L'idrosadenite suppurativa è una condizione infiammatoria cronica della pelle che porta alla formazione di noduli sottocutanei dolorosi, ascessi e fistole.
Cos'è l’idrosadenite suppurativa?
L'idrosadenite suppurativa, conosciuta anche come acne inversa o malattia di Verneuil, è una malattia cronica infiammatoria della pelle che coinvolge principalmente le ghiandole sudoripare.
Questa malattia è caratterizzata da un disturbo suppurativo che porta alla formazione di noduli dolorosi e ascessi, con conseguente sviluppo di fistole, tragitti fistolosi e cicatrici.
Le aree del corpo maggiormente colpite sono quelle ricche di ghiandole apocrine, come le ascelle, l'inguine, il perineo e la zona perianale, ma può interessare anche altre zone come cosce, glutei, mammella e cuoio capelluto.
L'idrosadenite suppurativa ha un andamento cronico invalidante che progredisce inesorabilmente, causando dolore, cheloidi, contratture e immobilità, compromettendo gravemente la qualità della vita dei pazienti.
Questa patologia, che colpisce l'1-3% della popolazione, presenta una maggiore incidenza nelle donne giovani.
Quali sono le cause dell’idrosadenite suppurativa?
La causa esatta dell'idrosadenite suppurativa (HS) rimane ad oggi ancora sconosciuta, ma si ritiene che derivi da una combinazione di fattori genetici, ormonali, immunologici e ambientali.
Tra questi fattori vi sono l'occlusione follicolare, legata all'iperproliferazione dei cheratinociti dei dotti delle ghiandole sudoripare apocrine, la rottura follicolare e una conseguente risposta immunitaria associata.
L'ostruzione dei dotti ghiandolari intrappola infatti il sebo, creando un ambiente favorevole alla proliferazione batterica, e la risposta immunitaria eccessiva provoca infiammazione, arrossamento, gonfiore e dolore.
Tra i fattori di rischio associati, anche se per motivi ancora non chiari alla ricerca, sembrano essere l'obesità, alcune malattie intestinali, il diabete e il fumo di sigaretta.
Come si manifesta la malattia?
I primi sintomi dell'HS sono spesso noduli solidi, rossi e dolorosi sotto la pelle, che possono variare in dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri. Possono essere caldi al tatto e molto sensibili alla pressione.
I noduli possono evolversi in ascessi, lesioni piene di pus che causano dolore intenso, arrossamento e gonfiore. L'ascesso può rompersi spontaneamente, rilasciando pus e sangue.
Tra i noduli e gli ascessi possono inoltre formarsi tragitti fistolosi, creando connessioni permanenti sotto la pelle. Le fistole possono causare drenaggio cronico di pus, irritazione e odore sgradevole.
Il dolore percepito può essere acuto, pulsante o sordo e può variare di intensità (è solito peggiorare con il movimento, l'attrito o lo sfregamento). Questo dolore cronico causa nella persona colpita stanchezza e affaticamento.
Complicazioni dell'idrosadenite suppurativa
In fase avanzata questa condizione può portare a diverse complicazioni e influenzare profondamente la qualità di vita delle persone affette.
Nei casi cronici le lesioni possono generare costanti infezioni cutanee in corrispondenza dei noduli, cicatrici e altre alterazioni della pelle. In fase avanzata la malattia può anche provocare una limitazione dei movimenti delle braccia e ostacolare il corretto drenaggio linfatico, compromettendo il funzionamento dei linfonodi.
L'idrosadenite suppurativa può inoltre causare depressione e isolamento sociale. Le lesioni dolorose, l'odore sgradevole e il disagio fisico creano sentimenti di vergogna e imbarazzo, con conseguente limitazione della vita sociale. Il dolore cronico, la stanchezza e la bassa autostima possono ulteriormente peggiorare il quadro psicologico.
Come viene riconosciuta l’idrosadenite suppurativa?
La diagnosi di idrosadenite suppurativa si basa sull'esame obiettivo e sull'anamnesi del paziente, attraverso i quali viene fatta una valutazione critica dei sintomi, compresa un'osservazione accurata dei segni presenti sulla pelle del paziente ed eventuali domande relative alla sintomatologia, allo stato di salute generale e alla storia familiare.
Attualmente non esiste un test strumentale o di laboratorio specifico per la diagnosi di idrosadenite suppurativa, pertanto i medici devono fare affidamento principalmente sulle informazioni raccolte durante l'esame e l'anamnesi.
In alcuni casi, possono essere prescritte ecografie dei tessuti molli per definire la forma e la profondità delle lesioni, o esami del sangue per escludere che la patologia possa dipendere da una malattia infettiva.
Come si cura l'idrosadenite suppurativa?
Ad oggi non esiste una cura definitiva per l'idrosadenite suppurativa, ma esistono diversi trattamenti sintomatici che possono aiutare a controllare i sintomi e a migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Tra i trattamenti farmacologici impiegati nel controllo dei sintomi vi sono principalmente gli antibiotici, utilizzati per i loro poteri antibatterici e antinfiammatori, e i corticosteroidi, anch'essi usati per le loro proprietà antinfiammatorie.
In certi casi possono essere prescritti anche farmaci retinoidi, adatti per curare l’acne, mentre alle donne può essere consigliata una terapia ormonale (assumendo contraccettivi) in quanto sembra che la patologia peggiori durante certe fasi del ciclo mestruale.
Possono essere somministrati anche farmaci biologici, ma solo all’interno delle strutture ospedaliere.
Per il dolore intenso associato alla malattia possono essere utilizzati potenti analgesici.
Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere alla chirurgia, con interventi come l'incisione e il drenaggio chirurgico dei noduli, l'ablazione laser dei noduli e la rimozione chirurgica totale dei tessuti interessati.