La psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle che determina una crescita anomala dell’epidermide. Vediamo come si presenta e quali trattamenti prevede.
Cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica della pelle, dall’andamento recidivante. Più precisamente, è una dermatosi non contagiosa né infettiva, caratterizzata dalla presenza di prurito, lieve o marcato. Non sono state riscontrate particolari differenze d’incidenza né tra uomini e donne, né in base all’età.
Il suo decorso è cronico e recidivante perché compare, per poi scomparire spontaneamente. Le recidive possono essere determinate dall’esposizione del soggetto a fattori scatenanti. Una percentuale di pazienti compresi tra il 5% e il 30% sviluppa una artrite psoriasica, un tipo di artrite infiammatoria cronica.
Nonostante la psoriasi non metta a rischio la vita del paziente, può incidere negativamente sulla qualità della vita. In particolare, per quanto riguarda l’immagine che il paziente ha di sé, ma anche a causa del tempo necessario per il trattamento delle lesioni, sia sul cuoio capello che sulla cute, e per la cura degli indumenti e delle lenzuola.
I sintomi della patologia si manifestano principalmente in due fasce d’età:
- tra i 20 anni e i 30 si registra solitamente l’esordio
- tra i 50 anni e i 60 si ha un ulteriore picco d’incidenza.
Nei bambini è piuttosto rara. Quando si manifesta prima dei 15 anni tende a presentarsi in forme gravi.
Come si manifesta? Sintomi e segni
La principale manifestazione della psoriasi è rappresentata dalle papule, definibili come lesioni a carico della cute o delle mucose. Queste sono in rilievo, solide e hanno una consistenza e un colore che possono variare. Un altro segno è rappresentato dalle placche di colore rosso e dai margini piuttosto netti.
Queste chiazze di tipo eritematoso risultano ricoperte da squame di colore biancastro. Queste lesioni possono risultare asintomatiche o, al contrario, determinare un prurito, come si accennava, sia lieve che intenso.
I principali segni e sintomi sono, quindi:
- l’insorgenza di papule e placche
- la presenza di eritemi, ovvero degli arrossamenti della cute
- bruciore.
Il soggetto avverte quindi una sensazione di tensione nella cute e può manifestarsi una desquamazione nelle zone in cui sono presenti le lesioni.
L’iperproliferazione dei cheratinociti
L’insorgenza dei sintomi è determinata da una iperproliferazione dei cheratinociti dell’epidermide. I cheratinociti sono cellule che costituiscono l’epidermide, lo strato più superficiale della pelle, per il 90%. Sono i responsabili della sintesi della cheratina, proteina fibrosa che ha la funzione di tollerare stimoli meccanici, anche importanti. Aumenta dunque la resistenza della pelle.
L’iperproliferazione dei cheratinociti, che accade contestualmente all’infiammazione tanto dell’epidermide quanto del derma, è la causa della manifestazione dei sintomi tipici di questa dermatosi, le placche e la desquamazione. Il ricambio delle cellule della cute si verifica con rapidità, tra i 3 e i 7 giorni, rispetto ai 28 giorni fisiologici.
Dove colpisce la psoriasi?
Le placche dovute alla psoriasi tendono a presentarsi su:
- ginocchia
- zona sacrale
- gomiti
- mani
- piedi
- cuoio capelluto.
Possono essere interessate anche le labbra e la bocca, le orecchie, le palpebre e le unghie. Infine, le placche possono manifestarsi nelle zone in cui siano presenti delle pieghe della pelle.
Qual è il motivo per cui viene la psoriasi? Cause e fattori di rischio
Attualmente non si conoscono cause univoche e certe per l’insorgenza della psoriasi. È stato riconosciuto un ruolo riconducibile ad una predisposizione genetica e ad una alterata funzionalità del sistema immunitario.
