La stenosi aortica è una condizione in cui la valvola aortica si restringe, limitando il flusso sanguigno dal cuore. Le cause principali includono l'invecchiamento e malattie congenite.
Che cos'è la stenosi aortica?
La stenosi aortica - o stenosi valvolare aortica - è una condizione caratterizzata dal restringimento della valvola aortica; tale condizione determina una riduzione del flusso di sangue in uscita dal ventricolo sinistro verso l’aorta ascendente e, di conseguenza, anche nei distretti più periferici.
Questo restringimento della valvola aortica può causare un sovraccarico di lavoro per il cuore poiché il ventricolo sinistro deve esercitare una maggiore forza per superare una maggiore resistenza rappresentata proprio dal restringimento della valvola.
Cosa provoca stenosi?
La stenosi aortica è una patologia che si presenta soprattutto nel paziente anziano, dopo i 70 anni, ed è causata della sclerosi della valvola. La sclerosi è un processo caratterizzato dalla deposizione di tessuto fibroso, lipidi e progressiva calcificazione dei tessuti della valvola stessa, favorito da fattori quali
Come conseguenza di tale processo la valvola tende a irrigidirsi. Le sue tre membrane (cuspidi) in condizioni fisiologiche si aprono e si chiudono ciclicamente e regolano il flusso di sangue in uscita; in presenza di una stenosi valvolare aortica, invece, le cuspidi sono rigide, i movimenti sono ridotti e la valvola risulta essere ristretta.
Nei pazienti di età inferiore a 70 anni la causa più comune è una anomalia congenita della valvola, in particolare la valvola aortica bicuspide: in tale condizione la valvola presenta due sole membrane (cuspidi), anziché tre.
Un’altra possibile causa è la febbre reumatica, complicanza infiammatoria potenzialmente grave di una infezione faringea: la febbre reumatica era molto più diffusa negli anni passati ed è tuttora maggiormente presente in aree dove appropriata assistenza e prevenzione medica e diffusione di antibiotici sono limitate.
Sintomi della stenosi aortica
La stenosi aortica resta in genere asintomatica per lungo tempo; la comparsa e la progressione dei sintomi può successivamente essere più o meno rapida e insidiosa.
Tra i sintomi più comunemente associati vi sono:
I sintomi sopra riportati costituiscono la cosiddetta “triade sintomatologica” della stenosi aortica e sono quelli più caratteristici.
Oltre a questi altri possibilmente presenti sono:
- sensazione di affaticamento
- percezione spiacevole del battito cardiaco (palpitazioni).
Diagnosi
Visita cardiologica con accurato esame obiettivo, elettrocardiogramma e soprattutto ecocardiogramma color Doppler forniscono indicazioni sulla presenza e sull’entità della stenosi aortica.
Attraverso l’auscultazione che il medico effettua appoggiando il fonendoscopio sul torace del paziente, è possibile rilevare un soffio cardiaco, indizio di un possibile problema valvolare; durante la visita cardiologica, inoltre, vengono indagati e analizzati eventuali sintomi e segni e viene valutata la presenza di eventuali fattori di rischio cardiovascolare (in particolare ipertensione arteriosa, abitudine al fumo, elevati livelli di colesterolo nel sangue, diabete mellito, familiarità per malattie cardiovascolari).
Si procede con la misurazione della pressione arteriosa e la registrazione dell’elettrocardiogramma che può fornire indicazioni sul ritmo e, in alcuni casi, anche su eventuali adattamenti del cuore alla presenza di una patologia della valvola aortica.
Il medico cardiologo può procedere alla prescrizione di esami di approfondimento; tra questi quello più importante in presenza di un soffio cardiaco e nel sospetto di una stenosi aortica è l’ecocardiogramma color Doppler: tale esame permette di valutare le varie strutture cardiache (atrii, ventricoli, grossi vasi arteriosi e venosi in uscita e in ingresso dal cuore, pericardio e naturalmente valvole cardiache), la funzione dei ventricoli e delle valvole. Nella stenosi valvolare aortica, nello specifico, è possibile avere informazioni sulla struttura della valvola, sull’aspetto delle cuspidi, definire la presenza o meno di stenosi o altro tipo di malfunzionamento e infine valutare la gravità della patologia valvolare.
In alcuni, limitati, casi e solo nel paziente asintomatico con stenosi aortica di grado avanzato e sotto stretta osservazione medica si ricorre al test da sforzo per valutare la migliore strategia riguardo monitoraggio e trattamento.
Come si cura la stenosi aortica?
I pazienti asintomatici con diagnosi di stenosi aortica devono sottoporsi a regolari controlli, comprensivi di visita cardiologica, ECG ed ecocardiogramma color Doppler; la tempistica e la frequenza dei controlli varia in rapporto alla gravità della stenosi valvolare.
Il medico cardiologo valuta la necessità, l’indicazione e l’urgenza del trattamento di correzione della patologia valvolare aortica in accordo con gli specialisti che eseguono interventi per le patologie valvolare (cardiochirurgo, cardiologo interventista).
Il trattamento della stenosi aortica prevede la sostituzione della valvola con una protesi.
La principale indicazione all’intervento di sostituzione valvolare aortica nel paziente con stenosi aortica severa (o grave) è la presenza di sintomi o la ridotta efficacia di contrazione del ventricolo sinistro.
La sostituzione valvolare aortica prevede un intervento cardiochirurgico “a cuore aperto”, con tempi di ripresa successivi all’intervento di 3 o 4 settimane.
Nei soggetti anziani o fragili, con molteplici o gravi patologie concomitanti si ricorre ad interventi meno invasivi: si procede ad un intervento di impianto valvolare aortico transcatetere percutaneo; i medici impiegano strumenti introdotti attraverso l’arteria femorale, raggiungono le strutture cardiache e applicano infine la protesi valvolare aortica. I tempi di recupero sono più rapidi.
Cosa si rischia con la stenosi aortica?
La stenosi aortica severa non adeguatamente inquadrata e trattata può determinare l’instaurarsi di insufficienza cardiaca, una condizione in cui il cuore non riesce a pompare in modo efficace la quantità di sangue necessaria ad assicurare ossigeno e nutrimento ai tessuti. Vi sono inoltre altre complicazioni, a volte potenzialmente gravi, quali aritmie o possibile morte improvvisa.
Quanto si può vivere con la stenosi aortica?
Il decorso di questa condizione dipende dalla diagnosi, dalla gravità della condizione, dalla presenza e progressione dei sintomi. La comparsa e la progressione dei sintomi sono più rapidi quando più grave è la stenosi aortica, ma vi è comunque una discreta variabilità tra i pazienti.
Per tale motivo è importante che il paziente con nota stenosi valvolare aortica effettui controlli cardiologici regolari che comprendano visita cardiologica, ECG ed ecocardiogramma color Doppler. La frequenza dei controlli viene stabilita dallo specialista cardiologo: generalmente si eseguono controlli in periodi variabili dai sei ai dodici mesi, in rapporto alla gravità della stenosi.
È inoltre molto importante riconoscere quanto prima una stenosi aortica, formulare una corretta diagnosi, stimarne la gravità, eventuali cause e complicazioni e mettere in atto strategie opportune di monitoraggio. Per tale motivo nel caso in cui vi sia un sospetto di patologia valvolare, nel caso in cui, ad esempio, una visita medica abbia evidenziato la presenza di un “soffio cardiaco”, è bene che il paziente sia indirizzato verso una visita cardiologica o verso l’effettuazione di un ecocardiogramma color Doppler.