Le micosi sono processi infettivi causati da alcune funghi patogeni. Possono essere superficiali, sottocutanee o profonde, quando coinvolgono organi interni
Che cos’è la micosi?
La micosi descrive un processo infettivo causato da alcune tipologie di funghi quali:
- funghi unicellulari
- lieviti (funghi dalla forma ovoidale)
- funghi pluricellulari
- muffe
- funghi dermatofiti (patogeni che infettano lo strato superficiale della cute)
Suolo e aria sono gli ambienti più comuni in cui i funghi si sviluppano e crescono. Molti di loro non sono dannosi per l’uomo e ci convivono, nella maggior parte dei casi, senza conseguenze, crescendo nelle mucose della bocca, dell’intestino o della vagina.
Le infezioni fungine possono essere trasmesse dagli animali, da oggetti o materiali infetti o, ancora, dall’ambiente esterno.
In alcuni casi, le micosi possono avere origine endogena, quando sono determinate da funghi normalmente presenti sulla cute, nelle mucose o nelle prime vie respiratorie.
Sono, poi, diversi i fattori a causa dei quali una convivenza senza conseguenze con i funghi diventa, invece, patologica. Può succedere, ad esempio, che le persone con sistema immunitario compromesso o indebolito siano più predisposte a sviluppare le infezioni. In questi casi si parla di infezioni opportunistiche, per distinguerle da quelle che, al contrario, colpiscono le persone sane.
Le micosi si distinguono anche per la regione del corpo in cui si sviluppano e, in base a questo, possono essere:
- superficiali
- sottocutanee
- profonde
Di seguito, vediamo quali sono i principali tipi di micosi, dove si sviluppano e che caratteristiche hanno.
Onicomicosi (Micosi delle unghie)
L’onicomicosi, ossia un tipo di micosi che si sviluppa alle unghie, fa parte delle micosi superficiali. Si tratta di forme di infezioni fungine tra le più comuni, ma non gravi, nella maggior parte dei casi.
Candidosi
Le candidosi sono patologie infettive causate da funghi appartenenti alla famiglia dei saccaromiceti. Possono colpire diverse regioni del corpo, dalla pelle alla bocca, fino alla gola, l’esofago e gli organi genitali, sia maschili (balaniti da candida) sia femminili (vulvovaginite da candida).
Micosi sottocutanee
Quando l’infezione si espande anche agli strati più profondi della pelle finanche ai muscoli, si parla di micosi sottocutanee. Si tratta di forme di micosi più rare, soprattutto in Europa e anche di più difficile diagnosi.
Tra gli esempi di micosi sottocutanee possiamo citare la sporotricosi, un’infezione che coinvolge solitamente le vie linfocutanee ed è causata dalla Sporothrix schenckii, una muffa saprofita; la feoifomicosi, che può causare noduli sottocutanei o ascessi.
Micosi profonde
Tra le più gravi forme di micosi, ci sono le micosi profonde, definite tali quando coinvolgono anche gli organi interni, dai polmoni, al cuore, fino al cervello. Possono determinare conseguenze molto severe, compresa la morte, ma fortunatamente sono piuttosto rare.
In molti casi, si tratta di infezioni opportunistiche, che sfruttano quindi un sistema immunitario indebolito per svilupparsi.
Tra le micosi profonde, possiamo citare l’aspergillosi, che interessa le vie respiratorie inferiori ed è causata dall’inalazione di spore di fungo filamentoso Aspergillus; la criptococcosi, un’infezione fungina polmonare o le cheratiti fungine, forme più rare di cheratiti infettive, che causano uno stato infiammatorio a carico della cornea.
Perché viene la micosi?
Sotto il termine micosi vengono incluse diverse tipologie di infezioni fungine, le quali si possono dividere fondamentalmente in tre macrogruppi: le infezioni da muffe, quelle da lieviti e le infezioni dovute a funghi veri e propri.
Come abbiamo visto, tra le micosi più comuni ci sono quelle che interessano le unghie delle mani e dei piedi, ma anche quelle che riguardano i peli e i capelli. Tutte queste infezioni sono causate, nella maggior parte dei casi, da funghi dermatofiti, che si nutrono di cheratina, la proteina presente per l’appunto nelle unghie, peli, capelli e sullo strato corneo dell’epidermide.
Solo raramente queste micosi sono dovute a lieviti o muffe.
La trasmissione delle micosi avviene per contatto diretto. In particolare, le tigne, infezioni fungine che interessano lo strato più superficiale della pelle, sono tra le micosi più contagiose, in quanto sono in grado di diffondersi anche attraverso i vestiti, gli asciugamani, lenzuola o qualsiasi altro oggetto contaminato da squame cutanee infette.
