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L'endometriosi

A cura di
Erika
Giambattista

L'endometriosi è una patologia caratterizzata dalla presenza extrauterina dell'endometrio, il tessuto che riveste l'interno dell'utero. Vediamo di cosa si tratta.

Che cos'è l'endometriosi?

L'endometriosi è un'infiammazione cronica benigna che colpisce le donne in età fertile, dalla pubertà alla menopausa, in particolare la fascia di età che va dai 25 ai 45 anni.

Si caratterizza per la presenza extrauterina dell'endometrio, il tessuto che normalmente riveste l'interno dell'utero. All'esterno della sua sede, l'endometrio può crescere, infiltrare e disseminarsi, formando aderenze (accollamenti di tessuti e organi) e fibrosi.

Cosa succede se hai l'endometriosi?

In altre parole, nell'ambito di questa patologia, l'endometrio manifesta un'elevata capacità adesiva che gli consente di attaccarsi alle strutture al di fuori dell'utero.

L’endometriosi può quindi interessare:

  • l'ovaio
  • la zona supero-posteriore della vagina
  • i legamenti che collegano l'utero all'osso sacro.

Può però insorgere anche a livello di intestino, vescica, uretra e in zone extrapelviche, come cicatrici chirurgiche, ombelico e diaframma.

Differenza tra endometriosi e vulvodinia

L'endometriosi non deve essere confusa con la vulvodinia, una patologia che, pur riguardando la sfera genitale femminile, presenta caratteristiche diverse.
La vulvodinia è una patologia che si manifesta con un dolore pungente e una sensazione di bruciore (o anche “spilli”) nella zona dei genitali esterni, a cui spesso si associa anche un ipertono del pavimento pelvico.

Entrambe le patologie, che in alcuni casi si presentano contemporaneamente, sono però accomunate da un ritardo diagnostico: molte donne sono costrette a sopportare per anni dolori cronici invalidanti.

Quanto è diffusa la patologia?

Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, in Italia l’endometriosi colpisce circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva. Le diagnosi riguardano circa 3 milioni di donne, anche se l'incidenza della patologia risulta essere in crescita, principalmente per due motivi:

  • aumento delle diagnosi, grazie al perfezionamento delle tecniche diagnostiche e a una maggior diffusione delle laparoscopie
  • aumento del numero di cicli mestruali nell'arco della vita delle donne

Tale aumento è a suo volta influenzato da cause, quali:

  • l'abbassamento del numero medio di figli
  • l'aumento dell'età media della prima gravidanza.

Perché ci si ammala di endometriosi?

Le cause dell’endometriosi non sono ancora state accertate, ma tra le ipotesi più accreditate figura quella della mestruazione retrograda che si presenta quando, durante il ciclo mestruale, il sangue invece di scorrere verso l’esterno, subisce un ritorno verso le pelvi. Questo comporterebbe il passaggio delle cellule endometriali sul peritoneo, e sugli altri organi interessati.

Altre cause potrebbero essere indotte da modificazioni del tessuto che ricopre le pelvi.

Infine, secondo una terza ipotesi, la malattia insorgerebbe in seguito a un'alterazione del sistema immunitario o a una predisposizione genetica.

Quali sono i sintomi di un'endometriosi?

L’endometrio è un tessuto altamente vascolarizzato che reagisce agli ormoni e al ciclo mestruale, per questo motivo le donne che soffrono di endometriosi riferiscono sintomi più forti in concomitanza con le mestruazioni.

I sintomi sono diversi e comprendono:

Queste manifestazioni possono variare a seconda della localizzazione della malattia:

  • quando il disturbo si manifesta a livello dell'ovaio può alterare l'anatomia pelvica e può comportare la chiusura delle tube o la scarsa ovulazione, compromettendo la fertilità della donna
  • se interessa la vescica, può portare dolore alla minzione e sanguinamento urinario
  • in caso di localizzazione vaginale, si possono avere rapporti sessuali dolorosi
  • se gli impianti sono intestinali, portano coliche e dolori addominali.  

Tuttavia, il dolore non è sempre proporzionale all'estensione della malattia: lesioni molto estese o cisti ovariche endometriosiche di grandi dimensioni possono anche non dare sintomi ed essere scoperte occasionalmente durante una visita o un'ecografia ginecologica

Endometriosi intestinale: sintomi e diagnosi 

Si parla di endometriosi intestinale quando il tessuto ectopico (endometrio) si localizza a livello dell’intestino, in particolare nel tratto di intestino crasso immediatamente precedente al retto.

