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L’artrite reattiva (o sindrome di Reiter): cause, sintomi, cura

A cura di
Enrico Roberto
Pedotti

L’artrite reattiva è una condizione infiammatoria che colpisce le articolazioni, è dovuta a infezioni delle vie urinarie o intestinali. Richiede trattamento sintomatico e fisioterapia.

Che cos’è l’artrite reattiva?

L’artrite reattiva è una infiammazione a carico delle articolazioni ed è conseguenza di infezioni delle vie urinarie o di infezione intestinale. Rientra nelle spondiloartriti, patologie a carico del tessuto connettivo che determinano infiammazioni articolari.

In precedenza veniva chiamata sindrome di Reiter, e nell’attuale denominazione si ha l’aggettivo “reattiva” dal momento che questa forma di artrite si sviluppa proprio come reazione di una infezione di un’altra parte del corpo. Un ulteriore denominazione è spondiloartropatia infiammatoria.

Si distinguono due tipi di artrite reattiva, che può essere determinata da:

Come si manifesta l’artrite reattiva?

L’artrite reattiva si manifesta attraverso un insieme di sintomi fisici, nella maggior parte dei casi asimmetrici, tra i quali si possono indicare:

  • dolore e infiammazione articolari che possono variare da lievi a gravi, con prevalenza di coinvolgimento delle grandi articolazioni degli arti inferiori
  • dattilite, ovvero deformità delle mani e dei piedi, comunemente definite “a salsicciotto”
  • asimmetria nell'infiammazione delle articolazioni rispetto all’artrite reumatoide
  • tendiniti
  • sintomi generali come lieve febbre, perdita di peso e stanchezza eccessiva o dolore addominale
  • infiammazione dell’uretra con possibile dolore, secrezioni o eruzioni cutanee nei genitali
  • spondilite, soprattutto quando la condizione non viene trattata.

Tra gli ulteriori sintomi, a carico della pelle e non solo, ci sono:

  • piccole ulcere nella bocca e sulla lingua, che possono variare da indolori a dolorose
  • eruzioni cutanee caratteristiche, come il cheratoderma blenorragico, su palmo delle mani, pianta dei piedi e intorno alle unghie
  • eritema nodoso, che causa escrescenze dolorose di colore rosso o violaceo sotto la pelle, specialmente dopo infezione da Yersinia.

Possono essere segnalate anche possibili complicanze cardiache e a carico dei vasi sanguigni, e congiuntivite con possibile prurito, bruciore, fotofobia e lacrimazione eccessiva.

Quanto dura un attacco di artrite?

I sintomi, dopo l’esordio, tendono a risolversi entro 3, 4 mesi. Ma vanno tenute in considerazione recidive e l’eventualità di una cronicizzazione.

Quali sono le cause dell’artrite reattiva?

Come anticipato in apertura, esistono due cause legate all’insorgenza di artrite reattiva.

Causa Descrizione
Infezioni intestinali Causate da batteri come salmonella, shigella, Yersinia e Campylobacter, queste infezioni possono essere contratte attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati.
Infezioni genitali Le infezioni trasmesse sessualmente, in particolare quelle causate da chlamydia trachomatis, sono una causa comune di artrite reattiva. Queste infezioni colpiscono principalmente le vie urinarie e i genitali.

Fattori di rischio

Possono inoltre essere indicati quattro principali fattori di rischio per l’artrite reattiva:

  • predisposizione genetica: la presenza del gene HLA-B27 è fortemente associata alla suscettibilità di sviluppare artrite reattiva. Non tutti i portatori di questo gene sviluppano la malattia, ma quelli che lo portano hanno un rischio maggiore
  • età e sesso: sebbene possa colpire individui di qualsiasi età, l’artrite reattiva si verifica più comunemente tra i giovani adulti e tende ad essere più frequente negli uomini, specialmente le forme associate a infezioni urogenitali
  • infezioni recenti: avere una storia recente di infezioni gastrointestinali o genitali aumenta il rischio di sviluppare l’artrite reattiva
  • comportamento sessuale: uno stile di vita che prevede rapporti sessuali non protetti può aumentare il rischio di infezioni trasmesse sessualmente che, a loro volta, possono scatenare l'artrite reattiva.

Diagnosi di artrite reattiva

Poiché i sintomi possono somigliare a quelli di altre forme di artrite, il processo diagnostico inizia con la raccolta di una dettagliata anamnesi, e si focalizza su possibili recenti episodi di infezioni e su sintomi sia articolari sia extra-articolari. Lo specialista effettua poi un esame fisico per valutare la presenza di infiammazione articolare, di tendiniti o di altri segni fisici associati all’artrite reattiva. In particolar modo, l’artrite acuta asimmetrica che interessa gli arti inferiori, oltre alle dita dei piedi.

Possono essere richiesti esami del sangue come la VES o la PCR (Proteina C-Reattiva), e possono essere svolti test specifici per identificare infezioni recenti che potrebbero aver scatenato la condizione. Alcuni esami di imaging come la risonanza magnetica (RM), vengono svolti per osservare nel dettaglio l’estensione dell'infiammazione articolare o dei tessuti circostanti. Può essere ricercata la presenza del gene HLA-B27, associato a un maggior rischio di sviluppo della malattia.

Come ci cura l’artrite reattiva?

Il trattamento dell'artrite reattiva ha lo scopo di alleviare i sintomi, gestire l'infiammazione, trattare l’infezione sottostante e prevenire le complicanze. Le terapie previste sono:

  • antibiotici: se l’artrite reattiva è stata scatenata da un’infezione batterica, come può succedere con le infezioni sessualmente trasmesse o le infezioni gastrointestinali, gli antibiotici vengono prescritti per eradicare i batteri responsabili. La scelta dell’antibiotico dipende dal tipo di infezione identificata
  • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS, come ad esempio l’ibuprofene, sono utilizzati per ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore, e in alcuni casi possono essere sufficienti per gestire i sintomi
  • corticosteroidi: per l’infiammazione grave o quando i FANS non sono sufficientemente efficaci, possono essere prescritti corticosteroidi, sia in forma orale che come iniezioni direttamente nelle articolazioni interessate
  • farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD): in casi di artrite reattiva persistente o particolarmente aggressiva, possono essere necessari DMARD come il metotrexato o la sulfasalazina, per controllare l'infiammazione e impedire danni articolari a lungo termine.

Devono essere considerati parte della cura sia gli esercizi che la fisioterapia, in grado di aiutare a mantenere la forza muscolare e la flessibilità articolare, riducendo quindi i sintomi e migliorando la funzionalità delle articolazioni.