Ci possono essere, infine, anche casi di autocontagio, dovuti ad una scarsa igiene personale o all’azione del grattarsi.
Oltre alle cause dirette di micosi, esistono dei fattori di rischio che possono favorirne lo sviluppo quali l’elevata umidità della pelle (a causa, ad esempio, di iperidrosi), l’abuso di detergenti i quali possono ridurre l’azione fisiologica protettiva della pelle o, al contrario, una igiene poco accurata.
Tra gli altri fattori di rischio delle micosi, possiamo citare:
- il diabete
- l’obesità
- la gravidanza
- o, ancora, terapie cortisoniche a lungo termine, in grado di indebolire il naturale sistema di difesa dell’organismo.
Come si presenta la micosi?
Le manifestazioni sintomatologiche delle infezioni micotiche dipendono dalle regioni dell’organismo coinvolte dall’infezione fungina. Di seguito, vediamo quali sono i sintomi più comuni in base alla localizzazione della micosi, focalizzandoci in particolare sulle infezioni fungine superficiali:
- onicomicosi: caratterizzata dal cambio di colore dell’unghia, che può risultare più fragile, deformata e spessa. Se non trattata, questa infezione può provocare dolore e distacco dell’unghia
- micosi cutanee (tinea corporis): le manifestazioni possono interessare volto, collo, tronco, braccia e gambe e consistono principalmente in macchie arrossate, che possono risultare inizialmente puntiformi e, successivamente, assumere una forma ad anello. I margini sono solitamente netti, in alcuni casi rilevati e possono determinare prurito
- micosi del cuoio capelluto (tinea capitis): anche in questo caso la manifestazione della micosi consiste nella comparsa di macchie tondeggianti, arrossate e con limiti definiti. I capelli risultano infarinati a causa di una cute molto desquamata
- tinea cruris (micosi nelle pieghe inguinali o delle natiche): i sintomi principali sono macchie desquamate, arrossate e fortemente pruriginose. Si tratta di un’infezione più frequente tra la popolazione maschile che, progredendo, può arrivare a diffondersi al perineo, i glutei, fino all’area addominale
- micosi della barba: interessa baffi e barba negli adulti. Le lesioni appaiono molto simili alle micosi del corpo, nelle forme superficiali, mentre in quelle più profonde, l’infezione si può manifestare con pustole, noduli arrossati e formazione di pus
- micosi del piede (tinea pedis): coinvolge la pelle che si trova tra le dita dei piedi, caratterizzata da arrossamenti, desquamazione e gonfiore. Le lesioni risultano pruriginose e possono interessare anche la pianta del piede e il tallone. Nei casi più severi, possono degenerare in vesciche.
Come viene effettuata la diagnosi per le micosi?
Per la diagnosi di micosi è indispensabile un esame obiettivo condotto dallo specialista in dermatologia, il quale osserverà le aree della cute coinvolte e le eventuali lesioni determinate dall’infezione.
L’accertamento può avvenire anche attraverso l’analisi in terreni di coltura di campioni prelevati da cute, unghie, capelli o peli e osservati al microscopio.
Come può essere trattata la micosi?
La strategia terapeutica per la cura della micosi si basa principalmente su trattamenti a base di farmaci antifungini da assumere per bocca o ad azione topica (gel, polveri o creme).
Per le onicomicosi vengono utilizzati antifungini da applicare localmente, ma anche farmaci antimicotici per uso orale.
Nei casi più severi, nei quali la terapia farmacologica sia risultata inefficace, si può propendere per la rimozione totale dell’unghia.
L’applicazione locale di creme, polveri o gel a base di antifungini è anche il trattamento più comune delle micosi dei piedi e delle pieghe inguinali (tinea pedis e cruris). La terapia orale può rendersi necessaria nei casi più severi, nel momento in cui il trattamento topico non abbia risolto il problema o addirittura le condizioni del paziente siano peggiorate.
I farmaci ad applicazione topica, invece, risultano inefficaci nel trattamento della tinea capitis e barbae, per le quali si predilige l’utilizzo di antifungini da assumere per via orale.
Quanto tempo ci vuole per guarire da una micosi?
Nel caso di onicomicosi, il trattamento è piuttosto lungo in quanto le unghie impiegano molto tempo a ricrescere completamente: generalmente da diversi mesi fino ad un anno.
L’applicazione locale di farmaci ad hoc può essere proseguita fino ad un mese nei pazienti affetti da tinea pedis o cruris.
La terapia per la tinea capitis e la tinea barbae (antifungini da assumere per via orale), infine, va proseguita per un periodo piuttosto lungo, compreso tra uno e tre mesi.