Quali sono i principali esami del sangue per la tiroide?
La tiroide è una ghiandola la cui forma ricorda una farfalla: è costituita da due lobi uniti da una struttura chiamata istmo. Ogni lobo ha un’altezza di 4 - 5 cm e larghezza e spessore di circa 2 cm; per un peso di 5-10 gr. È situata alla base del collo e la sua funzione è la produzione di ormoni che regolano il metabolismo e interagiscono con tutti gli organi del corpo.
Gli esami del sangue per la tiroide vengono utilizzati per valutare la funzione della ghiandola e diagnosticare eventuali disturbi tiroidei come l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo. I principali esami del sangue per la tiroide includono la misurazione degli ormoni tiroidei e del TSH:
- TSH, ovvero l’ormone tireostimolante, chiamato anche tireotropina. È un ormone prodotto dall’ipofisi che regola il lavoro della tiroide stimolando la produzione e la liberazione degli ormoni T3 e T4 e l’assorbimento dello iodio
- FT3, chiamato anche triiodotironina libera, è un ormone tiroideo che regola i processi metabolici e la velocità del consumo energetico dell’organismo
- FT4, chiamato anche tiroxina libera, è un ormone tiroideo che ha il compito di regolare l’attività metabolica dell’organismo
- T4 totale, chiamato anche tiroxina totale (TT4) , indica la totalità di ormoni prodotti dalla tiroide e il corretto utilizzo di essi da parte dell’organismo.
Ulteriori esami per inquadramento diagnostico
È possibile che siano prescritti ulteriori esami, per un inquadramento diagnostico più preciso. I dosaggi che possono essere richiesti sono:
- anticorpi anti recettori TSH, anticorpi anti tireoglobulina e anticorpi anti tireoperossidasi (anti TPO): per diagnosi e monitoraggio di malattie tiroidee autoimmuni, oltre che per stabilire il piano terapeutico più adatto
- tireoglobulina (Tg) è una proteina sintetizzata dalla tiroide che rappresenta la quantità di tessuto tiroideo funzionante
- TBG, o globulina legante la tiroxina, il cui dosaggio serve per valutare l’utilizzo da parte dell’organismo degli ormoni tiroidei
- calcitonina, dosaggio che serve a intercettare la possibile presenza di una eccessiva produzione di calcitonina. Una iperproduzione di calcitonina si può verificare in diversi casi, tra cui il carcinoma midollare della tiroide.
Quali sono i valori di riferimento?
Il valore normale o di riferimento per il TSH che è, si specifica, l’ormone tireostimolante prodotto dall’ipofisi, varia leggermente tra i laboratori.
Solitamente è considerato normale quando è ricompreso nell’intervallo di 0,4 e 4,0 mIU/L. In condizioni particolari, come la gravidanza e nell’età pediatrica, i livelli desiderabili di TSH si modificano rispetto all’intervallo di riferimento generale.
I valori di riferimento per FT3 e FT4, gli ormoni tiroidei attivi, possono anch’essi variare a seconda dei laboratori in cui sono svolte le analisi, ma di solito sono considerati normali quando:
- FT3 è compreso tra 2 e 3,5 pg/mL
- FT4 è compreso tra 9 e 18 pg/mL.
Come si fa a capire se si ha la tiroide che non funziona?
Il primo passo per capire se la tiroide non funziona correttamente, è misurare i livelli di TSH. In condizioni particolari, come la gravidanza, o se il TSH è alterato è importante considerare non solo il valore di TSH, ma anche i livelli di FT3 e FT4 per una valutazione completa della funzione tiroidea. Un valore di TSH al di fuori dell’intervallo di riferimento può indicare una disfunzione della tiroide, solitamente i valori alti suggeriscono ipotiroidismo e i valori bassi che suggeriscono ipertiroidismo.
L’ipotiroidismo si specifica per alcuni sintomi e segni quali:
- difficoltà di concentrazione e problemi di memoria
- pelle secca oppure gonfia
- un aumento del peso
- stanchezza e costipazione
- perdita di capelli
- irregolarità nel ciclo mestruale
- sviluppata intolleranza alle temperature basse.
Nei casi in cui il paziente è affetto da ipertiroidismo, si potrebbero avere sintomi quali:
Gli esami del sangue per la tiroide, quando farli?
La produzione degli ormoni tiroidei è stimolata dal TSH. Un eccesso di ormoni tiroidei può causare ipertiroidismo e, al contrario, una produzione insufficiente può portare all’ipotiroidismo. Gli esami del sangue per la tiroide possono misurare i livelli di TT4, FT4 e FT3. Il T4 totale misura la quantità totale di ormone tiroideo circolante, mentre FT3 e FT4 misurano la quantità di ormone tiroideo attivo disponibile nei tessuti.
La determinazione degli anticorpi anti recettori TSH, anticorpi anti tireoglobulina e antitireoperossidasi (anti TPO) può essere utile per diagnosticare alcune condizioni autoimmuni che coinvolgono la tiroide. Questi anticorpi possono essere presenti in caso di tiroidite di Hashimoto o malattia di Graves-Basedow.
I test per la tiroide possono essere prescritti, quindi, se si sospetta una disfunzione tiroidea in base ai sintomi o ad altre condizioni mediche. In alcuni casi, come ad esempio la gravidanza o forte famigliarità per malattie della tiroide, l’esame del TSH è consigliato come screening preventivo.
Quando il valore del TSH deve preoccupare?
L’interpretazione dei dosaggi è di esclusiva pertinenza dello specialista. In generale quando vi è una alterazione solo del TSH con valori di FT3 e FT4 nella norma si parla di disfunzioni lievi o subcliniche.
Se, oltre al TSH, anche FT4 e/o FT3 sono alterati, il quadro è più severo. Particolare attenzione va riservata alla presenza di anticorpi anti recettori TSH, anticorpi anti tireoglobulina e anticorpi anti tireoperossidasi (anti TPO) e in persone con condizioni particolari, come ad esempio le donne in gravidanza.