Il carcinoma squamocellulare è un tumore di tipo maligno che ha origine dai cheratinociti. Può essere particolarmente aggressivo e causare metastasi. I trattamenti prevedono l’intervento chirurgico, la radio e chemioterapia e la stimolazione del sistema immunitario.
Cosa vuol dire carcinoma a cellule squamose?
Il carcinoma squamoso, chiamato anche come carcinoma a cellule squamose, è un tipo di cancro della pelle che ha origine dalle cellule squamose. Queste cellule, che prendono il nome di cheratinociti, sono le cellule sottili e piatte che compongono circa il 90% dell’epidermide, che a sua volta rappresenta lo strato della pelle più esterno. I cheratinociti sono responsabili della cheratina, una proteina fibrosa che si ritrova non solo nella pelle, ma anche nei capelli e nelle unghie.
Questo tipo di tumore cutaneo può formarsi in qualsiasi parte del corpo in cui si trovano cellule squamose, ma è più comune nelle aree esposte al sole, come ad esempio il dorso delle mani e in altre parti del corpo, come sarà approfondito. Può svilupparsi anche su cicatrici dovute a ustione, a partire da una cheratosi attinica oppure su una placca dovuta a leucoplachia orale.
La sua crescita può variare da lenta a rapida, con possibilità di invasione del derma, fino alla diffusione ad altre parti del corpo (metastasi). Ulteriori termini per indicare questo tipo di tumore della pelle sono spinalioma oppure carcinoma spinocellulare.
Tipi di carcinoma
I carcinomi rappresentano la tipologia più comune di cancro. Originano dalle cellule epiteliali che rivestono gli organi interni e la pelle. Ci sono diversi tipi di carcinomi, classificati in base alla cellula d'origine e alle caratteristiche morfologiche. I più diffusi sono:
- carcinoma squamoso (o a cellule squamose): origina dalle cellule squamose che si trovano nella pelle e nelle mucose che rivestono organi quali bocca, polmoni e esofago
- carcinoma basocellulare: il più comune tra i tumori della pelle, deriva dalle cellule basali situate nella parte inferiore dell'epidermide. Raramente metastatizza, ma può causare danni locali
- adenocarcinoma: si forma nelle cellule ghiandolari, responsabili della produzione di muco, altri fluidi e sostanze. Comune nei polmoni, mammella, prostata, pancreas e intestino
- carcinoma a grandi e piccole cellule: specifici tipi di cancro polmonare, distinti per la dimensione e l’aspetto delle cellule tumorali al microscopio.
Qual è il carcinoma più pericoloso?
Il melanoma può essere considerato tra i tipi di tumore della pella più pericolosi. Seguono i carcinomi spinocellulari e, infine, i carcinomi basocellulari.
Come si presenta il carcinoma squamoso?
Il carcinoma cutaneo a cellule squamose presenta alcuni segni distintivi, in base alla parte del corpo interessata:
- pelle: lesioni cutanee che non guariscono, ulcere o noduli persistenti, croste e aree squamose o sanguinanti, spesso con un aspetto ruvido
- cavità orale: piaghe, masse o ulcere sulla lingua, sulle gengive o all’interno delle guance che tendono a non scomparire e associate spesso a sanguinamento o dolore
- laringe: raucedine persistente, cambiamenti nella voce, difficoltà a ingoiare o sensazione di un nodo in gola
- polmoni: sintomi simili a quelli della bronchite come tosse persistente, dolore toracico, dispnea e sibilo, a volte accompagnati da espettorato sanguinante
- collo dell’utero: spesso asintomatico nelle fasi iniziali, può manifestarsi con sanguinamento vaginale anomalo, perdite o dolore durante i rapporti sessuali.
Dove si manifesta maggiormente?
Tra le aree più colpite ci sono la pelle, soprattutto nelle zone esposte al sole come viso, collo e mani. Anche la bocca può essere interessata, nello specifico ad essere colpite sono lingua, palato, gengive e interno delle guance. Il carcinoma a cellule squamose può colpire anche la laringe, influenzando la capacità di parlare e di ingoiare.
Anche se più comunemente associato al carcinoma a piccole cellule e non squamoso, il polmone può essere sede di carcinoma squamoso, soprattutto nei fumatori. L’esofago è un altro bersaglio, specie in associazione con fumo e abuso di alcol.
Infine, si può avere carcinoma squamoso cervicale in associazione a infezione da papillomavirus umano (HPV), anche se va specificato come i programmi di screening e vaccinazione ne abbiano ridotto l’incidenza in modo significativo.
Cause e fattori di rischio dello spinalioma
Il carcinoma squamoso si verifica quando si manifestano dei danni a carico del DNA dei cheratinociti in associazione ad una eccessiva esposizione ai raggi UV, sia provenienti dal sole sia dai lettini abbronzanti.
I principali fattori di rischio includono:
- pelle chiara: una pelle particolarmente fotosensibile perché con ridotta quantità di melanina
- fumo di tabacco: è una delle principali cause di carcinoma squamoso della bocca, della gola e dei polmoni. I prodotti chimici nocivi nel fumo di tabacco danneggiano le cellule, aumentando il rischio di cancro
- consumo eccessivo di alcol: può aumentare il rischio di carcinoma squamoso in particolare nel cavo orale, nella faringe e nell’esofago. L’effetto è maggiore quando il consumo di alcol è combinato con il fumo
- infezioni virali: alcuni virus sono capaci di indurre il carcinoma squamoso. L’infezione da Papillomavirus umano (HPV) è una causa conosciuta di carcinoma squamoso della cervice uterina e può contribuire anche al cancro della bocca, dell’orofaringe e dei genitali
- esposizione a sostanze chimiche: specifiche sostanze chimiche, come l’arsenico e i prodotti chimici industriali (carbone e derivati del petrolio), può aumentare il rischio di sviluppare carcinoma squamoso
- precedenti condizioni della pelle: condizioni cutanee preesistenti, come la già indicata cheratosi attinica, possono evolvere in carcinoma squamoso
- sistema immunitario compromesso: i pazienti con un sistema immunitario indebolito, come i pazienti con diagnosi di AIDS o che assumono farmaci immunosoppressivi in seguito ad un trapianto d’organo, sono maggiormente a rischio.
