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Che cosa sono gli immunosoppressori?

A cura di
Silvia
Accornero

Gli immunosoppressori sono una categoria di farmaci in grado di ridurre l’attività del sistema immunitario. Esaminiamo quali sono e in quali situazioni vengono prescritti.

Che cosa sono gli immunosoppressori?

Gli immunosoppressori sono farmaci utilizzati per ridurre e controllare l'attività del sistema immunitario. A livello molecolare, questi farmaci possono legarsi specificamente a recettori o enzimi del sistema immunitario, alterando la loro attività normale. 

In particolare, alcuni di questi farmaci sono progettati per limitare o inibire le molecole naturalmente prodotte dal corpo. Altri, invece, bloccano percorsi chimici o impediscono la proliferazione delle cellule immunitarie. L'azione degli immunosoppressori può pertanto essere:

  • diretta, mirata a inibire specifiche cellule o molecole del sistema immunitario
  • indiretta, attraverso l'alterazione di segnali biochimici essenziali per la funzione immunitaria. 

Grazie a queste caratteristiche, gli immunosoppressori sono in grado di influenzare in maniera molto precisa la modalità di risposta del sistema immunitario a vari stimoli, permettendo di controllare e manipolare il sistema stesso a livello biochimico e cellulare.

Quando si prendono gli immunosoppressori? Cosa curano?

Gli immunosoppressori vengono impiegati per il trattamento di diverse patologie. Servono principalmente in due grandi ambiti: 

  • nella gestione di malattie autoimmuni, nelle quali il sistema immunitario attacca per errore tessuti e organi sani
  • nel contesto dei trapianti d'organo, dove servono a prevenire il rigetto dell'organo trapiantato.

Malattie autoimmuni

Gli immunosoppressori, come accennato, aiutano a gestire le condizioni in cui il sistema immunitario attacca erroneamente l’organismo. Alcune delle malattie autoimmuni trattate includono:

  • artrite reumatoide: una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni e altri tessuti
  • lupus eritematoso sistemico: una patologia che può colpire la pelle, le articolazioni, i reni e altri organi
  • psoriasi: condizione caratterizzata dalla formazione di placche squamose sulla pelle
  • sclerosi multipla: malattia neurologica che colpisce il cervello e il midollo spinale
  • morbo di Crohn e colite ulcerosa: malattie infiammatorie croniche del tratto gastrointestinale
  • dermatomiosite e polimiosite: malattie che causano l'infiammazione e il deperimento dei muscoli
  • anemia emolitica autoimmune: una condizione in cui il sistema immunitario aggredisce e distrugge i globuli rossi.

Prevenzione del rigetto in trapianti d'organo

Dopo un trapianto d'organo, come cuore, reni, fegato, polmoni o pancreas, il sistema immunitario del ricevente può percepire l'organo trapiantato come una minaccia e cercare di attaccarlo. Gli immunosoppressori sono utilizzati, appunto, per prevenire o trattare il rigetto del trapianto, che può essere:

  • acuto: può accadere subito dopo il trapianto o entro i primi mesi
  • cronico: insorge nel corso di mesi o anni dopo il trapianto.

Altre condizioni

Gli immunosoppressori possono anche essere impiegati:

  • per prevenire il rigetto di pelle autotrapiantata in caso di gravi ustioni
  • nelle malattie infiammatorie croniche, come certe forme di sarcoidosi.

Tabella riassuntiva delle condizioni trattate con immunosoppressori

Tipo di Condizione Patologie
Malattie Autoimmuni
  • Artrite reumatoide
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Psoriasi
  • Sclerosi multipla
  • Morbo di Crohn e colite ulcerosa
  • Dermatomiosite e polimiosite
  • Anemia emolitica autoimmune

Prevenzione del Rigetto in Trapianti d'Organo

  • Rigetto acuto
  • Rigetto cronico
Altre Condizioni
  • Prevenzione del rigetto di pelle autotrapiantata in caso di gravi ustioni
  • Malattie infiammatorie croniche, come alcune forme di sarcoidosi

Quali sono i farmaci immunosoppressori?

