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L’asma: sintomi, cause e terapia


L’asma è una malattia a carico dell’apparato respiratorio che si caratterizza per difficoltà nella respirazione. Può essere trattata con la terapia adeguata.

Che cos’è l’asma?

L’asma è una patologia infiammatoria cronica a carico delle vie aeree. La sua principale caratteristica è l’ostruzione dei bronchi, solitamente reversibile, determinata da un processo infiammatorio che colpisce l’albero bronchiale. I bronchi infiammati vedono la presenza di liquido e una eccessiva produzione di muco. Come conseguenza si ha una notevole riduzione del passaggio d’aria, con forte compromissione della funzionalità respiratoria.

Quali sono i sintomi dell’asma?

I sintomi dell’asma possono essere diversi. La manifestazione principale è la dispnea che è spesso accompagnata dalla sensazione di mancanza d’aria. La dispnea può insorgere sia a riposo che in seguito a uno sforzo fisico, come abbiamo visto. La sensazione di mancanza d’aria può essere di lieve entità o al contrario estremamente intensa, fino a determinare vere e proprie crisi asmatiche.

Altri sintomi d'asma includono:

  • respiro sibilante
  • senso di oppressione al torace
  • fischi e sibili toracici, specie nelle ore notturne
  • tosse
  • catarro denso e chiaro.

In un soggetto asmatico giovane, ma non solo, l’asma può caratterizzarsi esclusivamente per una persistente tosse stizzosa, che tuttavia resiste alle terapie usuali. La mancanza d’aria può generare uno stato d’ansia nel paziente, sudorazione e aumento del battito cardiaco. Un attacco d’asma grave può impedire al paziente di parlare.

La durata di un episodio d'asma è variabile, ed è compresa tra i 20, 30 minuti. La durata, tuttavia, può estendersi ad alcune ore o addirittura, fino a giorni. Quando gli episodi di dispnea sono brevi, è possibile che si abbia a che fare con una crisi d’ansia: si parla allora di dispnea da ansia.

Cosa fa peggiorare l’asma?

L’asma può peggiorare a causa di diversi fattori che aumentano l’infiammazione delle vie aeree e la loro iperreattività. Tra i principali trigger ci sono allergeni già indicati, come polline, acari della polvere, peli di animali e muffe, che possono scatenare crisi respiratorie nei soggetti predisposti.

Vanno indicate anche infezioni respiratorie virali e batteriche, come nel caso di raffreddore e influenza, dal momento che irritano le vie aeree e possono aggravare i sintomi. Ci sono poi l’inquinamento atmosferico, il fumo di sigaretta e l’esposizione a sostanze chimiche, così come lo stress e l’ansia.

Fisiopatologia dell’asma

Per la precisione, durante un attacco di asma, la muscolatura liscia dei bronchi ha una contrazione che ne causa il restringimento (broncocostrizione). Inoltre, l’infiammazione e la secrezione di muco fanno gonfiare i tessuti, rendendo difficile la respirazione. Quando l’attacco cessa, spontaneamente oppure grazie al trattamento, la contrazione dei muscoli delle vie aeree si interrompe e l’infiammazione si risolve, normalizzando il flusso d’aria che entra ed esce dai polmoni.

Diffusione asma

Le persone con diagnosi di asma nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono comprese tra i 100 milioni e i 150 milioni. Molto spesso, la patologia si manifesta durante l’infanzia e, in 3 casi su 4 si risolve con la crescita. Inoltre, è stato osservato che la sua diffusione è legata all’aumento dell’obesità: riducendo il sovrappeso si riduce anche la gravità dell’asma.

Tipi di asma

L’asma può essere:

  • asma allergica: si tratta della forma più comune e colpisce circa il 50% degli adulti e l’80% dei bambini con asma. È scatenata dall’inalazione di allergeni come pollini, acari della polvere, muffe e peli di animali. In alcuni casi, può essere legata ad allergie alimentari. I sintomi includono dispnea e possono essere associati a rinite e congiuntivite allergica. La diagnosi prevede test allergologici
  • asma da reflusso: è causata dal reflusso gastroesofageo, che si verifica quando l’acido gastrico risale nell’esofago, provocando infiammazione e restringimento bronchiale. In alcuni casi, piccole quantità di acido possono raggiungere le vie aeree, irritandole e aggravando i sintomi. Gli attacchi si manifestano spesso di notte, a causa della posizione supina
  • asma da sforzo: è dovuta all’esercizio fisico, che provoca essiccazione e raffreddamento delle vie aeree, inducendo una contrazione bronchiale. Insorge di solito dopo attività aerobica intensa o iperventilazione e, nei casi più gravi, può richiedere un intervento immediato
  • stato di male asmatico: la forma più grave. I polmoni non riescono più a rimuovere adeguatamente l’anidride carbonica, causando ipossia e acidificazione del sangue. Può compromettere diversi organi e richiede un trattamento urgente con farmaci ad alte dosi o respirazione assistita.

Classificazione e tipologie

L’asma può essere classificata in base alla frequenza e alla gravità dei sintomi.

Tipo Descrizione
Episodica Si manifesta meno di 2 volte a settimana e non influisce significativamente sulle attività quotidiane. Gli attacchi notturni si verificano non più di due volte al mese e i sintomi sono brevi, spesso risolvendosi da soli o con l'uso di broncodilatatori a breve azione.
Persistente lieve I sintomi si presentano più di 2 volte a settimana, ma meno di 1 volta al giorno. Gli attacchi notturni possono verificarsi almeno 2 volte al mese. Gli episodi d'asma possono influire sulle attività quotidiane, e spesso è richiesta una terapia a lungo termine.
Persistente moderato I sintomi si verificano quotidianamente, con attacchi notturni più di 1 volta a settimana. In questo caso, la patologia può limitare le attività fisiche e richiede un trattamento regolare con antinfiammatori e broncodilatatori a lunga durata d'azione.
Persistente grave È la forma più severa e si caratterizza per sintomi continui durante il giorno, con frequenti episodi di soffocamento notturno. L'attività fisica è fortemente limitata ed è necessario un trattamento intensivo. Questo può includere dosi elevate di corticosteroidi per inalazione e/o per via orale e broncodilatatori a lunga durata d'azione.