Diagnosi di carcinoma squamoso
Il primo momento è dato dalla raccolta della storia clinica del paziente cui segue un esame fisico. Il dermatologo pone domande su sintomi, abitudini di vita e fattori di rischio, come esposizione al sole, fumo, consumo di alcool, ed eventuali infezioni virali come HPV. Durante l’esame fisico, vengono cercate lesioni sospette sulla pelle o nelle mucose.
Per rendere l’esame fisico più efficace viene utilizzato uno strumento chiamato dermatoscopio, grazie al quale è possibile un ingrandimento della lesione sospetta. Segue la biopsia. Un campione di tessuto viene prelevato dalla lesione sospetta e inviato al laboratorio per essere esaminato al microscopio. La biopsia è in grado di confermare la presenza di cellule cancerose e determinare il tipo specifico di carcinoma.
In caso di diagnosi di carcinoma squamosi, possono essere necessari ulteriori esami per determinare l’estensione del tumore e l’eventuale diffusione ad altre parti del corpo. Questi esami possono essere la radiografia, l’ecografia, la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (RM) o la PET (tomografia a emissione di positroni).
Si ha quindi la stadiazione, che permette di definire il carcinoma squamoso:
- a basso rischio
- ad alto rischio
- ad altissimo rischio
- regionale o metastatico.
Quali terapie sono previste per il carcinoma spinocellulare?
Il trattamento del carcinoma squamoso prevede diversi approcci, che tengono conto di sede e stadiazione.
Si può intervenire con curetage e diatermocoagulazione. Questa tecnica consiste nel raschiare la zona colpita e poi utilizzare il calore per eliminare le cellule residue e fermare l’emorragia. Questo metodo, che lascia una cicatrice biancastra, è spesso utilizzato per carcinoma squamoso vicino a occhi, naso e altre zone delicate, e dà tassi di guarigione elevati.
Per i tumori iniziali non diffusi è prevista l’escissione chirurgica. Si rimuove il tumore con un margine di sicurezza di tessuto circostante, che viene esaminato per assicurarsi l'assenza di cellule cancerose. Se necessario, si eseguono ulteriori escissioni.
La criochirurgia, che utilizza azoto liquido per congelare e distruggere il tumore, è indicata per carcinomi superficiali e pazienti che non possono sottoporsi ad anestesia. Si può avere inoltre radioterapia, che impiega raggi X a bassa energia per eliminare il tumore senza incisioni, mentre la terapia fotodinamica sfrutta un farmaco fotosensibilizzante e luce per distruggere le cellule tumorali.
Trattamenti topici come il fluorouracile, che colpisce le cellule cancerose applicato direttamente sulla pelle, e l’imiquimod, che stimola il sistema immunitario, sono altre opzioni disponibili.
Per casi più complessi sono disponibili trattamenti avanzati come la chirurgia di Mohs, che rimuove progressivamente il tumore finché non si raggiunge il tessuto sano, e immunoterapie con cemiplimab e pembrolizumab, che bloccano la proteina PD-1, per rafforzare la risposta immunitaria. Associare diverse tecniche terapeutiche può essere necessario in presenza di metastasi o di malattia avanzata non operabile.
Quanto si può vivere con un carcinoma squamoso?
La prognosi è favorevole nel 95% delle diagnosi con lesioni di piccole dimensioni intercettate con diagnosi precoce e con asportazione chirurgica svolta rapidamente. Nel rimanente 5% si ha un rischio alto sia di recidiva che di metastasi.
Quando il paziente presenta una forma avanzata, la sopravvivenza è inferiore ai 12 mesi.
Prevenzione del carcinoma squamoso
Ci sono alcuni fattori di rischio modificabili grazie a precise scelte:
- protezione dai raggi UV, che si ottiene applicando creme solari con un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30 su tutte le aree esposte, specialmente durante le ore di punta (dalle 10:00 alle 16:00) e indossando cappelli a tesa larga, occhiali da sole e abiti che coprano braccia e gambe. Anche ridurre l’esposizione diretta ai raggi UV del sole, specialmente nelle ore centrali della giornata, è importante
- evitare l’uso di lettini abbronzanti che emettono raggi UV artificiali e aumentano il rischio di tumori della pelle
- svolgere controlli dermatologici regolari, soprattutto se ci sono precedenti familiari di cancro della pelle o se si è a rischio per fattori come pelle chiara, esposizione prolungata al sole, o immunosoppressione
- autoesame della pelle. Esaminare regolarmente la propria pelle per individuare cambiamenti sospetti come nuove lesioni, ulcere che non guariscono o modifiche nelle macchie esistenti.
Altre azioni che possono essere compiute sono l’evitamento della esposizione a sostanze chimiche nocive quali l’arsenico, cui si è fatto riferimento. Per le persone immunodepresse è importante il rafforzamento del sistema immunitario.
Infine, dal momento che il papillomavirus umano (HPV) è associato al carcinoma squamoso, specialmente nelle zone come la bocca e la gola, è fortemente raccomandata la vaccinazione.