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Prurito anale

A cura di
Francesco
Caruso

Il prurito anale è una condizione sintomatologica che può verificarsi a seguito di varie cause, come infiammazioni, lesioni, o perfinol tumori nell'area perianale

Che cos’è il prurito all’ano

Si tratta di un disturbo associato ad altre condizioni, che quasi mai si presenta da solo, per cui il paziente avverte un pizzicore di intensità variabile da appena accennato a molto intenso, nella zona dell’ano o la cosiddetta zona perianale (cioè quella immediatamente circostante). 

Spesso il prurito non trova alcun sollievo a seguito di una stimolazione meccanica manuale da parte del paziente, che ha la sensazione che grattando l’area la condizione peggiori. 

Le cause potenziali sono molto diverse tra loro, di gravità differente, e possono originare sia nell’area, sia in altre zone più a monte, per così dire, dell’apparato gastrointestinale. 

Le cause del prurito anale

L’eziologia di questa fastidiosa condizione può essere distinguibile in alcune macrocategorie in base all’origine:

Alimentazione scorretta

Un’alimentazione squilibrata può causare alcuni scompensi a livello del microbiota, un ecosistema batterico che vive in simbiosi con l’essere umano e che si trova nell’intestino. Questo microbiota è di fondamentale importanza per una serie di meccanismi fisiologici che hanno un grande impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere, oltre che sul corretto funzionamento fisiologico dell’organismo. 

Se i nutrienti ingeriti non sono adeguati, il microbiota può subire dei danni e tra i sintomi di questo squilibrio c’è anche il prurito anale

Anche un’alimentazione condita con spezie piccanti, come frequente in certe zone d’Italia, può dare come esito il prurito all’ano, specie se in combinazione con emorroidi o ragadi anali

Abbigliamento non adeguato

L’uso di biancheria intima in materiali sintetici o parzialmente sintetici può in alcuni casi ad alcune persone provocare reazioni che portano al prurito. Questo si manifesta spesso dopo lunghe passeggiate o nel caso in cui la temperatura dell’area si alzi e la zona perianale sia soggetta a sudorazione eccessiva. In questo caso il prurito è il risultato di un’irritazione cutanea

Emorroidi

Le emorroidi sono una struttura localizzata nell’area del retto che ha una funzione di contenimento, e serve per poter regolare l’evacuazione. Questa struttura a forma di cuscinetto può gonfiarsi ed irritarsi, fino ad uscire in alcuni casi. 

Uno dei sintomi dell’irritazione delle emorroidi è appunto il prurito anale, insieme ad una certa fatica all’evacuazione e sovente ad un sanguinamento anche profuso. Nel caso di emorroidi interne solitamente si verifica un prurito anale più persistente in orari serali o notturini. 

Ragadi anali

La ragade anale è una piccola lesione che si trova in zona perianale, causata spesso da prolungata stitichezza combinata con scarsa elasticità dei tessuti e durezza della materia fecale, che porta a dolore e sanguinamento durante e immediatamente dopo l’evacuazione. Anche questa condizione può causare un prurito in zona perianale. 

Sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell'intestino irritabile è una condizione di alterazione della funzione intestinale, che colpisce in maggioranza le donne, e che porta a dolori addominali, spesso legati ad eventi che causano stress psicologico o fisico o all’ingestione di alimenti e bevande specifici. La condizione presenta una serie di sintomi che modificano in maniera importante la qualità della vita dei pazienti, e in alcuni casi il prurito anale è tra questi. 

Fistole anali

La fistola in medicina è intesa come un canale di origine patologica tra due o più cavità dell’organismo. Nel caso delle fistole anali, o anorettali, il canale è tra ano e peritoneo. 

Le fistole possono avere origine varia e comportano fuoriuscita di pus e muco, dolore e in alcuni casi possono provocare anche prurito anale persistente. 

Clamidia

La clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile, il cui agente patogeno è un batterio dal nome di Chlamydia trachomatis. Colpisce prevalentemente le donne ed è spesso asintomatica, eccezion fatta per bruciore vaginale occasionale e prurito nella regione anale. 

Tre la cause più comuni di prurito sulla cute perianale ci sono anche

  • tumore al colon, all’ano o al retto
  • stitichezza, che come già detto può provocare le ragadi anorettali 
  • condilomi, un’infezione batterica trasmessa sessualmente 
  • proctite, malattia infiammatoria intestinale che colpisce il tratto terminale dell’intestino
  • ascesso anale, cioè una concentrazione di materiale biologico di scarto o pus nella zona dell’ano 
  • gonorrea, altra malattia sessualmente trasmissibile di di cui il prurito anale è un sintomo possibile 

La lista delle cause di prurito anale non è esaustiva, e si consiglia sempre di rivolgersi ad uno specialista in proctologia nel caso di prurito persistente.  

Va detto comunque che esiste anche il prurito anale idiopatico, che non ha cioè una causa definita o definibile.

Sintomatologia correlata

Vista la consistente quantità di possibili cause della condizione, va detto che il prurito anale può essere accompagnato da diversi sintomi correlati, che dipendono evidentemente dalla condizione sottostante. 

Tra i principali che vanno menzionati ci sono: 

  • sanguinamento di diversa intensità durante l’evacuazione o no 
  • prolasso rettale, cioè fuoriuscita di tessuti dall’ano, che può essere più o meno pronunciata e si verifica nei casi di emorroidi 
  • dolori addominali, successivi o concomitanti a momenti di stress o dopo l’ingestione di alimenti 
  • stitichezza con evacuazione difficile e massa fecale molto dura 
  • diarrea
  • gonfiore addominale
  • bruciore vaginale durante la minzione o durante i rapporti sessuali  
  • dolore durante l’evacuazione. 

Diagnosi e terapia 

La diagnosi deve essere posta da uno specialista proctologo e deve indagare le cause del prurito, che spesso non sono immediatamente evidenti.

A volte la presenza di emorroidi o ragadi può indirizzare la diagnosi, ma in molti casi è possibile che più cause siano concomitanti.

Nei casi in cui la causa non sia così immediatamente diagnosticabile, però, è necessario procedere con quella che viene definita la diagnosi differenziale

Questo processo diagnostico è volto ad escludere tutte le possibili cause di prurito anale una alla volta.

Si caratterizza in tre fasi. La prima è la raccolta dei dati anamnestici o anamnesi, durante la quale il medico specialista, parlando con il paziente, chiede a questi di riferire in merito ai sintomi, alla loro prima occorrenza e alle circostanze in cui si sono verificati. Solitamente si analizza anche lo storico di patologie precedenti del paziente ed eventuali casi familiari di malattie che possano avere una componente genetica. 

La parte successiva è l’esame obiettivo, in cui il medico effettua la visita vera e propria alla zona dell’ano. Durante le visite proctologiche viene solitamente usato anche uno anoscopio, che serve a permettere al medico la visione della parte interna immediatamente precedente l’ano esterno. 

Qualora la diagnosi non sia ancora chiara, sono necessari esami più approfonditi, come: 

Il trattamento del prurito anale dipende necessariamente dalla diagnosi. In relazione alla causa, il medico può prescrivere una variazione dell’alimentazione, l’utilizzo di farmaci in forma di pomata, o arrivare fino ad un intervento chirurgico o a terapie oncologiche nel caso di emorroidi, fistole o tumori