La tetraplegia è la paralisi di tutti e quattro gli arti. Si tratta di una condizione estremamente invalidante. Vediamo cosa comporta.
Che cos'è una tetraplegia?
La tetraplegia è una paralisi che interessa tutti e quattro gli arti e il torso. È la conseguenza di un trauma o di una patologia che ha prodotto un grave danno a carico del midollo spinale o del sistema nervoso centrale. Nello specifico, questa condizione si verifica quando il danno al midollo spinale avviene a livello cervicale, cioè nella parte superiore della colonna vertebrale, tra le vertebre cervicali C3 e C7.
Le conseguenze della tetraplegia variano in base all'estensione e alla gravità della lesione. In generale, le persone con tetraplegia possono perdere la capacità di muovere le braccia, le mani, le gambe e i piedi, e avere, inoltre, difficoltà a respirare e a controllare altre funzioni corporee. La paralisi può essere completa o parziale, a seconda della lesione specifica.
La tetraplegia può interessare chiunque, tuttavia i soggetti più colpiti hanno un’età tra i 15 e i 35 anni.
Qual è la differenza tra tetraplegia e paraplegia?
La principale differenza tra tetraplegia e paraplegia riguarda la localizzazione e l'estensione del danno al midollo spinale. La tetraplegia, come detto, è causata da una lesione del midollo spinale nella regione cervicale che, interrompendo l’impulso nervoso necessario al movimento volontario, determina paralisi a livello di tutti gli arti.
Nella paraplegia, la lesione del midollo spinale interessa le vertebre toraciche, lombari o sacrali. Le persone con paraplegia sperimentano paralisi solamente agli arti inferiori, ma mantengono la funzionalità delle braccia e delle mani.
Cosa può causare una tetraplegia?
La tetraplegia è causata da un trauma diretto o indiretto al midollo spinale contenuto tra le vertebre cervicali C3 e C7. I fattori che con più frequenza sono responsabili del suddetto trauma includono:
- incidenti automobilistici, nella maggior parte dei casi
- cadute violente
- traumi da sport estremi
- incidenti sul lavoro
- ferite da arma da fuoco o da taglio.
In tutte queste situazioni, il midollo spinale può subire lacerazioni o lesioni in modo diretto (provocate dal trauma), oppure indiretto (a causa di schegge ossee, frammenti di metallo o vetro, ematomi).
Alcune condizioni, inoltre, indeboliscono la colonna vertebrale che risulta così più esposta ai traumi. Tra queste condizioni figurano:
In questi casi, anche traumi di minore entità possono provocare tetraplegia.
Inoltre, alcune patologie possono provocare danni al sistema nervoso centrale o al midollo spinale, dando esito alla paralisi, per esempio:
Quali sono i sintomi?
I sintomi associati alla tetraplegia sono strettamente correlati alla posizione nella regione cervicale in cui si verifica il trauma e alla gravità della lesione. Le lesioni al midollo spinale possono essere distinte in parziali, provocando tetraplegia incompleta, o totali, determinando tetraplegia completa.
Nel caso di una lesione parziale, il paziente può conservare una certa sensibilità e un grado limitato di controllo dei movimenti che dipendono dagli impulsi nervosi generati al di sotto del punto di lesione. Una tetraplegia completa comporta una completa immobilità delle estremità.
Le manifestazioni tipiche di una tetraplegia includono:
- contrazioni muscolari involontarie
- difficoltà o incapacità di controllare i movimenti volontari
- problemi respiratori causati dalla paralisi dei muscoli respiratori
- possibile percezione del dolore
- intorpidimento e indebolimento progressivo o immediato degli arti
- perdita o riduzione della sensibilità degli arti
- perdita della capacità di controllo degli sfinteri anale e vescicale, che può tradursi in stipsi, incontinenza o spasmi della vescica.
Come avviene la diagnosi?
Una lesione a carico del midollo spinale è una condizione grave che deve essere trattata come un’emergenza medica. Per individuare la posizione esatta del trauma e la sua gravità è possibile ricorrere a:
Qual è il trattamento della tetraplegia? Terapie e nuove cure
Attualmente, non esiste una cura risolutiva per la tetraplegia. Tuttavia, gli studiosi stanno lavorando su terapie innovative che si basano sulla rigenerazione del sistema nervoso centrale, attraverso l'uso di cellule staminali. Il ripristino dell'integrità strutturale e funzionale del midollo spinale lesionato è fondamentale per consentire ai pazienti di recuperare il pieno controllo della sensibilità e dei movimenti articolari.
È importante notare che ci sono diverse strategie di trattamento disponibili per i pazienti affetti da tetraplegia. Oltre alla gravità della lesione, il momento in cui inizia la terapia è fondamentale per determinare la prognosi del paziente. Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per le lesioni traumatiche al rachide cervicale includono:
- l'uso di corticosteroidi per ridurre l'edema, che potrebbe danneggiare ulteriormente il midollo spinale e causare tetraplegia
- l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e rilassanti muscolari per alleviare il dolore
- iniezioni di botulino, che sono utilizzate per ridurre gli spasmi muscolari
- interventi chirurgici mirati a rimuovere liquidi, tessuti o frammenti di ossa che possano esercitare pressione sul midollo spinale
- l'applicazione della trazione spinale, se possibile, per agevolare il movimento della colonna vertebrale
- terapie fisiche, occupazionali e riabilitative che aiutano i pazienti a gestire la disabilità.
Sebbene non esista una cura completa, questi trattamenti possono contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti e ad aiutarli ad affrontare le difficoltà legate alla tetraplegia.