Gli immunosoppressori comprendono vari farmaci con meccanismi d'azione differenti. Alcune classi principali di immunosoppressori includono: 

Categoria Descrizione
Glucocorticoidi -  Hanno un effetto antinfiammatorio e antidolorifico, e riducono anche la percezione di affaticamento nel corpo.
Cistostatici Bloccano la proliferazione dei linfociti e comprendono:
  • Alchilanti
  • Antimetaboliti
  • Antibiotici citotossici
Anticorpi Comprendono:
  • Monoclonali
  • Policlonali
  • Diretti verso i recettori delle cellule T
  • Verso i recettori di IL 2
  • Verso il TNF alfa
Farmaci che agiscono su proteine (immunofilline) che regolano il sistema immunitario Agiscono su proteine che regolano il sistema immunitario e comprendono inibitori:
  • Della calcineurina
  • Di mTOR
  • Di JAK
  • Della sintesi di purine e piridine

Questi farmaci possono essere impiegati singolarmente o in combinazione, in base alla specifica patologia e allo stato del paziente. Ogni classe e ogni farmaco ha un profilo di effetti collaterali specifico. Pertanto, l'uso di immunosoppressori richiede un attento monitoraggio da parte di un medico per bilanciare i vantaggi dell'immunosoppressione con i rischi associati.

Corticosteroidi

I corticosteroidi sono una classe di steroidi che imitano gli ormoni prodotti dalla corteccia surrenale, quali il cortisolo. Fanno parte di questa sottocategoria:

  • prednisone
  • prednisolone
  • metilprednisolone

Questi farmaci hanno potenti effetti antinfiammatori e di soppressione del sistema immunitario. Questo li rende ideali per trattare diverse condizioni come:

Sopprimono l'infiammazione riducendo i mediatori chimici che la provocano e alterando l'espressione genica delle cellule immunitarie.  La loro efficacia deve essere bilanciata con una gestione attenta degli effetti collaterali, che possono includere:

Inibitori della Calcineurina

Gli inibitori della calcineurina bloccano l'attività dell'enzima calcineurina, che è vitale per l'attivazione dei linfociti T.  Fanno parte di questa categoria:

  • ciclosporina
  • tacrolimus.

Questi farmaci limitano la capacità del sistema immunitario di attaccare tessuti estranei, come nel caso dei trapianti d'organo. Sono, infatti, principalmente utilizzati per prevenire il rigetto nei pazienti di trapianto e per trattare alcune malattie autoimmuni come la psoriasi e la dermatite atopica. Anche questi farmaci hanno effetti secondari significativi, che includono:

  • danni renali
  • aumentato rischio di infezioni
  • cancro.

Inibitori di mTOR

Gli inibitori di mTOR includono farmaci come Sirolimus ed Everolimus. Vengono usati principalmente in oncologia e nelle terapie per il rigetto post-trapianto.  Più precisamente, mTOR è una proteina chiave che controlla la crescita e la proliferazione cellulare. Bloccando questo segnale, questi farmaci impediscono ai linfociti di proliferare eccessivamente, riducendo così il rischio di rigetto e di crescita tumorale.

Questi farmaci possono tuttavia causare effetti indesiderati come:

Antimetaboliti

Gli antimetaboliti interferiscono con il metabolismo cellulare, e nello specifico la sintesi del DNA e talvolta RNA. Ciò rende difficile per le cellule immunitarie proliferare, alleviando così i sintomi nelle malattie autoimmuni e aiutando a prevenire il rigetto d'organo.  Questo gruppo di farmaci include:  

  • azatioprina
  • micofenolato mofetile
  • leflunomide.

Gli antimetaboliti possono causare effetti collaterali come:  

  • mielosoppressione (riduzione della produzione di cellule del sangue nel midollo osseo) 
  • maggiore suscettibilità alle infezioni.

