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Il cromo è un oligoelemento essenziale presente in piccolissime quantità nel corpo umano, ma con un ruolo fondamentale nel metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine. I livelli di cromo nel sangue possono essere valutati attraverso specifiche analisi di laboratorio, soprattutto in presenza di sintomi che facciano sospettare una carenza o, al contrario, un'esposizione eccessiva a questa sostanza.
In questo articolo approfondiamo tutto ciò che bisogna sapere sul cromo: a cosa serve, quali sono i valori normali, le possibili cause di cromo alto o basso nel sangue, e i sintomi collegati a squilibri di questo metallo.
Il cromo (Cr), nella sua forma trivalente (Cr3+), è un micronutriente essenziale per il metabolismo umano. Tra le sue principali funzioni:
Il cromo picolinato, una forma organica altamente biodisponibile, è la forma più comune utilizzata negli integratori alimentari.
I valori normali di cromo nel sangue possono variare leggermente da laboratorio a laboratorio, ma in generale:
Va precisato che la determinazione del cromo nel sangue non è di routine e viene eseguita in casi specifici:
Una carenza di cromo nel sangue è rara nei Paesi industrializzati, ma può manifestarsi in alcune condizioni cliniche o di malnutrizione. I sintomi della carenza di cromo includono:
Il cromo alto nel sangue è molto più raro della carenza e può verificarsi in presenza di:
In questi casi, è più comune un'esposizione al cromo esavalente (Cr6+) piuttosto che al cromo trivalente (Cr3+) che è quello biologicamente attivo e benefico.
A questo proposito, va fatta una distinzione tra le sue forme chimiche, il cromo in sé non è cancerogeno:
L’esposizione cronica a Cr6+ può danneggiare fegato, reni e sistema respiratorio, aumentando il rischio di tumori soprattutto a livello polmonare.
L’assunzione eccessiva di cromo attraverso integratori (oltre 1000 mcg al giorno) può portare a effetti collaterali, sebbene nella maggior parte dei casi sia ben tollerato.
L’assunzione sicura giornaliera (UL) secondo l’EFSA è di 250 mcg al giorno per gli adulti.
Come accennato, la carenza di cromo è rara, ma può causare una serie di sintomi subdoli, spesso confusi con altre condizioni metaboliche. Oltre all’intolleranza al glucosio e alla resistenza insulinica, si possono riscontrare:
Nei casi più gravi (spesso osservati in soggetti nutriti parenteralmente), si possono manifestare neuropatie periferiche simili a quelle diabetiche.
La misurazione del cromo nel sangue non fa parte degli esami di routine, ma può essere richiesta in caso di:
L’analisi può essere effettuata su siero o su urine, in base al tipo di valutazione richiesta (accumulo cronico vs. eliminazione).
La dieta è la fonte primaria di cromo, anche se la quantità presente negli alimenti può variare in funzione del suolo in cui vengono coltivati. Ecco una lista di alimenti che forniscono buone quantità di cromo:
In genere, una dieta equilibrata è sufficiente a garantire il fabbisogno giornaliero, stimato tra i 25 e i 35 mcg al giorno per un adulto.
Alcune ricerche ipotizzano una correlazione indiretta tra cromo e funzione tiroidea, in particolare nei soggetti con insulino-resistenza o obesità. Tuttavia, al momento, non esistono prove cliniche consolidate che dimostrino un impatto diretto del cromo sul funzionamento della tiroide. Chi soffre di disfunzioni tiroidee dovrebbe evitare supplementazioni fai-da-te e rivolgersi a uno specialista.
Sì. Il cromo ha un impatto positivo sul metabolismo del glucosio. Alcuni studi suggeriscono che l’integrazione con cromo picolinato possa migliorare la sensibilità insulinica nei soggetti con diabete di tipo 2, soprattutto nei casi in cui esista una carenza marginale di questo elemento.
Tuttavia, non è un sostituto dei farmaci antidiabetici e non dovrebbe mai essere assunto senza un’indicazione medica precisa.
Il cromo può interagire con alcuni farmaci o sostanze:
In caso di terapia cronica o patologie metaboliche, è sempre opportuno consultare il medico prima di assumere integratori a base di cromo.
Il cromo nel sangue, sebbene presente in quantità minime, riveste un ruolo chiave nella salute metabolica, soprattutto nel metabolismo del glucosio. Squilibri – sia in eccesso che in difetto – possono comportare conseguenze significative, che vanno dalla stanchezza cronica a un aumento del rischio diabetico, fino a effetti tossici in caso di sovradosaggio o esposizione industriale.
Il monitoraggio dei livelli di cromo è indicato solo in condizioni cliniche particolari e non va confuso con pratiche fai-da-te. Anche l’assunzione di integratori deve essere sempre valutata con attenzione, per evitare rischi per la salute.