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Artrite reumatoide: cos’è e come curarla


L'artrite reumatoide è una patologia infiammatoria, cronica e autoimmune, a carico delle articolazioni. Vediamo quali sono i sintomi e come si cura.

Che cos'è l'artrite reumatoide

L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica di natura autoimmune che colpisce le articolazioni. Più precisamente, le articolazioni diventano dolenti, gonfie, rigide, deformate e perdono progressivamente la loro funzionalità. Le articolazioni maggiormente interessate sono quelle di mani, polsi, piedi e ginocchia.

Trattandosi di una malattia autoimmune, nell’artrite reumatoide il sistema immunitario aggredisce erroneamente i tessuti articolari sani causando infiammazione e conseguente dolore. A essere interessate dalla condizione sono segnatamente le membrane sinoviali che rivestono le articolazioni. Il decorso della malattia è imprevedibile e può portare a danni articolari permanenti, soprattutto se non trattata adeguatamente. 

L'artrite reumatoide è diffusa in tutto il mondo. L'incidenza nella popolazione è compresa tra lo 0,3 e il 2%. Le donne sono più colpite degli uomini, con un rapporto di 4 a 1. L'esordio della malattia può avvenire a qualsiasi età, ma è più frequente tra 35 e 50 anni

Meccanismo d'azione

L'artrite reumatoide ha un andamento progressivo. Come accennato, erode le articolazioni e tende a limitare, fino ad abolire, i movimenti (anchilosi). Le alterazioni più importanti si verificano, come detto, a carico della membrana sinoviale, il tessuto che riveste la parte interna delle articolazioni.

Col tempo, questo processo di alterazione porta alla formazione di uno strato di cellule che invade l'osso e distrugge la cartilagine articolare, portando alla perdita della mobilità articolare. Le prime a essere interessate generalmente sono le piccole articolazioni di mani e piedi.

Questa forma di artrite tipicamente ha una distribuzione simmetrica e praticamente possono essere colpite dalla malattia tutte le articolazioni. Frequentemente si ha il coinvolgimento di tendini, guaine tendinee e borse sierose. Lo stadio avanzato della patologia è contrassegnato da lesioni articolari che possono determinare gravi condizioni di disabilità.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

Le cause dell'artrite reumatoide non sono ancora del tutto note. Si ipotizza che la malattia si sviluppi quando un antigene non ancora individuato (di origine virale o batterica) agisce su un individuo geneticamente predisposto.

Sono state avanzate, tuttavia, diverse ipotesi in merito ai fattori di rischio che possono predisporre una persona a sviluppare la malattia:

  • fattori ereditari: in alcuni casi, è stata notata una familiarità con la patologia. Si ammalano, cioè, pazienti che hanno casi di artrite reumatoide in famiglia. Tuttavia, la probabilità di ereditare la patologia geneticamente è bassa. Si ritiene, quindi, che i geni abbiano un peso limitato nel predisporre una persona a sviluppare questa patologia autoimmune
  • fattori ormonali: un ruolo più significativo sembrano averlo, invece, gli estrogeni, considerando che questa malattia ha un’incidenza maggiore tra le donne
  • fumo.

Quali sono i sintomi dell'artrite reumatoide?

I sintomi principali dell'artrite reumatoide sono:

  • il dolore spontaneo e continuo alle articolazioni, che appaiono tumefatte
  • la rigidità articolare prolungata dopo un periodo di inattività e di riposo.

Il dolore di solito peggiora al mattino e dopo periodi di inattività. Altre manifestazioni possono includere gonfiore e calore a carico delle articolazioni colpite. I sintomi iniziali, nella maggior parte dei casi, sono preceduti da malessere, astenia e febbricola.  

Dopo l'esordio, la malattia può decorrere con fasi di attività alternate a fasi di remissione spontanea o indotta dai farmaci. La remissione generalmente è parziale e, dopo un certo periodo di tempo, si riacutizza. Quindi il trattamento terapeutico è sempre necessario. 

Si presenta frequentemente, inoltre, osteoporosi localizzata e diffusa. Un altro sintomo caratteristico è l'ipotrofia muscolare, ovvero una diminuzione del volume della massa muscolare, dovuta alla prolungata immobilizzazione oppure all'eccesso di steroidi (miopatia steroidea). Frequentemente possono comparire sintomi correlati, come:

Quali organi colpisce l'artrite? Conseguenze

L'artrite reumatoide può coinvolgere diverse parti del corpo, e può causare conseguenze significative anche a carico di altri organi, come:

  • pelle
  • vasi sanguigni
  • polmoni
  • cuore
  • sistema nervoso
  • occhi.

