nasali per comprimere la zona dell’emorragia. In rari casi, è necessario tamponare la cavità nasale da un solo lato utilizzando una striscia di garza.
Una volta rimosso il tampone, è buona norma utilizzare creme o unguenti ad azione emolliente e cicatrizzante.
Quando è preoccupante il sangue dal naso?
Generalmente, la fuoriuscita di sangue dal naso è un evento innocuo che non comporta particolari conseguenze per il soggetto che ne è colpito. In particolari circostanze e in presenza di determinati sintomi, tuttavia, deve essere considerata un segnale di allerta. Tra questi ricordiamo:
- Ripetuti episodi di epistassi, senza un motivo manifesto
- Sintomi da eccessiva perdita di sangue (come fiacchezza, mancamento o giramento di testa in posizione eretta)
- Uso di farmaci che interferiscono con la coagulazione sanguigna
- Manifestazioni di un disturbo emorragico (grosse ecchimosi; numerose macchioline violacee sulla cute; gengive spesso sanguinanti; tracce di sangue nelle urine; feci scure o sanguinolente; emissione di sangue nella tosse; sanguinamento dopo un prelievo o in caso di lievi tagli; ciclo mestruale molto abbondante) o di una patologia emorragica diagnosticata (come per esempio l’emofilia)
Qualora si presenti uno di questi sintomi è fondamentale recarsi in ospedale, anche nel caso in cui l’epistassi si fermi.
Per poter eseguire una corretta diagnosi il medico dovrà conoscere:
- Fattori che hanno scatenato la fuoriuscita di sangue
- Il lato dal quale è iniziato il sanguinamento
- La durata dell'episodio, così come gli eventuali sintomi che lo hanno preceduto
- Il numero di episodi precedenti e il modo in cui sono stati arrestati
- Se il paziente o un suo familiare è affetto da una malattia emorragica o da patologie che possono comportare anomalie nella coagulazione del sangue (come per esempio malattie come epatite e cirrosi oppure alcuni tumori)
- Se il paziente assume farmaci che possono interferire con la coagulazione sanguigna
L’anamnesi sarà seguita da un esame obiettivo volto ad accertare la sede dell’epistassi ed eventuali segni di patologie emorragiche.
Come prevenire l’epistassi?
Il sanguinamento può essere evitato osservando alcuni semplici comportamenti:
- Mantenere le mucose nasali umide specialmente durante i mesi freddi, applicando unguenti emollienti o spray nasali umidificanti, o ricorrendo all’uso di un umidificatore in casa
- Non inalare sostanze irritanti
- Evitare i colpi di calore
- Evitare gli sbalzi di pressione
- Tenere sotto controllo disturbi che possono provocare epistassi, compresi il raffreddore, l’influenza o la rinite allergica, che tendono a infiammare e irritare le mucose, spingendo a soffiare il naso
- Utilizzare farmaci per via nasale solo quando necessario
- Seguire un’alimentazione sana, ricca di vitamine, in grado di rafforzare lo stato dei vasi sanguigni