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L'iperestesia

A cura di
Alberto
Lerario

L'iperestesia è una condizione di origine neurologica per cui il paziente presenta una accentuata sentibilità a stimoli meccanici, termici, luminosi e sonori

Cos'è l'iperestesia

Il termine iperestesia indica una condizione per cui il paziente si trova ad avere una sensibilità tattile superiore alla media. Questa alterazione si manifesta solitamente come una maggiore sensibilità a stimoli meccanici, chimici e termici a livello della pelle o di altri organi di senso.

Rientra nelle iperestesie anche la fotosensibilità anomala che colpisce alle volte il senso della vista, così come una eccessiva reazione al dolore che viene percepito come più intenso di quello che normalmente lo stesso stimolo provocherebbe. 

È una condizione causata da un’alterazione della funzionalità del sistema nervoso, che a sua volta può essere causata da varie malattie o condizioni. 

Quali sono le cause dell’iperestesia

Le condizioni che possono portare a sviluppare questa ipersensibilità sono diverse ma hanno tutte in comune il fatto di agire in qualche modo sul sistema nervoso centrale o periferico e modificarne parzialmente il corretto funzionamento. 

Tra le principali malattie che possono causare l’insorgere dell’iperestesia ci sono: 

Possono concorrere allo sviluppo della condizione anche alcuni disturbi psichici e l’ingestione di sostanze tossiche o velenose. 

In particolare l’iperestesia è sintomatica di avvelenamento da stricnina.

Quali sono i sintomi dell’iperestesia

La sintomatologia è caratterizzata da una aumentata capacità di ricezione degli stimoli tattili, termici e dolorosi, che si traduce in sensazioni fastidiose e dolore a livello cutaneo o di altri organi deputati alla ricezione ed elaborazione degli stimoli di cui sopra.

In generale si possono registrare:

  • eccessiva sensibilità cutanea a stimoli meccanici normalmente trascurabili come la pressione o il semplice tatto
  • alterata percezione delle temperature con sensazione di calore o freddo superiori alla norma e conseguente fastidio o dolore localizzato
  • fotosensibilità degli occhi
  • eccessiva sensibilità ai rumori che può sfociare in sensazione dolorosa
  • ipersensibilità dell’olfatto (che può comportare anche disgeusia) 

Come si cura l’iperestesia

La cura dipende dalla diagnosi. Pur essendo la causa diretta un malfunzionamento del sistema nervoso, è necessario risalire alla causa sottostante per poter stabilire una terapia adeguata. 

Si raccomanda di rivolgersi ad un medico in ogni caso di iperestesia, perché alcune delle condizioni che la causano possono avere complicazioni gravi anche rapide e necessitano di un intervento tempestivo.

La diagnosi procede dalla raccolta dei dati anamnestici, che consiste nell’annotazione da parte del medico di tutta la sintomatologia, inclusa la sintomatologia correlata. È opportuno raccogliere anche i dati sulle circostanze in cui i sintomi si sono manifestati ed eventuali familiarità con malattie che possono essere causa di iperestesia. 

Il medico poi esegue l’esame obiettivo verificando parametri vitali di base e concentrandosi su alcuni test della sensibilità. 

Sono poi necessari alcuni esami, come esami del sangue o delle urine, esami neurologici etc. Questi servono per escludere le cause potenziali una ad una e rimanere con quella definitiva. 

In relazione alla diagnosi finale, il neurologo prescriverà poi la terapia adeguata, che a seconda dei casi sarà volta o alla cura della malattia sottostante, o a lenire i sintomi

In alcuni casi infatti il danno neurologico potrebbe non essere reversibile e pertanto l’unica opzione terapeutica risulta quella conservativa e sintomatologica.