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Il soffio al cuore: cos’è e quali sono le cause

A cura di
Bruno
Andreuzzi

Per soffio al cuore s’intende la perdita della normale silenziosità del flusso del sangue che passa attraverso il muscolo cardiaco. È di solito una manifestazione benigna, che può essere dovuta a diverse condizioni. Vediamo quali.

Soffio al cuore: cos’è?

Per soffio al cuore, o soffio cardiaco, s’intende il rumore anomalo che fa il sangue quando passa attraverso le strutture del cuore, e che può essere apprezzato durante l’auscultazione con lo stetoscopio. Questo fenomeno può avere diverso grado di intensità, andando da molto debole a intenso, e manifestarsi talvolta in forma di fischio o sibilo.

Che rumore fa il soffio al cuore?

In generale, per spiegare il fenomeno è possibile dire che i liquidi che fluiscono emettono sempre un qualche tipo di rumore. Se il flusso è lento e regolare il rumore è minimo e spesso non percepibile (come quello di un fiume). Se invece il flusso è rapido, o addirittura turbolento, il rumore è più forte (come quello di un ruscello o di una cascata).

Allo stesso modo avviene all'interno del cuore: se il cuore è strutturalmente normale, il flusso è regolare e normalmente non si avverte nessun rumore. È percepibile, talvolta, nelle persone magre (in quanto non attutito da pareti corporee massicce) o quando il flusso è accelerato, come durante attività fisica o quando si provano forti emozioni.

Invece, quando il cuore ha una struttura patologica, il flusso del sangue può essere accelerato e turbolento anche a riposo, per cui è possibile avvertire un fruscio o rumore.

Il soffio al cuore, dunque, non rappresenta una patologia in sé, ma è il segno di una condizione patologica o meno. Nella maggior parte dei casi, non costituisce un pericolo per la salute.

Quanti tipi di soffio al cuore ci sono?

È possibile distinguere tra soffio al cuore:

  • Innocente o benigno
  • Anomalo o patologico.

Il soffio innocente è comune nei bambini, e non è dovuto a problemi cardiaci. Tutti i bambini, durante l’infanzia, sviluppano un qualche tipo di soffio al cuore, ma di queste manifestazione, meno dell’1% è patologica. Di solito, il soffio al cuore innocente scompare spontaneamente con l'età.

Il soffio anomalo, invece, è il sintomo di un problema cardiaco: nei bambini è spesso dovuto a malformazioni congenite del muscolo cardiaco, ovvero da anomalie nella forma e nella struttura del cuore presenti fin dalla nascita.

Negli adulti, i soffi anomali sono provocati principalmente da disturbi a carico delle valvole cardiache, che sono spesso la conseguenza di altre patologie, infezioni o dell'invecchiamento.

Quali sono le cause?

Le cause del soffio al cuore possono essere di diverso tipo, e variare in base alla benignità o meno della manifestazione.

Cause del soffio innocente

I soffi innocenti sono condizioni benigne, dovute, generalmente, a un’elevata velocità del transito del sangue all’interno delle strutture cardiache. Il soffio innocente può essere scatenato da un aumento del metabolismo basale, per esempio, o da un incremento della gittata cardiaca. Non è dunque associato a disturbi cardiaci.  Può manifestarsi per esempio in caso di:

Può inoltre interessare i soggetti magri o sportivi. Dal momento che si tratta di una condizione benigna, non sono necessarie particolari precauzioni.

Cause del soffio anomalo

Il soffio al cuore anomalo o patologico è provocato in genere da patologie cardiache congenite o acquisite, che possono alterare e modificare la struttura del muscolo cardiaco o di alcune delle sue componenti.  Alcune delle affezioni che provocano un anomalo flusso di sangue al cuore, possono interessare per esempio:

  • Le valvole cardiache, che possono subire restringimenti (stenosi), prolassi, alterazioni degenerative post-infettive, dovute all’invecchiamento, o correlate a patologie autoimmuni (lupus eritematoso autoimmune, ipertensione, artrite reumatoide) o lunghi trattamenti radioterapici
  • I setti interatriali o interventricolari: difetti interatriali o interventricolari, pervietà del forame ovale. In particolare, se il difetto interessa gli atri, il flusso è lento, e il soffio di solito non è percepibile; se il difetto è fra i ventricoli, invece, il soffio è molto forte e caratteristico
  • I vasi sanguigni del cuore: pervietà del dotto di Botallo
  • Il muscolo cardiaco: esiti post-infartuali, post-infiammatori o post-infiltrativi. 

In generale alcune delle patologie e condizioni che possono alterare il flusso sanguigno attraverso il cuore, dando esito a soffio, sono:

  • Malattie cardiache congenite: stenosi aortica, stenosi polmonare, tetralogia di Fallot e persistenza del dotto arterioso
  • Insufficienza mitralica: condizione in cui la valvola mitrale nel cuore non si chiude completamente, causando un flusso sanguigno anomalo
  • Insufficienza tricuspidale: l'insufficienza tricuspidale è una condizione in cui la valvola tricuspide non si chiude del tutto, alterando il flusso del sangue attraverso il cuore
  • Stenosi valvolare: condizione in cui una o più valvole del cuore si restringono, impedendo il normale flusso sanguigno 
  • Cardiomiopatia: malattia del muscolo cardiaco
  • Infezioni virali o batteriche, che possono danneggiare le valvole o altre strutture cardiache: miocardite virale, malattia di Lyme, febbre reumatica, endocardite batterica, coxsackievirus 
  • Ipertensione polmonare: condizione in cui la pressione sanguigna nei polmoni è troppo alta.

