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I noduli alla tiroide: cosa sono e come riconoscerli


I noduli alla tiroide sono formazioni per lo più benigne a carico della suddetta ghiandola. Vediamo a cosa sono dovuti e come trattarli.

Cosa sono i noduli alla tiroide?

I noduli alla tiroide sono protuberanze anomale a carico della ghiandola tiroidea. Consistono in piccole masse a contenuto liquido o solido. Queste formazioni possono essere singole o multiple, formarsi sulla superficie della tiroide o negli strati più profondi, possono dare sintomi o meno, e influenzare l’attività ormonale della tiroide, stimolandola o deprimendola. 

Nello specifico, la tiroide è una ghiandola endocrina localizzata nella regione anteriore del collo. Svolge un ruolo fondamentale nell'organismo, secernendo ormoni che hanno un impatto significativo su una serie di funzioni corporee, tra cui:

  • memoria
  • capacità di concentrazione
  • metabolismo corporeo
  • frequenza cardiaca
  • regolazione della temperatura corporea
  • funzione intestinale
  • crescita e sviluppo neuropsicofisico, soprattutto nei bambini.

Nella maggior parte dei casi, i noduli alla tiroide sono formazioni benigne e asintomatiche, che vengono rilevate durante i normali controlli di routine. Tuttavia, in alcuni casi, possono avere natura maligna ed essere cancerogeni.

Cosa comporta avere dei noduli alla tiroide? Sintomi

I sintomi dei noduli alla tiroide dipendono dalle loro dimensioni e dalla loro funzionalità, ovvero la capacità di influenzare l’attività ormonale. La maggior parte dei noduli tiroidei è asintomatica ed è connotata da una crescita lenta.

In alcuni casi, le formazioni possono crescere di volume ed essere evidenti sia visivamente che alla palpazione, presentandosi come rigonfiamenti tondeggianti alla base del collo. In particolare, un segno tipico della presenza di numerosi noduli a livello della tiroide è il gozzo, ovvero l'ingrossamento generalizzato della tiroide. Quando hanno dimensioni notevoli, possono comprimere trachea ed esofago, provocando voce rauca, dispnea o disfagia,  rispettivamente la difficoltà a respirare e nella deglutizione.

Da un punto di vista funzionale, i noduli, come accennato, possono influenzare l’attività ormonale della tiroide, stimolandola o deprimendola. In caso di stimolazione, insorgono i sintomi tipici dell’ipertiroidismo, come:

Quando l’attività della tiroide viene bloccata, si sviluppano i sintomi tipici dell’ipotiroidismo:

  • astenia
  • sonnolenza
  • stitichezza
  • intolleranza al freddo
  • dolori muscolari
  • pelle fredda
  • bradicardia
  • gonfiore generalizzato
  • iporeattività.

Quando i noduli alla tiroide sono preoccupanti?

I noduli alla tiroide maligni sono rari e sono solitamente caratterizzati da formazioni di grandi dimensioni, dalla consistenza dura, che si ingrandiscono rapidamente nel giro di poche settimane. Alcuni dei segni e dei sintomi che provocano includono:

  • ingrossamento dei linfonodi del collo
  • consistenza dura e poca mobilità
  • comparsa singola
  • eventuale effetto deprimente sull’attività ormonale della tiroide.

È necessario, in ogni caso, rivolgersi a un medico in presenza di tumefazione o noduli a livello del collo, soprattutto se associati a difficoltà nella deglutizione o respiratorie.

Quali sono le cause dei noduli alla tiroide?

Anche il meccanismo fisiopatologico non è del tutto chiaro, ci sono diverse condizioni che sono associate alla comparsa di noduli alla tiroide:

  • carenza di iodio nella dieta: lo iodio è fondamentale per una corretta funzionalità della tiroide. In caso di carenza, la ghiandola non è capace di sintetizzare correttamente i suoi ormoni
  • adenoma tiroideo, un tumore benigno che si forma da una cellula del tessuto secretorio della tiroide. È solitamente innocuo e asintomatico. Più raramente, può provocare ipertiroidismo o ipotiroidismo
  • tiroidite, un’infiammazione a carico della tiroide. La forma più nota è la tiroidite di Hashimoto
  • cancro della tiroide, un tumore maligno che colpisce la ghiandola tiroidea. 

