Che cos’è l’eiaculazione dolorosa?
Per eiaculazione dolorosa si intende una espulsione del seme accompagnata da dolore localizzato in uno o più punti dell’apparato urogenitale maschile.
In particolare possono essere coinvolti da una sensazione dolorosa durante o immediatamente dopo l’atto eiaculatorio i seguenti tratti:
- il perineo, che è la zona compresa tra scroto e ano
- il canale uretrale, che nei soggetti di sesso maschile permette l’espulsione sia dell’urina, che dello sperma
- l’asta del pene
- lo sbocco uretrale
- in alcuni casi i testicoli
È un problema piuttosto raro, ma la cui eziologia può essere insidiosa o seria, per questo è necessario individuare tempestivamente le cause per evitare conseguenze gravi e talvolta irreparabili.
Il dolore può essere presente durante i rapporti, ma solitamente insorge dopo aver eiaculato, solitamente anche dopo l’autoerotismo.
Le cause dell’eiaculazione dolorosa: infiammazioni, infezioni e neoplasie
Le cause possono essere varie, dalle infiammazioni e infezioni fino ai tumori localizzati.
Possono provocare eiaculazione dolorosa le seguenti condizioni patologiche:
- epididimite, uno stato infiammatorio della struttura di immagazzinamento e trasporto degli spermatozoi adiacente al testicolo
- uretrite, cioè uno stato infiammatorio dell’uretra e stenosi uretrale
- malattia di Peyronie, malattia che comporta una fibrosi o indurimento di strutture all’interno dell’asta del pene
- malattie sessualmente trasmissibili
- prostatite, o infiammazione della prostata
- orchite, stato infiammatorio dei testicoli
- cistiti, compresa la cistite interstiziale, un’infiammazione della vescica
- iperplasia prostatica benigna (ingrossamento anomalo della prostata)
- neoplasia prostatica, cioè un cancro alla prostata
- problemi psicologici (raro, ma non da escludere)
Quali altri sintomi accessori considerare?
L’eiaculazione dolorosa è di per sé un sintomo, che può però essere accompagnato da un’ulteriore sintomatologia correlata, che risulta utile in fase di diagnosi per stabilire accuratamente l’eziologia della condizione.
A seconda della causa scatenante possono essere presenti i seguenti altri sintomi:
- anomalie della minzione come pollachiuria (minzione frequente), urgenza minzionale, ematuria (sangue nelle urine), stranguria (dolore durante la minzione), minzione debole
- ematospermia, che è la presenza di sangue nello sperma
- stato di malessere generale
- dolore localizzato nella zona dello scroto, specialmente ai testicoli
- gonfiore ai testicoli
La lista di sintomi accessori di cui sopra non è assolutamente esaustiva e non va presa come tale. In caso di dubbi è sempre meglio consultare uno specialista.
Diagnosi e terapia
Per la diagnosi è necessaria prima di tutto un’accurata raccolta dei dati anamnestici, che viene effettuata nel corso della visita, prima dell’esame obiettivo. Il medico chiede al paziente un resoconto dettagliato della sintomatologia e delle circostanze in cui essa si manifesta o si è manifestata in passato.
Successivamente il paziente viene sottoposto alla visita urologica in cui il medico effettua un controllo dello stato generale dell’apparato urogenitale del paziente.
Per la diagnosi definitiva sono però indispensabili alcuni esami di laboratorio, come gli esami batteriologici del liquido seminale ed eventualmente anche gli esami batteriologici delle urine.
A discrezione del medico può essere richiesta un’ecografia prostatica.
La terapia dipende ovviamente dalla diagnosi.
Possono essere consigliati alcuni accorgimenti afferenti lo stile di vita per agevolare la risoluzione della condizione, come per esempio l’astensione dall’assunzione di alimenti pro infiammatori come alcolici, caffè e cioccolato.
In caso di eiaculazione dolorosa si consiglia di rivolgersi al medico, per evitare che la condizione possa influenzare in modo negativo la regolare attività sessuale. È una condizione che in alcuni casi si protrae addirittura per alcune ore e che evidentemente ha un forte impatto sulla qualità della vita del paziente.