Che cos’è la risonanza magnetica al polso?
La risonanza magnetica al polso è un esame diagnostico per immagini che serve per individuare e diagnosticare l’origine di problemi all’articolazione del polso. Viene usata in particolare come complemento della diagnosi, quando altri esami simili, per esempio radiografia ed ecografia non sono sufficienti ad individuare l’origine del problema.
La RMN è un esame che serve prevalentemente per lesioni ai tessuti molli che compongono la struttura dell’articolazione, quindi in caso di lesioni ai tendini, ai legamenti, ai muscoli e alle cartilagini.
Può essere però utile anche per l’individuazione di microfratture ossee che non vengono individuate dalla radiografia.
Cosa si vede con la risonanza magnetica al polso?
Come detto l’esame di RM per l’articolazione del polso viene quando le radiografie o l'ecografia non sono in grado di evidenziare l’origine del problema manifestato dal paziente.
In altre parole se ecografia e raggi danno esito negativo, ma il paziente presenta sintomi quali:
- difficoltà a muovere il polso
- gonfiore
- arrossamento localizzato
- dolore di varia intensità e natura
- perdita di forza nella mano
E questi sintomi permangono oltre un termine di tempo ragionevole, il medico può prescrivere la RM, che serve per individuare problemi quali:
- lesioni tendinee
- lesioni ai legamenti
- lesioni muscolari
- microfratture ad alcune ossa molto piccole da cui il polso è formato
- alcuni tipi di infiammazione o altre condizioni del polso e della mano, quali sindrome del tunnel carpale
La risonanza magnetica è anche uno strumento di diagnostica oncologica, in quanto permette di individuare anomalie strutturali, come la proliferazione cellulare di un tumore.
Come si fa la risonanza magnetica al polso?
L’esame non è invasivo e viene effettuato facendo sdraiare sul lettino il paziente. Il polso viene avvolto da una struttura (bobina) che genera il campo magnetico necessario alla raccolta delle scansioni e che poi vanno a costruire le immagini tridimensionali dell’area esaminata.
La durata della sessione dipende dall’immobilità che il paziente riesce a mantenere durante l’esame, ma si aggira intorno ai 30 minuti.
L’esame non è invasivo e viene effettuato facendo sdraiare sul lettino il paziente. Il polso viene posizionato all'interno di una struttura dedicata, chiamata bobina, che genera il campo magnetico necessario per acquisire le immagini. Queste scansioni, successivamente elaborate, forniscono una rappresentazione tridimensionale dettagliata dell’area esaminata.
La durata della sessione dipende dalla capacità del paziente di mantenersi immobile, ma solitamente si aggira intorno ai 30 minuti.
Presso il Santagostino, è possibile effettuare diverse tipologie di risonanza magnetica al polso, pensate per rispondere a esigenze specifiche:
- Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto: prevede l'iniezione endovenosa di un liquido a base di gadolinio per migliorare la visibilità di determinate strutture o patologie, come infiammazioni complesse, tumori o infezioni. Questa tecnica permette di evidenziare particolari dettagli anatomici, non sempre visibili con la RMN standard.
- Risonanza Magnetica senza mezzo di contrasto: è la modalità più comune e non richiede alcuna somministrazione di sostanze. È indicata per la maggior parte delle problematiche articolari, tendinee o ossee, come fratture, distorsioni, artrite o artrosi.
- Risonanza Magnetica chiusa: eseguita all’interno di un macchinario tradizionale che avvolge il paziente. Garantisce immagini ad alta definizione grazie alla potenza del campo magnetico, ma potrebbe risultare meno confortevole per chi soffre di claustrofobia.
- Risonanza Magnetica aperta: una soluzione ideale per pazienti claustrofobici o che hanno difficoltà a mantenere una posizione statica. Questo tipo di RM, grazie al design più accessibile, offre maggiore comfort senza compromettere la qualità diagnostica.
Durante la visita preliminare, il medico radiologo valuterà la tipologia di esame più adatta in base alla patologia e agli obiettivi diagnostici.
Cosa serve per la preparazione all’esame?
Contrariamente ad altri esami diagnostici, non servono accorgimenti particolari per la RM, ad eccezione dei seguenti:
- eliminare ogni oggetto metallico e ogni capo di abbigliamento con metallo che si ha addosso
- essere a digiuno da alcune ore (a discrezione del medico)
Da un punto di vista della documentazione invece, per accedere all’esame è necessario presentare i documenti che la struttura presso la quale si farà la RM richiede, tra cui sicuramente c’è la prescrizione medica per l’esame.
Effetti collaterali della risonanza magnetica
Non ci sono effetti collaterali quando si fa questo esame, con l’eccezione di possibili fastidi in caso di allergia al mezzo di contrasto usato, solo in alcuni casi per avere immagini più chiare.
Esistono però categorie di persone o situazioni in cui questo esame non può essere fatto.
In particolare:
- donne in stato di gravidanza presunta o accertata fino al terzo mese (successivamente solo con parere favorevole del medico)
- portatori di pacemaker
- pazienti con protesi metalliche quali viti o placche