Che cos’è un fibroadenoma?
Il fibroadenoma (abbreviazione FAD) è un tumore benigno della mammella che insorge prevalentemente in donne giovani fertili. Si presenta come una massa composta dalla ghiandola mammaria e dal tessuto ad essa circostante.
Le sue dimensioni variano da meno di 1 centimetro a 4-5 centimetri; hanno la tendenza a crescere durante la gravidanza e l’allattamento e a regredire in post-menopausa.
Il fibroadenoma è prevalentemente singolo e colpisce circa 1 donna su 10; solo circa 2 donne su 100 hanno noduli multipli e in questi casi si parla di fibroadenomatosi. In presenza di formazioni con un volume superiore ai 5 cm, si parla di fibroadenomi giganti.
Quali sono le cause del fibroadenoma?
Le cause d'insorgenza del fibroadenoma non sono ancora ben conosciute. L'ipotesi ricorrente è che la stimolazione degli estrogeni (ormone sessuale femminile) giochi il ruolo principale nella sua comparsa.
Quali sono i sintomi?
I fibroadenomi mammari si presentano come noduli:
- Singoli o multipli
- Duri al tatto
- Solitamente mobili
- Con contorni ben definiti e superficie liscia
- Di solito indolori
Come prevenire il fibroadenoma?
Non vi sono comportamenti particolari per prevenire la formazione di un fibroadenoma della mammella né esistono evidenze scientifiche che controindichino l'uso di contraccettivi.
Tuttavia, è importante tenere sotto controllo le dimensioni del fibroadenoma ogni sei mesi, se la diagnosi è recente, negli altri casi una volta all'anno.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi clinica può avvenire mediante:
- Autopalpazione
- Palpazione da parte del medico, volta a stabilire l’aspetto e la grandezza del nodulo
In base all’esito dell’esame obiettivo e all’età della paziente, si procede alla diagnosi strumentale, che può eseguita tramite diverse modalità:
- Ecografia mammaria, ideale nelle donne al di sotto dei 40 anni, che permette di rilevare la struttura del fibroadenoma
- Mammografia, indicata per la rilevazione del fibroadenoma sopra i 40 anni, che, tramite l’uso di radiazioni ionizzanti, fornisce delle immagini della zona in cui si trova il nodulo
- Agoaspirato ecoguidato, il quale consente di penetrare direttamente nel nodulo sospetto e di prelevarne parte del contenuto liquido, al fine di analizzarlo in laboratorio
- Biopsia, che prevede l’asportazione di una piccola porzione del tessuto ghiandolare sospetto e la sua analisi al microscopio
Questi ultimi tre esami vengono eseguiti generalmente in caso di sospetto diagnostico di carcinoma mammario.
Quale terapia per il fibroadenoma?
L'atteggiamento conservativo è oggi considerato ottimale qualora sia stata accertata la natura non maligna del nodulo. In questi casi, si procede a verificare nel tempo le dimensioni della massa tumorale mediante controlli clinici ed ecografici: a distanza di 4-6 mesi dopo il primo riscontro; successivamente ogni anno.
È previsto invece un trattamento chirurgico laddove si riscontrino anomalie tali da far dubitare della natura benigna della neoplasia, come nel caso di:
- Accrescimento nei pazienti con più di 35 anni
- Superamento di 2,5-3 cm di dimensioni
- Fibroadenoma doloroso
- Forte disagio psicologico legato alla presenza del nodulo
Le procedure chirurgiche sono tre:
- L’asportazione del nodulo (detta lumpectomia o biopsia escissionale) in anestesia locale (salvo diversa indicazione), e il suo successivo esame istologico
- La crioablazione, cioè l’inserimento, con una minima incisione cutanea, di una sonda dotata di microaghi che provoca il congelamento e lo scongelamento graduale del tessuto, e la sua conseguente morte per shock termico
- L’uso di ultrasuoni ad alta intensità sull’area interessata, con la conseguente distruzione delle cellule tumorali
Sia la crioablazione sia gli ultrasuoni sono metodiche scarsamente utilizzate perché rendono impossibile eseguire l'esame istologico e quindi l'analisi del fibroadenoma, dal momento che ne causano la distruzione.
Il fibroadenoma può diventare maligno?
Il fibroadenoma non evolve in lesione maligna. Esiste la possibilità che una neoplasia maligna si sviluppi nelle sue vicinanze, ma non vi è un nesso causale tra le due insorgenze.
Non è ancora comprovata da studi scientifici l'aumentata possibilità di comparsa di tumore maligno in presenza di fibroadenomi multipli.