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Il dolore a collo


Il dolore al collo, conosciuto anche come cervicalgia, può essere causato da diverse condizioni, alcune anche serie.

Cosa si intende per dolore al collo? 

L’espressione informale indica qualsiasi forma di cervicalgia, ossia dolore localizzato nella zona della nuca e del collo posteriormente. 

Questa forma di dolore localizzato può essere causata da una serie di fattori piuttosto ampia, che includono traumi, malattie degenerative, infiammazioni, neoplasie o metastasi, dolori muscolari dovuti a postura etc.  

Da un punto di vista epidemiologico la cervicalgia può colpire chiunque a qualsiasi età, anche se alcune delle cause sottostanti sono facilitate da alcuni fattori di rischio, primo tra tutti quello dell’età. 

A seconda delle cause, la cervicalgia può presentare anche una serie di sintomi correlati piuttosto ampia, la cui gravità varia di molto.  

Quali possono essere le cause del dolore al collo? 

Quando si parla di collo, bisogna considerare che la struttura è molto complessa e comprende ossa, muscoli, tessuto nervoso e cartilagini.  

La cervicalgia può dunque interessare una o più di queste componenti strutturali. In particolare vanno menzionate le seguenti:  

  • le vertebre cervicali con la sezione di midollo spinale che passa per le stesse e i  dischi intervertebrali corrispondenti
  • la muscolatura del collo
  • le componenti dell’apparato digerente che sono alloggiate al suo interno
  • le componenti dell’apparato respiratorio 
  • nervi che si irradiano dalle vertebre cervicali al collo e al viso
  • vasi sanguigni  

L’insorgenza di dolore nella zona del collo può quindi indicare una condizione patologica, infiammatoria o il risultato di un trauma a carico di ognuna di queste parti.  

Più precisamente, le maggiori cause di dolore localizzato nella zona cervicale sono: 

L’elenco potrebbe proseguire ancora, e non è assolutamente esaustivo, ma si limita a riportare le cause più comuni e più diffuse di cervicalgia.  

Quali sintomi correlati si possono dare? 

Data la grande varietà eziologica del dolore al collo, i pazienti con questa condizione possono presentare una vasta gamma di sintomi correlati, spesso non afferenti la zona cervicale, ma localizzati altrove.  

Tra i principali sintomi che possono trovarsi associati alla cervicalgia abbiamo:  

Quando il dolore al collo è preoccupante? 

Nella maggior parte dei casi il dolore è l’unico sintomo, il che non deve di solito destare particolare preoccupazione.  

Se il dolore però persiste oltre un ragionevole limite di tempo, cioè qualche settimana, e soprattutto se è accompagnato non solo da dolore ma da altri sintomi sospetti, la cui insorgenza è concomitante, o di poco successiva, è senz’altro consigliabile rivolgersi ad uno professionista per un consulto.  

Come si è visto alcune delle cause di cervicalgia possono essere piuttosto serie. 

Cosa fare in caso di dolori al collo? 

Nel caso che il dolore sia solamente causato da spasmo dei muscoli del collo, possono aiutare i massaggi, applicazione di calore e la temporanea modifica o astensione da attività fisica, se essa risulta mal tollerata. 

Diagnosi e terapia  

La diagnosi procede attraverso tre fasi.  

La prima è quella definita anamnesi ovvero raccolta dei dati anamnestici. Il paziente riferisce  al professionista i dettagli dell’insorgenza dei sintomi, l’eventuale concomitanza con altri  apparentemente non correlati e ne descrive intensità e tipologia.  

Successivamente il professionista effettua quello che viene definito esame obiettivo, in cui  esamina la zona cervicale tramite test funzionali e movimenti attivi e passivi. 

La diagnosi è in grande maggioranza clinica, tuttavia in quadri clinici complessi e sospetti  con evidenti red flags riportate in fase di anamnesi e di esame obiettivo, risultano necessari gli esami di diagnostica per immagini, cioè:  

Questi esami permettono di verificare la presenza di anomalie strutturali sia a livello delle  ossa, sia a livello dei tessuti molli.  

La terapia dipende integralmente dalla diagnosi. Nella maggior parte dei casi si può agire conservativamente per risolvere la crisi di dolore acuto. 

Anche in quadri funzionali artrosici tipici dell’invecchiamento la prima linea di terapia e la più efficace rimane la cura conservativo-riabilitativa gestita mediante supervisione del fisioterapista

Nel caso la causa dei sintomi sia un tumore rivelato dagli esami diagnostici, è tempestivo inviare il paziente allo specialista più adeguato