Cos’è e come si può definire l’insonnia?
Si definisce insonnia un disturbo del sonno che si specifica in una persistente difficoltà nel prendere sonno anche se il corpo esprime un concreto bisogno di dormire. Ma non solo. Caratteristica dell’insonnia è anche l’incapacità di rimanere addormentati e di avere un sonno che può essere definito intermittente.
Gli effetti collaterali dell’insonnia possono essere diversi. Il soggetto che ha difficoltà a dormire, o a rimanere in uno stato di sonno per un sufficiente numero di ore, vede la propria energia diminuita durante il giorno, si ritrova con un tono d’umore negativo, può subire un calo di prestazioni a lavoro. La qualità della vita, in termini complessivi, ne risente. Stando a un rilevamento dell’AIMS, l’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno, le persone che in Italia soffrono di disturbi del sonno sono all’incirca 12 milioni. Per quanto riguarda l’insonnia, 1 italiano su 4 soffre di insonnia cronica o transitoria.
Quanti tipi di insonnia esistono?
Il ritmo sonno veglia, in chi soffre di insonnia, può essere compromesso per più fattori. La classificazione dei tipi di insonnia avviene infatti attraverso tre criteri, la durata, il momento di insorgenza e le cause:
- durata: si ha insonnia transitoria quando si manifesta in modo occasionale o la sua durata non va oltre i 7 giorni. Si ha insonnia a breve termine quando la durata oscilla da una a tre settimane e con archi temporali superiori si parla di insonnia cronica o a lungo termine
- insorgenza: si ha insonnia iniziale con difficoltà di addormentamento, viene definita terminale quando ci si sveglia prima dell’alba e si definisce insonnia centrale il risvegliarsi, anche più di una volta, durante la notte
- cause: una insonnia è primaria in assenza di cause patologiche o definite. Con maggiore frequenza si parla invece di insonnia secondaria perché legata a situazioni esterne, come sarà approfondito a breve.
Si può specificare che si ha insonnia cronica quando il paziente lamenta una incapacità di addormentamento, o di mantenimento del sonno, tre volte a settimana per almeno tre mesi.
Sottotipi di insonnia
Questo disturbo del sonno viene poi classificato in ulteriori sottotipi. L’insonnia allora può essere:
- psicofisiologica, perché il paziente prima di andare a dormire si ritrova a vivere uno stato di allerta eccessiva, come di paura per la notte che si sta per affrontare
- idiopatica, perché priva di cause apparenti, e ricordata da sempre, fin dall’infanzia
- paradossa, quando il paziente lamenta una quantità e una qualità del sonno insufficienti, nonostante un riposo notturno di valore (e monitorato strumentalmente)
- inadeguata igiene del sonno, quando ci sono attività, del giorno come della sera, che possono influenzare in termini negativi la notte
Cosa può provocare l’insonnia?
L’insorgere di questo disturbo è determinato da un insieme di fattori:
- genetici, poiché in circa il 30% dei casi chi soffre di insonnia ha un familiare che ha sofferto dello stesso disturbo
- comportamentali, fattori legati allo stile di vita, come l’eccessivo tempo trascorso a letto, una irregolarità nel ritmo sonno veglia, il riposare durante il giorno, l’esporre gli occhi alle luci di smartphone e computer dopo il tramonto
- emotivi, dovuti ad accadimenti negativi o a preoccupazioni. Lo stress può innescare questo disturbo, che a volte può essere spia di un disagio psichico importante come la depressione
- cognitivi, come il rimuginio, che può provocare uno stato di preoccupazione non favorevole all’addormentamento
Quali sono le cause neurologiche?
Possono essere indicate anche cause di tipo neurologico per l’insorgenza di questo disturbo del sonno. Si fa riferimento a patologie neurodegenerative quali:
Con l’aumento dell’aspettativa di vita si verificherà un aumento delle patologie neurodegenerative, con tutto ciò che ne consegue. Un altro fattore neurologico è determinato dalla sindrome Wittmaack-Ekbom, conosciuta anche come sindrome delle gambe senza riposo.
Come combattere l’insonnia?
Al Santagostino la cura dell’insonnia viene svolta con un lavoro d’équipe: neurologi, psichiatri, psicoterapeuti, medici di medicina funzionale, nutrizionisti, otorinolaringoiatri.
L’Ambulatorio Disturbi del sonno si compone infatti di diversi specialisti in più campi, così da fornire un approccio multidisciplinare. L’obiettivo è quello di creare un effettivo percorso che permetta di intercettare le cause di questo disturbo e individuare, quindi, le soluzioni. Quello dell’insonnia è un disturbo estremamente diffuso. I dati della Sleep Foundation riferiscono la percentuale di soggetti che abbiano avuto un’insonnia leggera nella propria vita: si tratta del 10%. L’Ambulatorio Insonnia si occupa di tutti i problemi che hanno a che vedere con l’insonnia, al fine di produrre un assessment specifico, comprendere le problematiche specifiche e proporre al soggetto un trattamento di tipo integrato, individualizzato e specialistico, comprensivo di trattamenti farmacologici e non farmacologici.
Prima visita, assessment e valutazione
Il percorso di cura inizia con una prima visita insonnia o con un primo colloquio psicologico insonnia (sia in studio che online). Nella prima visita insonnia, il medico si occupa dell’anamnesi e, in caso di diagnosi di disturbo d’insonnia, invia il paziente a un Assessment Insonnia insieme ad una Valutazione qualità del Sonno. Vengono svolti due colloqui, distanti una settimana l’uno dall’altro, insieme ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi del sonno.
Il paziente, tra un colloquio e l’altro, sarà tenuto a compilare diversi test in merito alle abitudini e alle caratteristiche del suo sonno, e dovrà quindi tenere un diario per almeno sette giorni.
Potrebbe inoltre essere proposto un monitoraggio del sonno da remoto tramite wearable a un costo aggiuntivo. La misurazione avviene attraverso un innovativo algoritmo, che si chiama "Dormi" ed è registrato come medical device, che raccoglie, analizza ed elabora i dati, riportando una vera e propria fotografia del sonno del paziente.