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La prevenzione medica

A cura di
Angelo
De Cataldis

La prevenzione in campo medico è un tema importante che coinvolge varie professioni in campo sanitario: medici, psicoterapeuti, insegnanti e infermieri

Che cosa si intende per prevenzione medica?

La prevenzione medica è un insieme di attività, azioni e interventi che mira a ridurre la morbilità (il numero di malati in un dato periodo e gruppo), la mortalità, o gli effetti provocati da determinati fattori di rischio o da una certa patologia (profilassi).

Lo scopo è quello di promuovere la salute dell'individuo e della collettività, coinvolgendo varie professioni in campo sanitario ma non solo: medico, infermiere, fisioterapista, insegnante, psicologo, psicoterapeuta. Gli obiettivi della prevenzione sono dunque principalmente:

  • Evitare la malattia
  • Controllare la diffusione delle patologie
  • Eradicare le malattie
  • Favorire il reinserimento familiare, sociale e lavorativo del malato
  • Aumentare la qualità della vita del malato.

Quali sono i tre tipi di prevenzione?

La prevenzione medica e la sua pratica operativa sono state carenti e non sistematiche per lungo tempo. Solo di recente, le ultime acquisizioni teoriche e scientifiche, soprattutto in fatto di patologie cronico-degenerative, hanno consentito una visione più omogenea e la classificazione dei vari tipi di prevenzione. La prevenzione medica si articola dunque in tre livelli, che prevedono in azioni differenti:

  • Primaria
  • Secondaria
  • Terziaria.

Entriamo nel dettaglio, e vediamo in cosa si differenziano.

Prevenzione primaria

La prevenzione primaria è la principale forma di prevenzione. Consiste nell'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre all’origine l'insorgenza e lo sviluppo di una patologia o di un evento sfavorevole. L’obiettivo è quello di evitare che una patologia si presenti in individui sani.

La maggior parte delle attività di promozione della salute sono di questo tipo, dal momento che mirano a ridurre i fattori di rischio che possono accrescere l'incidenza di una determinata patologia. Generalmente, la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale, come:

  • educazione sanitaria
  • interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni.

Alcuni esempi sono rappresentati dalle campagne antifumo promosse dai governi, dall'educazione alimentare nelle scuole, dalla vaccinazione. Anche lavarsi le mani rappresenta un tipo di prevenzione primaria. Il ruolo dei genitori e dei maestri nei primi anni di vita del bambino, quindi, sono di fondamentale importanza, per lo sviluppo di una corretta educazione alla salute.

Prevenzione secondaria

La prevenzione secondaria riguarda invece individui sani che presentano un danno biologico già in atto, e mira a guarire eventuali lesioni o disturbi prima che la malattia si manifesti clinicamente. Il mezzo principale della prevenzione secondaria è la diagnosi precoce, la cui attuabilità e utilità variano in base alle caratteristiche delle varie malattie. Lo strumento cardine è lo screening, che consente di intervenire tempestivamente e aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi.

Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del pap test e la mammografia nella popolazione femminile sana o il controllo della prostata negli uomini, allo scopo di prevenire varie forme di tumore.

Prevenzione terziaria

Si tratta di un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sé, quanto ai suoi esiti più complessi. In questo caso, la prevenzione riguarda le complicanze, le probabilità di recidive e la morte (anche se, in tale caso, tutti i trattamenti terapeutici possono considerarsi preventivi). Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali che derivano da uno stato patologico o disfunzionale.

Esempi di prevenzione terziaria sono tutte quelle misure riabilitative e assistenziali, volte al reinserimento familiare, sociale e lavorativo del malato, e all'aumento della qualità della vita (ad esempio misure di riabilitazione motoria, supporto psicologico, ecc.). Alle forme di prevenzione appena citate se ne aggiunge un tipo ulteriore: la prevenzione quaternaria, che consiste nella prevenzione di forme di ipermedicalizzazione.

La prevenzione medica oggi

In ottica moderna, la prevenzione e la promozione della salute devono essere incentrate sull’azione sinergica di vari settori della società, sui fattori di rischio comportamentali che possono essere modificati, sul contrasto alle disuguaglianze, e su ciò che determina la salute a livello sociale, economico e ambientale, sull’importanza della diagnosi precoce e sul ruolo fondamentale delle vaccinazioni.

A questo fine, l’Istituto Superiore di Sanità si ispira per le sue attività ai principi cardine del potenziamento delle capacità delle persone di praticare scelte responsabili per il proprio benessere. La prevenzione e la promozione della salute, dunque, abbracciano tutte le fasi della vita: la responsabilità per la salute dipende anche del singolo.

A questo scopo, l’Istituto Superiore di Sanità raccoglie dati e fa ricerca sugli stili di vita e sui comportamenti che possono avere ripercussioni sulla salute, promuove modelli di intervento, e supporta Ministeri e Regioni nelle attività di prevenzione delle malattie.

Informarsi online è utile?

Un aspetto ormai molto diffuso è rappresentato dal ricorrere, sempre più spesso, a ricerche in rete per valutare situazioni di tipo medico. Sicuramente la possibilità di informarsi in modo generico su alcune patologie o situazioni cliniche è utile. É vero, tuttavia, che il web è pieno di bufale a carattere medico che possono ingenerare allarmismo, preoccupazioni ingiustificate e, a volte, diffidenza addirittura nel medico.

Secondo quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata in collaborazione con Assolute, il medico di medicina generale e il farmacista restano le principali fonti di informazione, ma aumenta il ricorso ai diversi siti web. In particolare, tra i millennials, sale il numero di chi usa in modo autonomo il web per reperire informazioni mediche.

La maggior parte delle persone vorrebbe infatti trovare sui siti web e sui social network informazioni autorevoli sulle patologie meno gravi e sui farmaci per curarle, da assumere senza obbligo della ricetta medica. Infine, è importante ricordare che una comunicazione corretta e l'educazione alle scelte salutari sono elementi fondamentali per il pieno riconoscimento dei benefici della prevenzione medica.