L’iperproliferazione dei cheratinociti sembra essere attivata da specifici tipi di linfociti T, ovvero Th1 e Th 17. L’attività di questi linfociti è a sua volta promossa dalle cellule dendritiche, che reagiscono in modo inappropriato agli antigeni self. Questi sono un tipo di proteina del sistema immunitario che può essere riconosciuta come potenzialmente pericolosa oppure estranea. In estrema sintesi, la psoriasi presenta una dinamica da patologia autoimmune.
Accanto al fattore genetico c’è poi un insieme di fattori ambientali, di abitudini e comportamenti che hanno un ruolo scatenante rispetto alla psoriasi:
- stress, sia fisico che psichico. Può accadere che la psoriasi, latente in un soggetto, si manifesti anche 6 mesi dopo un avvenimento stressante
- traumi di tipo meccanico, ferite casuali o ferite chirurgiche. I traumi possono non essere acuti o particolarmente forti, ma se ripetuti nel tempo incidono maggiormente
- infezioni, possono incidere sull’insorgenza. Specie se si tratta di infezioni dovute a streptococco e da virus che appartengono alla famiglia dell’herpes, come herpes Zoster, Epstein Barr o citomegalovirus.
Incidono negativamente anche alcune abitudini che dovrebbero essere eliminate, come:
- fumo
- eccessiva esposizione solare, tale da determinare scottature
- abuso di alcol.
Fattori di rischio e comorbilità
Alla psoriasi è associata l’artrite psoriasica in circa 1 caso su 3, una forma di artropatia di tipo infiammatorio che determina gonfiore, dolore e rigidità delle articolazioni.
La psoriasi non colpisce in senso stretto altri organi. È più opportuno parlare di comorbidità, quindi concomitanza con ulteriori patologie. I pazienti che soffrono del mordo di Crohn hanno un rischio più elevato di sviluppare questa dermatosi. Altre patologie metaboliche associate possono essere:
È stato rilevato anche un aumento del rischio di ipertensione, con un associato rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari.
Quante forme di psoriasi esistono? Classificazione
La psoriasi può presentarsi sotto diverse forme. Vediamo quali sono e quanto sono diffuse.
Psoriasi a placche (volgare)
Definita anche a psoriasi a chiazze o volgare, è la forma più comune, rappresentando l’80% dei casi. Si manifesta in età adulta e interessa:
- parte bassa della schiena
- ginocchia
- gomiti
- cuoio capelluto.
Esordisce con papule che, una volta estese, diventano chiazze rosse e in rilievo, sopra le quali si formano squame dal colore bianco argento. Se grattate via, queste lesioni sono soggette a sanguinamento.
Psoriasi guttata (o eruttiva)
In questa tipologia, le papule hanno la forma di una goccia (dal latino gutta = goccia). Compare nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, generalmente dopo un’infezione da Streptococco, di solito a carico delle tonsille. Le lesioni interessano nella maggior parte dei casi il tronco, per poi estendersi a mani, piedi, viso e cuoio capelluto. Tra i sintomi correlati figurano:
Psoriasi seborroica
È una forma molto comune, detta anche sebopsoriasi. Le lesioni caratteristiche sono molto simili a quelle della dermatite seborroica, ma dall’aspetto più secco. Interessano zone cutanee che non sono quelle della dermatite.
Psoriasi inversa
È detta anche psoriasi fissurale. Le chiazze sono lucide, rossastre e dai margini ben definiti. Si manifestano tipicamente nelle pieghe della cute, solitamente a livello di:
- zona genitale
- inguine
- zona sottomammaria
- piega ascellare
- piega interglutea.
Dato il tipo di area interessata, le papule macerano. I soggetti colpiti soffrono di diabete, obesità o sono anziani. È un tipo di psoriasi estremamente resistente ai trattamenti.
