Gli immunosoppressori sono una categoria di farmaci in grado di ridurre l’attività del sistema immunitario. Esaminiamo quali sono e in quali situazioni vengono prescritti.
Che cosa sono gli immunosoppressori?
Gli immunosoppressori sono farmaci utilizzati per ridurre e controllare l'attività del sistema immunitario. A livello molecolare, questi farmaci possono legarsi specificamente a recettori o enzimi del sistema immunitario, alterando la loro attività normale.
In particolare, alcuni di questi farmaci sono progettati per limitare o inibire le molecole naturalmente prodotte dal corpo. Altri, invece, bloccano percorsi chimici o impediscono la proliferazione delle cellule immunitarie. L'azione degli immunosoppressori può pertanto essere:
- diretta, mirata a inibire specifiche cellule o molecole del sistema immunitario
- indiretta, attraverso l'alterazione di segnali biochimici essenziali per la funzione immunitaria.
Grazie a queste caratteristiche, gli immunosoppressori sono in grado di influenzare in maniera molto precisa la modalità di risposta del sistema immunitario a vari stimoli, permettendo di controllare e manipolare il sistema stesso a livello biochimico e cellulare.
Quando si prendono gli immunosoppressori? Cosa curano?
Gli immunosoppressori vengono impiegati per il trattamento di diverse patologie. Servono principalmente in due grandi ambiti:
- nella gestione di malattie autoimmuni, nelle quali il sistema immunitario attacca per errore tessuti e organi sani
- nel contesto dei trapianti d'organo, dove servono a prevenire il rigetto dell'organo trapiantato.
Malattie autoimmuni
Gli immunosoppressori, come accennato, aiutano a gestire le condizioni in cui il sistema immunitario attacca erroneamente l’organismo. Alcune delle malattie autoimmuni trattate includono:
- artrite reumatoide: una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni e altri tessuti
- lupus eritematoso sistemico: una patologia che può colpire la pelle, le articolazioni, i reni e altri organi
- psoriasi: condizione caratterizzata dalla formazione di placche squamose sulla pelle
- sclerosi multipla: malattia neurologica che colpisce il cervello e il midollo spinale
- morbo di Crohn e colite ulcerosa: malattie infiammatorie croniche del tratto gastrointestinale
- dermatomiosite e polimiosite: malattie che causano l'infiammazione e il deperimento dei muscoli
- anemia emolitica autoimmune: una condizione in cui il sistema immunitario aggredisce e distrugge i globuli rossi.
Prevenzione del rigetto in trapianti d'organo
Dopo un trapianto d'organo, come cuore, reni, fegato, polmoni o pancreas, il sistema immunitario del ricevente può percepire l'organo trapiantato come una minaccia e cercare di attaccarlo. Gli immunosoppressori sono utilizzati, appunto, per prevenire o trattare il rigetto del trapianto, che può essere:
- acuto: può accadere subito dopo il trapianto o entro i primi mesi
- cronico: insorge nel corso di mesi o anni dopo il trapianto.
Altre condizioni
Gli immunosoppressori possono anche essere impiegati:
- per prevenire il rigetto di pelle autotrapiantata in caso di gravi ustioni
- nelle malattie infiammatorie croniche, come certe forme di sarcoidosi.
Tabella riassuntiva delle condizioni trattate con immunosoppressori
Tipo di Condizione |
Patologie |
Malattie Autoimmuni |
- Artrite reumatoide
- Lupus eritematoso sistemico
- Psoriasi
- Sclerosi multipla
- Morbo di Crohn e colite ulcerosa
- Dermatomiosite e polimiosite
- Anemia emolitica autoimmune
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Prevenzione del Rigetto in Trapianti d'Organo
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- Rigetto acuto
- Rigetto cronico
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Altre Condizioni |
- Prevenzione del rigetto di pelle autotrapiantata in caso di gravi ustioni
- Malattie infiammatorie croniche, come alcune forme di sarcoidosi
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Quali sono i farmaci immunosoppressori?
Gli immunosoppressori comprendono vari farmaci con meccanismi d'azione differenti. Alcune classi principali di immunosoppressori includono:
Categoria |
Descrizione |
Glucocorticoidi |
- Hanno un effetto antinfiammatorio e antidolorifico, e riducono anche la percezione di affaticamento nel corpo. |
Cistostatici |
Bloccano la proliferazione dei linfociti e comprendono:
- Alchilanti
- Antimetaboliti
- Antibiotici citotossici
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Anticorpi |
Comprendono:
- Monoclonali
- Policlonali
- Diretti verso i recettori delle cellule T
- Verso i recettori di IL 2
- Verso il TNF alfa
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Farmaci che agiscono su proteine (immunofilline) che regolano il sistema immunitario |
Agiscono su proteine che regolano il sistema immunitario e comprendono inibitori:
- Della calcineurina
- Di mTOR
- Di JAK
- Della sintesi di purine e piridine
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Questi farmaci possono essere impiegati singolarmente o in combinazione, in base alla specifica patologia e allo stato del paziente. Ogni classe e ogni farmaco ha un profilo di effetti collaterali specifico. Pertanto, l'uso di immunosoppressori richiede un attento monitoraggio da parte di un medico per bilanciare i vantaggi dell'immunosoppressione con i rischi associati.
