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Dermatofitosi. Sintomi, cause, terapia


La dermatofitosi è una infezione fungina della pelle. Si presenta in diverse zone del corpo come inguine, piedi. Richiede una terapia topica e, nei casi severi, un approccio sistemico.

Che cos'è la dermatofitosi?

La dermatofitosi è un’infezione micotica, o micosi, della pelle causata da un insieme di funghi chiamati dermatofiti, che attaccano l’uomo. Questi funghi si nutrono di cheratina, una proteina presente nella pelle, nei capelli e nelle unghie.

La dermatofitosi può manifestarsi in diverse parti del corpo e assume nomi specifici a seconda della zona colpita, come:

  • tinea pedis, piede d'atleta
  • tinea cruris, infezione dell’inguine
  • tinea corporis, infezione del corpo
  • tinea capitis, infezione del cuoio capelluto, particolarmente diffusa tra i bambini
  • tinea barbae, infezione della barba, piuttosto rara
  • tinea unguium, a carico della placca ungueale, del letto ungueale o di tutte e due le strutture.

Quali sintomi determina?

I sintomi della dermatofitosi variano a seconda della sede di infezione (cute, peli o unghie). Ad esempio, nelle infezioni cutanee, è comune riscontrare:

Le dermatofitosi, in sintesi, possono non essere clinicamente evidenti oppure possono provocare un’infiammazione più o meno grave sulla superficie della cute. L’infiammazione è comunque lieve e può essere associata alla comparsa intermittente di lesioni asintomatiche o poco significative dal punto di vista clinico.

Qual è la causa della dermatofitosi?

La dermatofitosi è causata da un gruppo di funghi conosciuti come dermatofiti che comprende tre principali generi: Microsporum, Epidermophyton e Tricophyton. Questi organismi parassitano le strutture morte e ricche di cheratina come lo strato corneo della pelle, i peli e le unghie.

I dermatofiti si nutrono di cheratina, una proteina che è presente in abbondanza nello strato esterno della pelle, nei capelli e nelle unghie. Ecco perché le manifestazioni cliniche della dermatofitosi possono includere lesioni cutanee squamate e pruriginose, talvolta a forma di anello.

La trasmissione della dermatofitosi può avvenire per contatto diretto con persone o animali infetti, oppure indirettamente attraverso oggetti contaminati come tovaglie, vestiti, asciugamani o superfici.

Quale diagnosi viene svolta?

Oltre all’anamnesi e ad un esame obiettivo, nel quale il dermatologo esamina attentamente la pelle, le unghie o il cuoio capelluto per individuare segni distintivi dell’infezione, come eruzioni cutanee a forma di anello, desquamazione e prurito, sono possibili esami strumentali mirati.

Per una diagnosi più precisa, infatti, il dermatologo può utilizzare una lampada di Wood, che emette luce ultravioletta ed è in grado di rivelare una fluorescenza caratteristica emessa da alcuni funghi. Inoltre possono essere prelevati campioni di pelle, capelli o unghie infetti raschiando delicatamente l’area colpita. Questi campioni sono poi esaminati al microscopio dopo essere stati trattati con una soluzione di idrossido di potassio (KOH), che dissolve le cellule della pelle lasciando intatti i funghi.

Spesso i campioni possono essere coltivati in laboratorio per far crescere i funghi e identificarne il tipo specifico, un processo che può richiedere diversi giorni. In alcuni casi, infine, possono essere utilizzati test molecolari come la PCR (reazione a catena della polimerasi) per una identificazione più precisa

Come combattere i dermatofiti?

La scelta del trattamento dipende dai risultati degli esami di laboratorio, dalla localizzazione dell’infezione e dalle condizioni generali del paziente, e prevede sempre l’utilizzo di farmaci antimicotici. Questi farmaci possono essere applicati direttamente sull’area colpita (trattamento topico) o somministrati per via orale (trattamento sistemico), a seconda della gravità e dell’estensione dell’infezione.

Per le forme lievi e localizzate i trattamenti topici come creme, lozioni o polveri antimicotiche possono essere efficaci. I prodotti applicati direttamente sull’infezione per un periodo che varia da una a quattro settimane, a seconda della severità dell’infezione e della risposta al trattamento.

Nei casi più gravi, o nelle infezioni che coinvolgono l’area del cuoio capelluto (tinea capitis) o le unghie (onicomicosi), può essere necessaria la terapia sistemica. Questa terapia prevede l’assunzione orale di farmaci antimicotici per un periodo che può variare da alcune settimane a diversi mesi. I farmaci orali più usati includono itraconazolo, terbinafina e fluconazolo, che sono prescritti dal medico a seconda del tipo di fungo responsabile dell’infezione e della condizione del paziente.