 L’endometriosi intestinale si manifesta con:

  • dolore alla defecazione
  • dolore addominale ricorrente
  • gonfiore.

Si tratta di sintomi spesso riconducibili ad altre patologie come il colon irritabile. La figura di riferimento rimane il ginecologo e la diagnosi viene fatta principalmente tramite diagnostica per immagini.

Chi soffre di endometriosi può rimanere incinta?

L’endometriosi non è una controindicazione alla gravidanza, ma sicuramente le donne che ne soffrono possono avere maggiori difficoltà a far sì che essa si instauri. I principali rischi sono causati da: 

  • danneggiamento della qualità degli ovociti
  • impedimento dell’impianto dell’embrione nell’utero
  • aderenze dei tessuti che possono ostruire le tube. 

 Le probabilità migliorano nel momento in cui l’endometriosi viene diagnosticata precocemente.

Come si scopre di avere l'endometriosi?

Il sospetto di endometriosi può sorgere già a partire dall'anamnesi di dolori durante il ciclo e durante i rapporti o constatata la difficoltà a rimanere incinte.
Ulteriori conferme possono essere date dal riscontro di:

  • nodularità vaginali
  • tensioni dei legamenti che collegano utero e osso sacro 
  • cisti endometriosiche, che hanno un aspetto caratteristico.

La diagnosi certa si ottiene a seguito di una visita ginecologica completa.

Qual è il trattamento dell'endometriosi?

Il trattamento per l’endometriosi è in prima istanza farmacologico. Qualora questo non dovesse essere efficace, è possibile ricorrere alla chirurgia.

Trattamento farmacologico

Il trattamento farmacologico dell’endometriosi è di due tipi:

  • terapia antidolorifica
  • terapia ormonale.

La terapia antidolorifica si avvale, per l'appunto, di farmaci antidolorifici, per alleviare il dolore pelvico. Tra questi figurano:

  • FANS
  • paracetamolo
  • codeina.

La terapia ormonale ha lo scopo di interrompere l'attività ovarica grazie all'utilizzo della pillola contraccettiva, che contiene ormoni estrogeni e progestinici. I farmaci più utilizzati comprendono:

  • derivati del progesterone (o progestinici), che riducono le porzioni di tessuto endometriale ectopico
  • derivati degli ormoni androgeni (danazolo e gestrinone), che riducono il livello di estrogeni circolanti e progesterone, migliorando la sintomatologia dolorosa e incrementando le possibilità di una gravidanza
  • farmaci analoghi sintetici dell’LHRH, atti a bloccare la secrezione di alcuni ormoni da parte dell’ipofisi, portando a un esaurimento della sintesi di estrogeni da parto dell’ovaio.

Le cure ormonali hanno effetti collaterali minimi se somministrate sotto controllo medico.

Trattamento chirurgico

Nei casi più gravi, quando la terapia farmacologica si rivela insufficiente, è possibile ricorrere al trattamento chirurgico per asportare il tessuto endometriale e le eventuali cisti. Questo deve essere effettuato in centri specialistici e solo quando è veramente necessario.

L’approccio chirurgico è in genere conservativo, soprattutto nelle donne che vogliono preservare la loro fertilità, e viene eseguito in laparoscopia. Questo tipo di intervento consente di eliminare tutti i focolai endometriosici, garantendo un’alta precisione e preservando i genitali interni: utero, ovaie, tube.

Quando il disturbo è molto grave, e le tecniche laparoscopiche non hanno sortito effetti positivi, potrebbe essere necessario ricorrere all'isterectomia. Questa consiste nell’asportazione dell’utero, e costituisce un rimedio estremo e irreversibile, e dagli esiti non sempre risolutori.

Cosa succede se non si cura l'endometriosi?

L’endometriosi non è pericolosa, ma se non curata (o non diagnosticata) può avere effetti negativi sulla salute della donna e sul suo benessere complessivo. Per questo è importante non sottovalutare mai il dolore mestruale o il dolore durante i rapporti sessuali e rivolgersi il prima possibile a uno specialista competente. 

A livello di salute, una prima importante conseguenza è data dall'infertilità, che colpisce circa il 30-40% delle donne con endometriosi grave. Rimanere incinta con l’endometriosi è possibile, ma, come accennato, è importante essere seguiti perché le probabilità aumentano se la diagnosi viene effettuata precocemente.

Un altro effetto altrettanto importante è quello sulla qualità della vita. L’endometriosi ha dei costi diretti e indiretti molto alti: incide sulla quotidianità, sul lavoro, sulle relazioni e sulla sfera psichica ed emotiva della donna.