Che cos'è la salpingite?
La salpingite è un processo infiammatorio a carico della salpinge o tuba di Falloppio. Quest’ultima è una struttura anatomica tubulare che dall’utero raggiunge la cavità addominale e termina aprendosi in prossimità dell’ovaio. Il suo compito è quello di permettere il passaggio dell’ovulo fecondato verso l’utero.
La salpingite, spesso bilaterale, fa parte del quadro della malattia infiammatoria pelvica (Pelvic Inflammatory Desease o PID), che può coinvolgere la cervice, l’utero, le tube e le ovaie, il peritoneo e i legamenti uterini (parametrio). Gli esiti più comuni di questa patologia sono di tipo cicatriziale e incidono nel tempo sulla funzionalità della tuba (rischio di infertilità o di gravidanze extrauterine), causando dolore pelvico cronico (nel 20% delle donne) e irregolarità mestruali.
Ad essere colpite da salpingite sono principalmente le giovani donne nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Cosa provoca la salpingite?
La salpingite è causata in genere da microrganismi trasmessi perlopiù tramite rapporti sessuali. Tra i principali batteri che possono provocare l’infiammazione vi sono:
Come si prende l'infezione alle tube? La migrazione batterica può essere legata a una promiscuità sessuale e alla frequenza di infezioni del basso tratto genitale non correttamente trattate.
Salpingite: forme e sintomi
La salpingite può svilupparsi in due forme:
- acuta, caratterizzata da un esordio repentino e sintomi destinati a regredire in tempi mediamente brevi
- cronica, caratterizzata da sintomi talvolta più lievi ma persistenti nel lungo periodo.
In particolare nelle forme acute, la tuba ha la tendenza a tumefarsi e a congestionarsi. L’infiammazione può portare all’accumulo di una secrezione fluida sierosa o purulenta.
La sintomatologia include inoltre:
- dolore improvviso e intenso (specialmente nella forma acuta)
- febbre
- dismenorrea
- perdite vaginali.
Nelle forme croniche, la salpinge può diventare atrofica, con pareti lisce e assottigliate o inspessite, oppure ingrossata e attorcigliata. La sua estremità verso l’ovaio può chiudersi per conglutinazione e aderenze delle fimbrie (frange di tessuto che si trovano nella parte finale della tuba) e determinare un quadro cronico di accumulo di liquido al suo interno (idrosalpinge).
Le salpingiti acute comprendono:
- endosalpingite o forma catarrale
- forma interstiziale che interessa lo strato muscolare della salpinge
- perisalpingite, che provoca aderenze con l’ovaio, l’utero e l’intestino.
Fanno parte invece delle salpingiti croniche:
- forme parenchimatose, causate dalla cronicizzazione di una salpingite acuta e caratterizzate da una tuba ispessita o assottigliata, dura e rigida
- forme cistiche, in cui rientrano: idrosalpinge, che può simulare una cisti ovarica; piosalpinge, in cui la tuba è interessata da aderenze agli organi vicini; ematosalpinge, qualora il contenuto sia di tipo ematico.
Come si vede se le tube sono infiammate?
La diagnosi della salpingite è clinica, laboratoristica e strumentale.
La sintomatologia (dolore pelvico, febbre, perdite vaginali) può far sospettare una malattia infiammatoria pelvica. La presenza di una massa palpabile all’esame pelvico (ascesso tubo ovarico), la secrezione dall’ostio cervicale e il dolore suscitato dai movimenti impressi all’utero durante la visita sono dati indicativi.
La diagnosi si avvale di:
La PID entra in diagnosi differenziale con la gravidanza, la gravidanza extrauterina, le masse pelviche e annessiali (cisti ovariche, formazioni benigne e maligne dell’ovaio e dell’utero), l’endometrite, l’appendicopatia e la diverticolite.
Bisogna ricordare che in alcuni casi la sintomatologia è lieve e sfumata (PID subclinica) e questo può portare a una sottovalutazione dei sintomi e al rischio di una conseguente cronicizzazione dei processi infiammatori.
Trattamento della salpingite
La terapia in caso di salpingite deve essere tempestiva ed efficace. Si avvale dell’utilizzo di:
A volte, in caso di mancata guarigione in seguito al trattamento antibiotico o in presenza di formazioni annessiali cistiche anche di dimensioni importanti, può essere necessario il trattamento chirurgico.
Fondamentale è informare la paziente ed eventualmente la coppia sulle norme di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (uso del profilattico, trattamento del partner portatore di infezione genitale).