 

A cosa è dovuta l’asma? Cause e fattori di rischio

L’asma, come detto, è dovuta all'infiammazione delle piccole vie respiratorie, e segnatamente dei bronchi. La conseguenza di questo processo infiammatorio è la riduzione del loro diametro e una ostruzione causata dal catarro. Le cause che scatenano o peggiorano l’infiammazione bronchiale possono essere:

  • il fumo di tabacco
  • l’inquinamento atmosferico
  • le allergie, come abbiamo visto, a muffe, peli di animali, acari della polvere o pollini. In questo caso, il sistema immunitario risulta interessato
  • infezioni respiratorie virali
  • infezioni respiratorie batteriche
  • sostanze chimiche eventualmente presenti nell’ambiente di lavoro
  • stress e ansia
  • aspirina e antinfiammatori non steroidei (FANS).

Ci sono poi altre cause che possono essere all’origine di un episodio asmatico come:

  • aria fredda
  • aria umida
  • sforzi fisici
  • reflusso gastroesofageo
  • vento
  • variabili di ordine emotivo.

L’asma può anche essere idiopatica, vale a dire che non è possibile risalire alla sua origine. Alcune infiammazioni, come la rinite allergica, rappresentano un fattore di rischio importante per un possibile sviluppo di asma. Esistono inoltre più di 100 geni che possono predisporre all’asma. I fattori ambientali e quelli genetici possono integrarsi e interagire.

Come si fa a sapere se si ha l'asma? Diagnosi

Quando il soggetto presenta sintomi quali respiro sibilante, tosse e fiato corto risulta consigliabile svolgere un approfondimento diagnostico, per scongiurare il sospetto di asma o, in caso contrario, iniziare quanto prima la cura. 

Spesso i sintomi peggiorano durante la notte, nel sonno, o durante le prime ore del giorno. La crisi può manifestarsi improvvisamente oppure crescere gradualmente. In ogni caso il paziente inizia a percepire un respiro affannoso, senso di oppressione e tosse.

La diagnosi di asma viene svolta a partire da un esame mirato a constatare lo stato di salute dei bronchi: la spirometria. Al paziente viene chiesta una forte espirazione all’interno di un boccaglio, collegato allo spirometro. I risultati di questo esame, in combinazione con i sintomi rilevati in sede di esame obiettivo, permettono di stabilire la gravità della condizione.

La diagnosi richiede quindi un ulteriore approfondimento per intercettare la causa scatenante. Possono essere svolte visite e prove allergologiche o di ricerca delle immunoglobuline specifiche. È possibile che sia richiesta una radiografia del torace per l’esclusione di altre patologie. Inoltre, è bene tenere conto che anche una persona che soffre d’asma episodica può andare incontro a episodi di asma grave.

Quando l’asma è pericolosa?

L’asma diventa pericolosa quando l’ostruzione delle vie aeree è talmente grave e persistente, da compromettere la capacità di respirare in modo adeguato. Le situazioni in assoluto più rischiose sono le crisi asmatiche gravi, durante le quali la persona patisce un respiro estremamente difficoltoso, sibilante o assente (silenzio respiratorio), labbra cianotiche, confusione mentale e incapacità di parlare a causa della mancanza di ossigeno.

Cosa fare per curare l'asma? Terapie e trattamenti

L’asma è una malattia cronica, che alterna fasi asintomatiche a momenti o periodi di riacutizzazione: diagnosi e terapia devono essere svolte con periodicità. La terapia va seguita anche quando i sintomi sembrano, o sono effettivamente, in remissione, per scongiurare recrudescenze. Sono adottate due tipologie di farmaci:

  • farmaci da usare in fasi o episodi particolarmente acuti, da assumere esclusivamente in caso di necessità. Possono essere i beta2-antagonisti, derivati della noradrenalina
  • farmaci di fondo. La loro assunzione, sempre sono osservazione specialistica, serve a mantenere la patologia sotto controllo, in assenza di sintomi. È il caso dei broncodilatatori a lungo termine.

La somministrazione, a seconda del farmaco specifico e della circostanza, può avvenire per via inalatoria, sottocutanea oppure endovenosa. È possibile, anche se raro, che si manifestino effetti collaterali quali mal di testa, diarrea, crampi muscolari. Rivolgersi allo specialista, in questi casi, è la scelta necessaria per un eventuale adeguamento della terapia.

Inoltre, se li si individuano, è necessario agire sui fattori scatenanti. Ad esempio, se tra i fattori si rilevano gli acari, occorre utilizzare appositi coprimaterassi e copricuscini ed effettuare lavaggi frequenti di lenzuola e biancheria.

L'andamento della patologia, anche nelle fasi di remissione, deve in ogni caso essere seguito dallo specialista pneumologo. Generalmente i pazienti asmatici non presentano sintomi tra una crisi e l’altra. L’obiettivo delle cure, nella maggior parte dei casi raggiungibile, è far sì che la funzionalità respiratoria sia mantenuta a un livello di normalità, così da poter praticare sport, per esempio, in tutta sicurezza e traendone al meglio i benefici.