Che cos’è la piodermite?
La piodermite è un’infezione della pelle causata da batteri piogeni, quali streptococchi e stafilococchi. Con questo termine è possibile identificare diverse patologie provocate da batteri piogeni e caratterizzate da sintomatologie variabili a seconda della localizzazione della severità dell’infezione.
Ad essere colpiti dalle piodermiti sono in particolare i bambini tra i due e i cinque anni. Anche gli adulti, tuttavia, possono contrarle.
Perché viene la piodermite?
La piodermite può essere provocata da streptococchi o strafilococchi, che agiscono da soli o in associazione. I principali agenti patogeni responsabili sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes.
L’origine dell’infezione è spesso associata a precedenti dermatosi infiammatorie, traumi cutanei, ferite e sfregamenti che compromettono la funzione di barriera della pelle e favoriscono così la penetrazione dei batteri nell’epidermide. Le zone del corpo più esposte a tagli, ferite e punture di insetti, come il viso, le braccia e le gambe, sono particolarmente suscettibili all'infezione.
La piodermite è una condizione contagiosa: la trasmissione batterica può avvenire per contatto diretto da un individuo all’altro oppure tramite l’utilizzo di oggetti personali contaminati. Possono predisporre alla proliferazione batterica e al contagio fattori di rischio quali:
- ambienti caldi, umidi e affolati
- condizioni di scarsa igiene
- un ph cutaneo superiore a 7
- carenze alimentari
- immunodepressione
Come si riconosce la piodermite?
La piodermite può manifestarsi in modi diversi e con sintomi variabili a seconda del tipo di infezione e della sua gravità. Solitamente, tuttavia, tendono a essere presenti le seguenti manifestazioni:
- vescicole che evolvono in pustole (bolle piene di pus) e, quando si rompono, creano delle croste
- arrossamento e infiammazione della zona infetta
- disepitelizzazione, vale a dire perdita del rivestimento epiteliale
- desquamazione
- prurito, che induce il grattamento e, di conseguenza, la diffusione dell’infezione
Nelle forme più gravi o profonde di piodermite possono verificarsi sintomi aggiuntivi come ulcere, noduli, aree necrotiche e fistole. In alcuni casi può esserci anche un ingrossamento dei linfonodi regionali.
Quali sono le principali piodermiti?
Le piodermiti possono assumere molte forme diverse, ciascuna caratterizzata da sintomi e localizzazioni specifici:
- impetigine, una piodermite superficiale che può manifestarsi in due principali forme: bollosa o non bollosa. La prima, causata da streptococchi, inizia con chiazze rosse sulle quali si formano vescicole e bolle piene di siero e materiale purulento, che, rompendosi, evolvono in croste sottili. La seconda, provocata da stafilococchi, si caratterizza per la comparsa di gruppi di pustole o vescicole che si rompono formando croste spesse, circondate da pelle rossa e infiammata. Entrambe le forme tendono a colpire il viso e gli arti e sono spesso pruriginose
- intertrigine, una piodermite superficiale che interessa regioni anatomiche a contatto, il cui attrito induce sudorazione e aumento della temperatura, favorendo la proliferazione dei batteri. Insorge più di frequente nelle persone in sovrappeso
- cheilite angolare, una forma superficiale che si concentra agli angoli della bocca provocando fissurazioni ed eritema
- erisipela, una piodermite profonda che colpisce perlopiù il volto e le gambe e si manifesta con edema, malessere generale e febbre. Può essere favorita da altre patologie come il diabete e l'obesità. Richiede attenzione medica poiché può comportare complicazioni se trascurata
- follicolite, una forma che coinvolge i follicoli piliferi e si manifesta con la comparsa di papule o pustole. Può svilupparsi più o meno in profondità
- foruncoli, un’infezione da stafilococco che interessa i follicoli, caratterizzata dall’insorgenza di lesioni nodulari dolenti che evolvono in pustole
- idrosadenite suppurativa, una patologia infiammatoria che colpisce principalmente ascelle, regione inguinale, genitale e anale
- patereccio, una piodermite circoscritta alle ultime falangi delle dita di mani o piedi che provoca arrossamento, gonfiore e l’eventuale fuoriuscita di pus
- flemmone, infiammazione suppurativa del tessuto connettivo attorno agli organi e può estendersi fino ad avere conseguenze molto gravi
- fascite necrotizzante, un’infezione severa dei tessuti molli localizzata negli strati più profondi della cute
Complicanze della piodermite
La complicanza maggiore della piodermite è data dalla diffusione dei germi tramite le mani, che porta all’espansione dell’infezione in altre parti del corpo. Gli effetti più nefasti dell’infezione sono delle sindromi rare, che richiedono tuttavia particolare attenzione per i loro effetti potenzialmente fatali. Si tratta di:
- sindrome da shock tossico da stafilococchi
- sindrome da shock tossico da streptococchi
- necrolisi epidermica stafilococcica
Queste condizioni sono indotte dal rilascio di tossine batteriche e dall’insorgenza di sintomi quali:
Come si cura?
La cura della piodermite può prevedere:
- antisettici, a base di disinfettanti quali iodopovidone o clorexidina, utili per detergere le zone infette e rimuovere le croste. In alcuni casi, il medico potrebbe consigliare l'uso di garze per coprire le lesioni e favorire la guarigione. È essenziale evitare medicazioni o cerotti direttamente applicati sulla pelle che potrebbero causare macerazione
- antibiotici topici, da applicare direttamente sulla pelle sotto forma di creme o unguenti. La scelta dell'antibiotico, che in genere contempla eritromicina, gentamicina o bacitracina, è determinata dal medico sulla base della causa della piodermite. Il trattamento ha solitamente una durata di 7-10 giorni
- antibiotici per via sistemica, utilizzati nel trattamento delle forme più gravi di piodermite, quando l'infezione si è diffusa ai tessuti più profondi o non risponde alle terapie topiche
Mantenere una buona igiene personale è un aspetto fondamentale nel trattamento della piodermite. Seguire accorgimenti quali lavare frequentemente le mani, utilizzare asciugamani puliti e assicurarsi di non condividere oggetti personali con altri può contribuire a prevenire la trasmissione dell'infezione e a prevenire recidive.