Che cos’è la miasi?
Le miasi sono delle forme di parassitosi che si distinguono per la formazione di larve internamente all’organismo e possono interessare tanto gli esseri umani che le altre specie di mammiferi.
L’etimologia del termine miasi è greca, dal momento che la parola mya vuol dire mosca.
Le mosche possono depositare larve sulle feci, nell’urina oppure sulle ferite aperte. Alcune specie di mosche miatiche possono essere causa di una infestazione a carico della pelle. In questa evenienza di parla di miasi cutanea.
Tipi di miasi e classificazione
Esistono tre categorie parassitarie relative alla miasi:
- obbligatoria, quando le larve si sviluppano solo grazie al tessuto vivo
- facoltativa, quando le larve possono svilupparsi su materiale vegetale o putrefatto, ma possono anche svilupparsi su tessuto vivente
- accidentale, quando si ha una ingestione accidentale delle larve, che sopravvivono all’interno dell’intestino.
Con quali sintomi si manifesta?
Il quadro clinico della miasi presenta sintomi che possono essere variabili e coinvolgere nella maggior parte dei casi la pelle, gli occhi, e in questo caso si parla di miasi oculare, quindi le orecchie, lo stomaco, il tratto intestinale e le vie urinarie.
I sintomi variano in base al tipo di miasi, che può essere:
- cutanea, caratterizzata da piccoli foruncoli, ulcere e piaghe dalla durata prolungata. È presente anche del dolore
- aurale, che si distingue per il manifestarsi di ronzii. Quando interessa l’orecchio medio, è possibile che le larve arrivino fino al cervello
- nasale, con irritazione importante e ostruzione delle vie nasali. Non è escluso che il paziente abbia difficoltà respiratorie, febbre, edema facciale
- oculomiasi. Una forma piuttosto rara che può interessare la mucosa congiuntivale, il canale lacrimale o il globo oculare.
Come si trasmette la miasi, e che decorso ha?
L’eziologia della miasi è dovuta alla presenza di larve appartenenti a insetti ditteri di diversi tipi. Per quanto riguarda i ditteri che possono infestare le ferite, si possono indicare Chrysomya Bezziana e Wohlfahrtia, e Cochliomyia Hominivorax. Si può venire in contatto con le uova deposte dalle mosche femmine in zone umide del corpo.
Le uova si schiudono dopo otto ore e iniziano a lacerare il tessuto cutaneo. Sono causate delle ferite aperte e le larve, attraversando le piaghe, determinano delle lesioni che tendono a infettarsi. Nel giro di 48 ore si sviluppa una infezione batterica che, se non viene trattata può determinare sepsi e infezioni del sangue.
Infine, se non si interviene in modo adeguato, è possibile che il paziente sviluppi astenia e anoressia, con esito fatale.
Come si fa a sapere se si hanno i vermi?
La miasi è una patologia piuttosto rara, si ritrova nelle aree tropicali e in persone che, per diverse ragioni, hanno una scarsa o nulla igiene personale. Affinché si abbia una diagnosi, è necessario rivolgersi al proprio medico curante quando si manifestano:
- diverse lesioni sulla pelle che tendono a non guarire
- prurito, accompagnato da dolore e dalla sensazione di movimento sottocutaneo
- pus, con cattivo odore.
L’avere viaggiato, eventualmente, in zone tropicali è una informazione che deve essere condivisa dal paziente in sede di anamnesi. Ai fini di un adeguato approccio terapeutico è poi necessario identificare in modo corretto la larva che ha determinato questa parassitosi.
Come si cura la miasi?
Le terapie a contrasto della miasi variano in base alla zona interessata. Quando ad essere interessata è la zona cutanea, si procede con:
- un intervento chirurgico di lieve entità che consiste nell’estrazione delle larve per mezzo di un ago. Le larve, prima della loro estrazione, sono state uccise con uno specifico prodotto insetticida
- lavaggi con soluzione specifiche
- la copertura del foro, perché le larve hanno bisogno di ossigeno, e tenderanno alla superficie. In questo modo la rimozione sarà meno complessa.
È piuttosto importante in ogni caso che la rimozione avvenga prima che le larve muoiano, perché in questo caso la loro estrazione è più difficile ed è possibile che si sviluppi una reazione infiammatoria piuttosto intensa. In caso di miasi intestinale, infine, si hanno esiti risolutivi attraverso la somministrazione di lassativi.