Psoriasi eritrodermica
Si tratta di una forma grave in cui circa è interessato da eritema ed esfoliazione circa l’80% della superficie del corpo. È spesso l'evoluzione di una psoriasi non trattata in modo adeguato, e causata da:
Si presenta con dolore, gonfiore e prurito. Nella psoriasi eritrodermica, la funzione della barriera cutanea è gravemente alterata, con il rischio di perdita di calore e liquidi, e conseguente disidratazione. Può dare esito a infezioni secondarie che richiedono l’ospedalizzazione.
Psoriasi pustolosa
Come indica il nome, in questo tipo compaiono pustole che contengono pus. Può essere localizzata o generalizzata. La forma localizzata si manifesta generalmente a carico dei palmi delle mani e nella zona plantare. La psoriasi pustolosa generalizzata è una forma grave e rara, in cui le lesioni interessano gran parte della superficie corporea. Si possono riscontrare:
Psoriasi palmo-plantare
Questo tipo, come indica lo stesso termine, interessa il palmo delle mani e la pianta dei piedi, o entrambe contemporaneamente. Si manifesta con:
- eritema
- squame
- ispessimenti cutanee
- fissurazioni anche molto dolorose.
È una tipologia debilitante che può interferire con la deambulazione e le normali attività quotidiane.
Psoriasi del cuoio capelluto
È spesso confusa con la dermatite seborroica o con la forfora. Si caratterizza per la presenza di chiazze localizzate unicamente sullo scalpo, che nel tempo si ispessiscono e si scrostano. Può talvolta estendersi alla fronte, alla nuca e alle orecchie. La psoriasi del cuoio capelluto non determina la perdita dei capelli, ma può provocare prurito intenso.
Onicopatia psoriasica
Questo tipo interessa le unghie di mani e piedi, e si presenta con:
- infossamenti puntiformi della lamina ungueale
- striature longitudinali
- macchie di colore giallo
- ispessimento dell’unghia.
Artropatia psoriasica
L’artropatia psoriasica, o artrite psoriasica, è una forma di artrite infiammatoria che colpisce di solito l’articolazione sacro-iliaca e le articolazioni di piedi e mani. Può interessare anche altre articolazioni come gomiti, polsi, caviglie e ginocchia. È associata, nelle forme precoci, a tendinite ed entesite, ovvero infiammazioni a carico dei tessuti connettivi di tendini e articolazioni.
Un segno tipico di questa patologia è la dattilite, un’infiammazione dolorosa delle articolazioni di uno o più dita delle mani, che produce un intenso gonfiore.
Psoriasi oculare o palpebrale
Questa tipologia, come indica il nome, colpisce gli occhi. Non è molto diffusa e può presentarsi a carico di:
- palpebre
- ciglia
- ghiandole sebacee delle palpebre
- superficie dell’occhio
- alcune parti dell’occhio stesso.
Si manifesta generalmente con sintomi e segni come:
- arrossamento oculare
- placche nell’area perioculare
- prurito
- dolore
- fastidio quando si muovono gli occhi
- gonfiore e deformità delle palpebre.
Se non trattata, può provocare danni permanenti e perdita della vista.
Come si fa la diagnosi?
Una diagnosi di psoriasi avviene nel corso di una visita dal medico o dallo specialista dermatologo, attraverso un esame fisico e obiettivo.
Solitamente viene cercato il segno di Auspitz. Con questo termine si intende la manifestazione puntiforme di emorragie una volta che sia stata grattata la pelle, in modo delicato, interessata dalla psoriasi, per eliminare lo strato più esterno.
È possibile, anche se accade raramente, che sia prelevato un campione della pelle per effettuare un esame di laboratorio, nello specifico una biopsia della pelle.
Chi soffre di psoriasi vive di meno?
Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology ha posto in evidenza un leggero aumento del rischio di cancro, in chi soffre di psoriasi, segnatamente del carcinoma dei linfomi e dei cheratinociti. Tuttavia, questo è evidenziato solo nei casi in cui non è stata svolta una terapia biologica, o non vi è diagnosi di artrite psoriasica.
