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Stenosi: quando un canale del corpo si restringe

A cura di
Enrico Roberto
Pedotti

La stenosi è un termine utilizzato in ambito medico per indicare un restringimento anomalo di un canale o di un'apertura all'interno dell'organismo.

Cos'è la stenosi?

La stenosi è un termine medico utilizzato per descrivere il restringimento anomalo di un canale o di un'apertura all'interno del corpo. Può manifestarsi in diversi distretti anatomici e colpire varie strutture, come arterie, vertebre, valvole cardiache e tratti intestinali

La stenosi può causare una riduzione del flusso sanguigno, una compressione di nervi o un'ostruzione di passaggi vitali, compromettendo il funzionamento di organi e tessuti coinvolti.

Nella sua forma più comune colpisce la colonna vertebrale (stenosi vertebrale) e si verifica quando lo spazio disponibile per il midollo spinale o per le radici nervose diminuisce, provocando compressione e dolore. 

Tuttavia, la stenosi può colpire anche altri settori importanti del corpo. A seconda della sua localizzazione e della gravità, può avere un impatto variabile sulla qualità della vita, causando sintomi che spaziano dal dolore e dal formicolio agli arti inferiori e superiori, fino a compromissioni funzionali e disfunzioni organiche significative.

Tipologie di stenosi

La stenosi si manifesta in diverse forme, ciascuna con specifiche caratteristiche e implicazioni cliniche.
Le tipologie più comuni includono:

  • Stenosi vertebrale: questa forma colpisce il canale vertebrale, restringendo lo spazio destinato al midollo spinale o alle radici nervose. Può essere ulteriormente suddivisa in stenosi cervicale, che coinvolge la parte superiore della colonna vertebrale e causa sintomi come dolore al collo e alla testa, formicolio e debolezza degli arti superiori, e stenosi lombare, che colpisce la regione bassa della schiena e si manifesta con dolori alla schiena, intorpidimento alle gambe e difficoltà motorie.
  • Stenosi aortica: colpisce la valvola aortica del cuore, ostacolando il flusso sanguigno e aumentando il carico di lavoro del cuore. Questa condizione è particolarmente preoccupante negli anziani, poiché può progredire fino a causare insufficienza cardiaca.
  • Stenosi carotidea: riguarda le arterie carotidi, che forniscono sangue al cervello. Un restringimento in questa area aumenta il rischio di ictus e altri eventi cerebrovascolari
  • Stenosi mitralica: interessa la valvola mitrale del cuore, riducendo il flusso di sangue tra l'atrio sinistro e il ventricolo sinistro. Può portare a sintomi come affaticamento, difficoltà respiratorie e palpitazioni.
  • Stenosi intestinale: si manifesta quando una parte del tratto intestinale si restringe, ostacolando il passaggio del cibo e dei liquidi.

Possibili cause della stenosi

Le cause della stenosi variano ampiamente a seconda del tipo e della localizzazione. Alcune sono congenite, ovvero presenti fin dalla nascita a causa di una conformazione anomala delle strutture anatomiche. Nella maggior parte dei casi, però, le stenosi sono acquisite e si sviluppano con l'età o a seguito di altre condizioni patologiche.

La stenosi vertebrale è spesso legata alla degenerazione delle articolazioni della colonna vertebrale e dei dischi intervertebrali, fenomeni comuni con l'invecchiamento. In questi casi le strutture ossee si deformano progressivamente, riducendo lo spazio a disposizione del midollo spinale e delle radici nervose. 
Anche patologie come l’osteoartrosi possono contribuire alla formazione di osteofiti (escrescenze ossee) che riducono ulteriormente il diametro del canale vertebrale.

La aortica è frequentemente causata da un processo di calcificazione delle valvole cardiache, tipico negli anziani, che riduce la flessibilità della valvola aortica e impedisce un flusso sanguigno adeguato. In altri casi, la causa può essere congenita, come nel caso della valvola aortica bicuspide, una malformazione che rende la valvola più vulnerabile al restringimento.

La carotidea si sviluppa principalmente a causa dell'aterosclerosi, un accumulo di placche di grasso sulle pareti delle arterie che le restringe e le rende rigide. Fattori di rischio come ipertensione e fumo di sigaretta possono accelerare questo processo.

Nel caso della stenosi mitralica, spesso la causa è una malattia reumatica del cuore, che provoca infiammazione e cicatrizzazione dei tessuti della valvola mitrale. Anche altre condizioni, come l'endocardite, possono danneggiare la valvola e portare a un restringimento.

La stenosi intestinale può derivare da infiammazioni croniche (come il morbo di Crohn), da cicatrizzazioni post-chirurgiche o dalla presenza di tumori che restringono il lume intestinale.

Come si cura la stenosi?

Il trattamento della stenosi dipende dalla tipologia e dalla gravità dei sintomi presentati.
L’obiettivo è quello di ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita del paziente e, nei casi più gravi, evitare ulteriori danni strutturali o neurologici.

Le opzioni terapeutiche possono spaziare da approcci conservativi, come l’uso di farmaci e la fisioterapia, fino a interventi chirurgici più complessi nei casi in cui il restringimento provochi gravi compromissioni funzionali. 

Per le stenosi di lieve entità il trattamento conservativo è spesso sufficiente per gestire i sintomi e rallentare la progressione della patologia. Nelle stenosi più avanzate, ad esempio quelle aortiche o mitraliche che mettono in pericolo la funzionalità cardiaca, può essere necessario ricorrere a interventi chirurgici.

Farmaci e terapie

La terapia farmacologica è una delle prime linee di trattamento, soprattutto nelle fasi iniziali. In caso della stenosi vertebrale, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come l'ibuprofene possono aiutare a ridurre il dolore. 

In presenza di sintomi neurologici possono essere somministrati corticosteroidi per ridurre l'infiammazione e la compressione sulle radici nervose. Anche i miorilassanti possono essere utilizzati per alleviare la tensione muscolare e migliorare la mobilità del paziente.

Nel trattamento della stenosi carotidea o aortica, si ricorre spesso a farmaci che controllano la pressione sanguigna e il livello di colesterolo, come gli antipertensivi e le statine. In alcuni casi, possono essere prescritti anticoagulanti per prevenire la formazione di trombi nelle aree ristrette.

Oltre ai farmaci, terapie conservative come la fisioterapia e l’ergoterapia giocano un ruolo fondamentale, specialmente nel caso della stenosi vertebrale. La fisioterapia mira a rafforzare i muscoli che supportano la colonna vertebrale, migliorando la postura e alleviando la pressione sulle strutture nervose. 

Un'altra terapia utilizzata è l'uso di dispositivi ortopedici, come i tutori per il collo nei casi di stenosi cervicale. Questi strumenti aiutano a stabilizzare e ridurre la pressione sul tratto interessato, minimizzando il rischio di peggioramento dei sintomi.

Per quelle valvolari, come la stenosi aortica o mitralica, la gestione farmacologica può includere diuretici per ridurre il carico di lavoro sul cuore e migliorare i sintomi di congestione. Tuttavia, in questi casi, i farmaci servono soprattutto a stabilizzare il paziente in attesa di un intervento chirurgico definitivo, come la sostituzione valvolare o l’angioplastica.