Corticosteroidi
I corticosteroidi sono una classe di steroidi che imitano gli ormoni prodotti dalla corteccia surrenale, quali il cortisolo. Fanno parte di questa sottocategoria:
- prednisone
- prednisolone
- metilprednisolone
Questi farmaci hanno potenti effetti antinfiammatori e di soppressione del sistema immunitario. Questo li rende ideali per trattare diverse condizioni come:
Sopprimono l'infiammazione riducendo i mediatori chimici che la provocano e alterando l'espressione genica delle cellule immunitarie. La loro efficacia deve essere bilanciata con una gestione attenta degli effetti collaterali, che possono includere:
Inibitori della Calcineurina
Gli inibitori della calcineurina bloccano l'attività dell'enzima calcineurina, che è vitale per l'attivazione dei linfociti T. Fanno parte di questa categoria:
Questi farmaci limitano la capacità del sistema immunitario di attaccare tessuti estranei, come nel caso dei trapianti d'organo. Sono, infatti, principalmente utilizzati per prevenire il rigetto nei pazienti di trapianto e per trattare alcune malattie autoimmuni come la psoriasi e la dermatite atopica. Anche questi farmaci hanno effetti secondari significativi, che includono:
- danni renali
- aumentato rischio di infezioni
- cancro.
Inibitori di mTOR
Gli inibitori di mTOR includono farmaci come Sirolimus ed Everolimus. Vengono usati principalmente in oncologia e nelle terapie per il rigetto post-trapianto. Più precisamente, mTOR è una proteina chiave che controlla la crescita e la proliferazione cellulare. Bloccando questo segnale, questi farmaci impediscono ai linfociti di proliferare eccessivamente, riducendo così il rischio di rigetto e di crescita tumorale.
Questi farmaci possono tuttavia causare effetti indesiderati come:
Antimetaboliti
Gli antimetaboliti interferiscono con il metabolismo cellulare, e nello specifico la sintesi del DNA e talvolta RNA. Ciò rende difficile per le cellule immunitarie proliferare, alleviando così i sintomi nelle malattie autoimmuni e aiutando a prevenire il rigetto d'organo. Questo gruppo di farmaci include:
- azatioprina
- micofenolato mofetile
- leflunomide.
Gli antimetaboliti possono causare effetti collaterali come:
- mielosoppressione (riduzione della produzione di cellule del sangue nel midollo osseo)
- maggiore suscettibilità alle infezioni.
Inibitori di Janus Chinasi (JAK)
Gli inibitori di JAK, come Tofacitinib e Baricitinib, bloccano la Janus chinasi (JAK=), un gruppo di enzimi che trasmettono segnali cellulari necessari per la risposta immunitaria. Questa sottocategoria include, ad esempio:
Gli inibitori di JAK sono utilizzati in malattie in cui l’iperattivazione del sistema immunitario causa infiammazione e danno tissutale, come:
- artrite reumatoide
- colite ulcerosa
- psoriasi
Possono avere effetti collaterali come:
- aumentato rischio di infezioni gravi
- anemia
- ipertensione arteriosa
- aumentato rischio di trombosi.
Anticorpi Monoclonali
Gli anticorpi monoclonali sono proteine di laboratorio progettate per legarsi a specifici bersagli nel sistema immunitario e modulare la sua attività. Includono:
- infliximab
- adalimumab
- rituximab.
Sono largamente usati nel trattamento di:
- malattie autoimmuni (artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali)
- malattie infiammatorie
- alcune forme di cancro.
Trattano direttamente le componenti dell'infiammazione o delle cellule cancerose, ma possono portare a reazioni di ipersensibilità e un potenzialmente maggior rischio di infezioni.
Inibitori della Sintesi di Purine
L'azatioprina è un farmaco che inibisce la sintesi delle purine, elementi essenziali per la produzione del DNA e RNA. Attraverso questo meccanismo, il farmaco impedisce la proliferazione dei linfociti. È utile sia nel contesto di malattie autoimmuni sia per prevenire il rigetto post-trapianto. I rischi comprendono mielosoppressione e tossicità epatica.
Inibitori Sintesi di Pirimidine
I farmaci che inibiscono la sintesi di pirimidine, come il Leflunomide, agiscono attraverso un meccanismo simile agli antimetaboliti, prevenendo la sintesi di DNA e RNA. Sono particolarmente utili nel trattamento di malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide. Effetti collaterali possono includere:
Quando non devono essere presi gli immunosoppressori? Controindicazioni
Gli immunosoppressori sono controindicati in diverse situazioni e condizioni di salute. Alcune delle principali controindicazioni includono:
Controindicazioni |
Conseguenze |
Infezioni inattive o attive |
Dal momento che gli immunosoppressori riducono l'efficacia del sistema immunitario, il loro uso potrebbe avere come conseguenza:
- l'aggravamento di infezioni preesistenti
- la predisposizione a nuove infezioni.
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Disfunzioni del sistema immunitario |
In pazienti con disordini immunitari non definiti, gli immunosoppressori possono complicare la diagnosi e la gestione di tali condizioni. |
Gravidanza e allattamento |
Gli effetti teratogeni o dannosi sui neonati non sono completamente esclusi. |
Tumori |
Gli immunosoppressori possono incrementare il rischio di nuovi tumori o la recidiva. |
Ipersensibilità nota |
Ipensibilità nota agli immunosoppressori o a uno dei loro eccipienti. |
Malattie del fegato o malattie dei reni |
Poiché molti immunosoppressori sono metabolizzati a livello epatico ed escreti a livello renale, una funzione compromessa di questi organi può richiedere un aggiustamento della dose o essere motivo per evitare l'uso dei farmaci. |
Malattie cardiovascolari |
Alcuni immunosoppressori possono aumentare il rischio di patologie cardiovascolari. L'uso in pazienti con tale rischio richiede cautela. |
Vaccinazioni |
L’uso di immunosoppressori può influire negativamente sulla risposta a vaccini a virus attenuato. Tuttavia, alcuni immunosoppressori aumentano il rischio di infezioni, rendendo le vaccinazioni importanti come protezione per i pazienti che assumono immunosoppressori.
È consigliato consultare un medico o centro vaccinale per stabilire i vaccini utili e quelli controindicati.
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