Sempre su Jama Dermatology è stata pubblicata una meta-analisi da cui si evince che i pazienti con forma grave di psoriasi incorrono nel rischio di avere un tumore maggiore del 22%.
Quanto tempo dura la psoriasi?
Dal momento che si tratta di una patologia cronica, per di più recidivante, la psoriasi tende a durare per tutta la vita del paziente.
Come si guarisce dalla psoriasi? Cura e trattamento
Il trattamento della psoriasi varia con il variare della risposta individuale. Non ci sono pertanto farmaci più validi di altri. Il protocollo terapeutico viene stabilito in modo personalizzato, solo in seguito all’esame diagnostico.
Si può affermare poi come le terapie per il trattamento della psoriasi hanno di base due obiettivi:
- aiutare il paziente a raggiungere periodi di remissione, mantenendo sotto controllo l’infiammazione quando è in una fase attiva
- evitare che il quadro dei sintomi peggiori.
Non è possibile ottenere una guarigione completa da questa malattia, che è di tipo cronico. E per questa stessa ragione sono necessari follow-up periodici anche durante le fasi di remissione.
Terapie e farmaci
Tra gli approcci terapeutici per il trattamento della psoriasi si indicano:
- terapia topica, utilizzata per le forme più lievi. Deve essere indicata dallo specialista dermatologo e prevede l’applicazione locale di spray, pomate, gel, schiume oppure creme. Tra i princìpi attivi si segnalano i cheratolitici come l’acido glicolico e l’acido salicilico, oppure olio di mandorla e glicerina con funzione idratante ed emolliente. Cortisonici, da usare con estrema moderazione e sotto indicazione medica. Per il cuoio capelluto, shampoo o lozioni con catrame vegetale o minerale
- terapia sistemica, che prevede l’assunzione in forma orale di princìpi attivi quali la ciclosporina o il metotrexato. Questa terapia può comportare effetti collaterali, come disturbi grastrointestinali o nausea
- farmaci biologici, utilizzati come seconda scelta quando le altre terapie non hanno sortito effetto. Agiscono per determinare immunosoppressione, con buoni margini di risultato, e sono ottenuti con tecnica del DNA ricombinante.
Nei casi di psoriasi a placche viene adottata la fototerapia, che richiede circa 2, massimo 3 settimane di sedute, con esposizione graduale, per produrre risultati di rilievo, ed è meno efficace sul cuoio capelluto. La gestione dello stress, attraverso una opportuna attività fisica o il ricorrere a specialisti psicologi o psicoterapeuti, può essere considerata parte integrante delle strategie terapeutiche.
Quali sono i cibi da evitare per la psoriasi?
In presenza di psoriasi, si consiglia di limitare o evitare alcuni alimenti, ritenuti in grado di aumentare l'infiammazione. Questi includono:
- zuccheri aggiunti presenti in bevande zuccherate e negli energy drink, nei dolci, nei cereali pronti
- carboidrati raffinati presenti in pane bianco e riso bianco e negli snack industriali
- oli raffinati di mais, di arachidi, di girasole e di soia
- insaccati e hamburger
- alcol, da assumere sempre con moderazione.
Cosa si rischia con la psoriasi?
Se trascurata o non trattata, la psoriasi può determinare una serie di conseguenze quali:
- peggioramento dei sintomi, fino a incidere negativamente sulla qualità della vita
- aggravamento delle lesioni cutanee, con placche più estese e spesse e maggiormente distribuite sulla pelle
- infezioni a carico della cute, dal momento che la cute stessa risulta essere più suscettibile alle infezioni batteriche, fungine o virali. Questa eventualità richiederebbe trattamenti aggiuntivi.
Non va trascurato l’impatto psicologico, dal momento che il paziente può subire conseguenze negative e significative sulla propria salute mentale e sul benessere emotivo. In particolare, molto spesso si ha una riduzione della propria autostima, ad esempio, o interferenze nei rapporti sociali.