Inibitori di Janus Chinasi (JAK)

Gli inibitori di JAK, come Tofacitinib e Baricitinib, bloccano la Janus chinasi (JAK=), un gruppo di enzimi che trasmettono segnali cellulari necessari per la risposta immunitaria. Questa sottocategoria include, ad esempio: 

  • tofacitinib
  • baricitinib.

Gli inibitori di JAK sono utilizzati in malattie in cui l’iperattivazione del sistema immunitario causa infiammazione e danno tissutale, come:

  • artrite reumatoide
  • colite ulcerosa
  • psoriasi

Possono avere effetti collaterali come:

  • aumentato rischio di infezioni gravi
  • anemia
  • ipertensione arteriosa
  • aumentato rischio di trombosi.

Anticorpi Monoclonali

Gli anticorpi monoclonali sono proteine di laboratorio progettate per legarsi a specifici bersagli nel sistema immunitario e modulare la sua attività. Includono:

  • infliximab 
  • adalimumab 
  • rituximab.

Sono largamente usati nel trattamento di:

  • malattie autoimmuni (artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali)
  • malattie infiammatorie
  • alcune forme di cancro. 

Trattano direttamente le componenti dell'infiammazione o delle cellule cancerose, ma possono portare a reazioni di ipersensibilità e un potenzialmente maggior rischio di infezioni.

Inibitori della Sintesi di Purine

L'azatioprina è un farmaco che inibisce la sintesi delle purine, elementi essenziali per la produzione del DNA e RNA. Attraverso questo meccanismo, il farmaco impedisce la proliferazione dei linfociti. È utile sia nel contesto di malattie autoimmuni sia per prevenire il rigetto post-trapianto. I rischi comprendono mielosoppressione e tossicità epatica.

Inibitori Sintesi di Pirimidine

I farmaci che inibiscono la sintesi di pirimidine, come il Leflunomide, agiscono attraverso un meccanismo simile agli antimetaboliti, prevenendo la sintesi di DNA e RNA. Sono particolarmente utili nel trattamento di malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide. Effetti collaterali possono includere:

Quando non devono essere presi gli immunosoppressori? Controindicazioni

Gli immunosoppressori sono controindicati in diverse situazioni e condizioni di salute. Alcune delle principali controindicazioni includono:

Controindicazioni Conseguenze
Infezioni inattive o attive

Dal momento che gli immunosoppressori riducono l'efficacia del sistema immunitario, il loro uso potrebbe avere come conseguenza:

  • l'aggravamento di infezioni preesistenti
  • la predisposizione a nuove infezioni.
Disfunzioni del sistema immunitario In pazienti con disordini immunitari non definiti, gli immunosoppressori possono complicare la diagnosi e la gestione di tali condizioni.
Gravidanza e allattamento Gli effetti teratogeni o dannosi sui neonati non sono completamente esclusi.
Tumori Gli immunosoppressori possono incrementare il rischio di nuovi tumori o la recidiva.
Ipersensibilità nota Ipensibilità nota agli immunosoppressori o a uno dei loro eccipienti.
Malattie del fegato o malattie dei reni Poiché molti immunosoppressori sono metabolizzati a livello epatico ed escreti a livello renale, una funzione compromessa di questi organi può richiedere un aggiustamento della dose o essere motivo per evitare l'uso dei farmaci.
Malattie cardiovascolari Alcuni immunosoppressori possono aumentare il rischio di patologie cardiovascolari. L'uso in pazienti con tale rischio richiede cautela.
Vaccinazioni

L’uso di immunosoppressori può influire negativamente sulla risposta a vaccini a virus attenuato. Tuttavia, alcuni immunosoppressori aumentano il rischio di infezioni, rendendo le vaccinazioni importanti come protezione per i pazienti che assumono immunosoppressori.

È consigliato consultare un medico o centro vaccinale per stabilire i vaccini utili e quelli controindicati.