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La potassiemia è l’esame che misura i livelli ematici di potassio, un elettrolita intracellulare molto importante per il nostro organismo. La sua funziona consiste principalmente nella conduzione elettrica nelle cellule dei muscoli e nel mantenimento dell’equilibrio osmotico.
La potassiemia viene generalmente prescritta per valutare la funzionalità renale. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo test, quando viene richiesto e come devono essere interpretati i risultati.
L’esame del potassio fa parte dell’insieme di test prescritti nell’ambito del pannello elettrolitico e viene richiesto principalmente per tre ragioni:
Oltre a queste ragioni, ci sono alcuni segnali e sintomi che possono spingere il medico a prescrivere questo tipo di esame, quali:
Il test del potassio viene richiesto a intervalli regolari nei soggetti che assumono alcuni farmaci (ad esempio i diuretici o farmaci per il cuore), soffrono di ipertensione o sono affetti da malattie renali, che possono comportare una variazione anomala dei livelli di potassio nel sangue.
Il campione di sangue richiesto per poter effettuare queste analisi può essere prelevato dalla vena di un braccio. In alcune occasioni, viene richiesto anche un campione di urina random o delle 24 ore.
Non ci sono specifiche indicazioni per questo tipo di test che, generalmente, viene effettuato al mattino. Il medico può richiedere di osservare il digiuno nelle ore che precedono il prelievo.
Il potassio, come detto, è coinvolto nell’omeostasi cellulare attraverso un sistema noto come pompa sodio-potassio che trasporta il sodio all’esterno della cellula e il potassio dentro la membrana.
Come tutti gli elettroliti, anche il potassio è presente nell’organismo sotto forma di particelle cariche elettricamente e svolge un ruolo chiave nel metabolismo delle cellule e nella funzionalità dei muscoli.
Oltre a questo, il potassio stabilizza i livelli acido base e mantiene l’equilibrio idrico dell’organismo. Un apporto di potassio adeguato è garantito dall’alimentazione. Il nostro corpo, successivamente, elimina con le urine le quantità in eccesso, in modo tale che la sua concentrazione ematica sia compresa entro limiti piuttosto bassi.
Il livello di potassio nel sangue si misura in milliequivalenti - che indicano la capacità di combinazione di una sostanza con altre - per litro.
In una persona sana, la concentrazione ematica di potassio dovrebbe essere compresa tra i 3,5 e i 5 milliequivalenti per litro. Per valori superiori a questo range di riferimento, si parla di iperkaliemia.
L’aumento dei livelli di potassio nel nostro organismo può essere l’indicatore di varie condizioni o patologie quali:
L’eccesso di potassio può comportare scompensi di pressione, tachicardia, affaticamento o debolezza muscolare e, in alcuni casi, anche tremori.
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.
Valori di potassio più bassi della norma, invece, possono essere osservati in soggetti che presentano disturbi come vomito o diarrea o in alcune condizioni patologiche quali:
L’ipokaliemia può comportare variazioni anomale del ritmo cardiaco, crampi e spasmi muscolari, debolezza.