Come avviene la diagnosi?

L’iter diagnostico per individuare i noduli alla tiroide può avvalersi di una serie di valutazioni:

  • esame obiettivo e anamnesi
  • esami del sangue
  • ecografia
  • scintigrafia
  • agobiopsia (o agoaspirato).

Esame obiettivo e anamnesi

L'esame obiettivo consiste principalmente nella palpazione della ghiandola tiroidea al fine di individuare eventuali protuberanze sospette. L'anamnesi prevede la raccolta e l'analisi dei sintomi e delle informazioni mediche fornite dal paziente.

Ecografia

L'ecografia alla tiroide fa uso di ultrasuoni e consente di confermare la presenza di noduli tiroidei, nonché di determinare la loro esatta posizione, dimensioni e consistenza (solidi o liquidi).

Esami del sangue

Gli esami del sangue forniscono informazioni sui livelli ematici degli ormoni tiroidei T3 (triiodotironina libera) e T4 (tiroxina), oltre all'ormone ipofisario TSH, che regola la secrezione degli ormoni tiroidei. Questi test consentono di stabilire se i pazienti con noduli tiroidei soffrono di ipertiroidismo o ipotiroidismo. Se i noduli tiroidei causano un'alterazione dell'attività ormonale della tiroide, è fondamentale consultare un endocrinologo.

Scintigrafia

La scintigrafia permette una valutazione dettagliata della tiroide, dalla sua funzionalità alle eventuali anomalie. Quando utilizzata per analizzare i noduli tiroidei, la scintigrafia non solo fornisce informazioni riguardo alla forma, dimensioni e localizzazione degli ingrossamenti, ma aiuta anche a determinare l'effetto di tali noduli sull'attività ormonale della tiroide. I noduli che stimolano l'attività ormonale sono definiti "noduli caldi," mentre quelli che sopprimono l'attività ormonale sono noti come "noduli freddi," e quest'ultimi hanno una probabilità maggiore di essere maligni.

Agobiopsia

L'agobiopsia della tiroide è un esame bioptico moderatamente invasivo che implica il prelievo di un campione di cellule tiroidee attraverso un ago apposito, a cui segue l’analisi del campione in laboratorio. L’agobiopsia è in grado di fornire una valutazione precisa sulla natura benigna o maligna delle formazioni. È, dunque, un test diagnostico dirimente nella determinazione di noduli tiroidei maligni.

Come si curano i noduli alla tiroide?

Il trattamento dei noduli alla tiroide dipende dalla natura delle formazioni e dalle loro caratteristiche.

Quando i noduli sono benigni e danno esito a ipertiroidismo, la cura in genere prevede:

  • terapia con iodio radioattivo 131
  • asportazione parziale della tiroide (tiroidectomia parziale)
  • farmaci impiegati per il trattamento dell’ipertiroidismo, come il metimazolo.

In presenza di noduli tiroidei benigni che non influenzano l’attività della tiroide, è possibile:

  • monitorare costantemente le dimensioni e le caratteristiche delle formazioni e la funzionalità endocrina, attraverso i livelli ematici relativi all’attività della tiroide
  • assumere una cura farmacologica TSH-soppressiva, con levotiroxina, per mantenere i livelli di TSH al minimo
  • asportazione chirurgica parziale della tiroide.

Quando i noduli sono di natura maligna, invece, i trattamenti prevedono:

  • asportazione totale della tiroide, ed eventuali escissione dei linfonodi locali
  • ablazione alcolica, ovvero l’eliminazione del nodulo maligno tramite iniezione di una piccola quantità di alcol, in corrispondenza dello stesso
  • farmaci specifici per il trattamento del cancro alla tiroide.