Cosa succede se si ha il soffio al cuore?

Il soffio al cuore, quando è benigno, generalmente non si manifesta con particolari disturbi, ed è in genere asintomatico. Il soffio patologico può però essere accompagnato da una serie di sintomi che variano in base alla gravità e all’evoluzione della patologia sottostante. Possono presentarsi:

Il soffio al cuore nei neonati e nei bambini

Come anticipato, il soffio al cuore è una condizione abbastanza frequente nei bambini e di solito si risolve spontaneamente con la crescita. Tuttavia, poiché il pediatra non è in grado di distinguere un soffio innocente da un soffio patologico, se viene rilevato occorre procedere a una visita cardiologica con elettrocardiogramma per verificare che si tratti effettivamente di un soffio innocente, escludendo così ogni possibile patologia cardiaca.

 

Quanto è pericoloso il soffio al cuore?

Il soffio al cuore è benigno nell’80% dei casi. Mentre per il restante 20% è il segno di una patologia cardiaca. Dunque avere un soffio cardiaco non significa necessariamente essere malati di cuore.

Quanto si vive con il soffio al cuore?

Se il soffio al cuore è benigno vi si può tranquillamente convivere per l'intero corso della propria vita senza problemi.  In caso di soffi anomali, prognosi e decorso dipendono dalla causa sottostante, dunque non è possibile dare una risposta univoca.

Chi ha un soffio al cuore può fare sport?

Il soffio cardiaco innocente non comporta limitazioni dell’attività sportiva, dal momento che non è associato a nessuna patologia strutturale del cuore o delle valvole.

Diverso è invece il caso del soffio anomalo, in cui le limitazioni dipendono dalla struttura del cuore interessata da patologia, e dalla gravità della condizione. In generale è consigliabile una riduzione dell’intensità dell’attività sportiva in chi sia affetto da soffio patologico: l'attività fisica in questo caso dovrebbe essere lieve o moderata. In caso di valvulopatie moderate, sono sconsigliati gli sport competitivi e gli sforzi fisici intensi e improvvisi.

Nei pazienti con patologie delle valvole cardiache che vanno dal moderato al severo, è raccomandata una attività fisica moderata di tipo aerobico, per esempio, camminate o esercizi di ginnastica blandi. L'attività aerobica, inoltre, rafforza il muscolo cardiaco rendendolo più efficiente. In conclusione: l’attività fisica deve essere mantenuta, ma l’intensità regolata sulla salute del cuore.

Come si fa la diagnosi di un soffio cardiaco?

Il soffio è apprezzabile tramite auscultazione del cuore con stetoscopio. Già in questa fase si può avere un'idea della natura del rumore: se deriva da un normale flusso del sangue attraverso il cuore o se invece è provocato da una malattia.

Come già detto, il soffio innocente è poco forte e simile a un sussurro. Spesso varia nettamente di intensità a seconda che il soggetto sia disteso o seduto.

Il soffio anomalo, invece, ha intensità maggiore, udibile talvolta anche a distanza, e caratterizzato da un suono aspro e ruvido. 

Quali esami fare per il soffio al cuore?

La diagnosi viene confermata attraverso l'ecodoppler, che permette di vedere la struttura del cuore e i flussi del sangue al suo interno. In base all’esito di quest’ultimo, possono rendersi necessari ulteriori esami strumentali, come:

  • Ecocardiogramma transesofageo
  • Risonanza Magnetica nucleare cardiaca
  • RX torace
  • Test da sforzo
  • AngioTAC del cuore.

Come si risolve il soffio al cuore?

Il trattamento del soffio al cuore mira alla risoluzione delle patologie che l’hanno provocato. Nel caso sia innocuo, non sono necessarie cure, dal momento che il cuore è sano. Quando il soffio è associato a malattie extracardiache, come l’anemia, o l’ipertiroidismo, di solito scompare quando queste vengono curate.

Nel caso di soffio anomalo, è necessario trattare la patologia che sta alla base. Se il disturbo è lieve, possono essere sufficienti controlli ecocardiografici periodici, per monitorare la condizione, e valutare la possibilità di impostare nel tempo una terapia farmacologica.

Cosa prendere per il soffio al cuore?

In base alle condizioni del cuore, all’entità e al tipo di patologia cardiaca, è possibile ricorrere a:

  • Terapia antibiotica profilattica
  • Trattamento farmacologico con vasodilatatori, betabloccanti, diuretici, anticoagulanti, antiaritmici, per limitare la compromissione del cuore
  • Riparazione o sostituzione delle valvole cardiache attraverso l’intervento percutaneo mininvasivo o chirurgico: la valvola può essere riparata oppure sostituita con una protesi.

La prevenzione e il trattamento di fattori di rischio cardiovascolare, come diabete, fumo, ipertensione, colesterolo alto, sono ugualmente importanti al fine di evitare o rallentare la comparsa e la progressione delle malattie cardiache.