In particolare, a livello cutaneo, possono comparire noduli reumatoidi superficiali e profondi. Mentre possono essere coinvolti i vasi sanguigni con l'insorgenza di vasculite, ovvero l'infiammazione di questi. I noduli hanno dimensioni variabili e si formano generalmente nelle zone sottoposte a maggior pressione. Questi possono formarsi, inoltre, anche a livello polmonare, dando esito a pneumopatia nodulare. Altre conseguenze polmonari includono fibrosi polmonare e pleurite. 

Per quanto riguarda il cuore, possono verificarsi conseguenze a carico del pericardio e più raramente dell'endocardio e miocardio. Si può presentare, inoltre, un'occlusione delle arterie che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari come angina pectoris e infarto del miocardio.

A livello del sistema nervoso periferico, può svilupparsi la polineuropatia sensitivo-motoria (danneggiamento dei nervi) e la compressione del midollo spinale. Sono molto frequenti i sintomi che compongono il quadro clinico della sindrome di Sjogren quali secchezza della bocca e degli occhi, a causa dell’infiammazione delle ghiandole che producono saliva e lacrime.

Come si fa la diagnosi di artrite reumatoide?

La diagnosi precoce, in caso di artrite reumatoide, è fondamentale per instaurare una terapia efficace e prevenire i danni articolari irreversibili e invalidanti. La diagnosi è essenzialmente clinica dal momento che non esistono test specifici per individuare questa malattia. Nelle fasi tardive l'accertamento è semplice, mentre nelle fasi iniziali è più complesso perché la patologia può essere confusa con altre forme reumatologiche. 

Spesso, il primo segno radiologico di artrite reumatoide è la presenza di osteoporosi attorno alle articolazioni. Per una prima valutazione sono generalmente necessarie radiografie di mani e piedi. Se l'esordio è molto recente, normalmente, non si hanno segni, ma quando la malattia è più avanzata, si evidenzia osteoporosi e riduzione dello spazio articolare.

A uno stadio di malattia ancora più avanzato, si hanno le erosioni ossee, che sono probabilmente le alterazioni radiologiche più specifiche dell'artrite reumatoide. Nelle forme di lunga durata, si osservano:

  • osteoporosi diffusa e accentuata
  • scomparsa degli spazi articolari
  • aumento del numero e della gravità delle erosioni
  • lussazioni dei capi articolari.

Altre tecniche radiologiche che ci aiutano nella diagnosi e nella individuazione dello stadio dell'artrite reumatoide sono l'ecografia e la risonanza magnetica. Nelle prime fasi della malattia può essere d'aiuto eseguire esami del sangue come:

Il mancato riscontro della positività di questi esami non esclude però la diagnosi: l'artrite, in questo caso, viene definita sieronegativa e non sieropositiva. Il fattore reumatoide e ACPA possono positivizzarsi con il passare del tempo.

Qual è la cura migliore per l'artrite reumatoide?

Non esiste una cura definitiva per l’artrite reumatoide, ma ci sono diverse opzioni di trattamento per gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia. La scelta dipende dalla situazione specifica e dalla risposta individuale del paziente. È di fondamentale importanza limitare i danni articolari che si possono instaurare con il passare del tempo. A questo scopo, è essenziale abolire o attenuare il più possibile l'infiammazione articolare.

Il trattamento dell'artrite reumatoide agisce sui sintomi. In particolare, è possibile ricorrere a terapie farmacologiche a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e steroidi. Questi medicinali, a piccole dosi, servono a ridurre il dolore. I farmaci biologici possono ridurre l’infiammazione e prevenire i danni articolari.

Cosa non si deve mangiare con l'artrite reumatoide?

Una dieta sana ed equilibrata può aiutare a gestire i sintomi dell'artrite reumatoide e a ridurre l’infiammazione articolare. Gli alimenti da evitare o limitare sono quelli contenenti:

  • grassi saturi
  • zuccheri aggiunti
  • carboidrati raffinati
  • cibi molto processati.

Il consiglio è quello di seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura di stagione, cereali integrali e tanta acqua.

Cosa fa peggiorare l'artrite?

I sintomi della patologia tendono a peggiorare con il sovrappeso e l’obesità. Per questo è importante, come detto nel paragrafo precedente, scegliere un’alimentazione leggera e praticare un’attività fisica regolare a basso impatto, come:

Anche alcol e fumo sono elementi che tendono a peggiorare le condizioni dei pazienti affetti da artrite reumatoide.