Cos'è la colite spastica?
La colite spastica, anche nota come sindrome dell’intestino irritabile, è un disturbo funzionale che riguarda il tratto dell’intestino chiamato colon, e che determina un’alterazione della motilità dell’apparato gastroenterico.
Nello specifico, la motilità può essere superiore rispetto al normale, dando esito a diarrea, o inferiore provocando stipsi. Oltre a una modificazione della frequenza delle evacuazioni, la colite spastica può provocare un cambiamento nella consistenza delle feci, che diventano molto dure oppure liquide e poco formate. Seppure le alterazioni dell'alvo siano abbastanza costanti nella maggior parte dei pazienti, in alcuni casi può verificarsi l’alternanza di episodi diarroici a quelli di stitichezza.
La colite spastica, generalmente, fa il suo esordio nei giovani adulti e ha un andamento cronico, manifestandosi a intervalli regolari con attacchi sintomatici. Nonostante non si tratti di una patologia grave, il disturbo può compromettere in modo significativo la qualità della vita di coloro che ne sono affetti.
Perché viene la colite spastica? Cause e fattori di rischio
Le cause alla base della colite spastica non sono ancora del tutto chiarite. Secondo le ipotesi più attendibili, all’origine di tale condizione vi sarebbe una comunicazione anomala tra l’encefalo, le fibre nervose intestinali e i muscoli dell’intestino. Tuttavia, alcuni fattori sembrano favorirne lo sviluppo. Tra questi figurano:
È stato evidenziato, inoltre, da diversi studi clinici che, molto spesso, i sintomi della colite spastica si presentano in seguito a specifiche circostanze, diverse da paziente e paziente. I fattori più comuni che possono scatenare o aggravare la sintomatologia del disturbo sono:
- L’assunzione di alcuni cibi come: caffè, tè, spezie, cibi grassi, cioccolata, bevande alcoliche e zuccherate, cavoli e broccoli, latte
- Lo stress: i disturbi peggiorano nei momenti di tensione e accumulo nervoso
- La scarsa idratazione
- Le alterazioni ormonali, come quelle indotte dal ciclo mestruale
- Alcune malattie infettive del tratto gastrointestinale
- Assunzione di alcuni farmaci.
Quali sono i sintomi della colite spastica?
Il sintomo principale della colite spastica è il dolore addominale che si concentra generalmente nei quadranti inferiori dell’addome. Il dolore può presentarsi come continuo o crampiforme, e, come detto nel paragrafo precedente, è associato a cambiamenti dell’alvo (stipsi o diarrea). La sensazione dolorosa si attenua di solito dopo la defecazione o l’espulsione dei gas intestinali.
Ricapitolando, i sintomi che possono presentarsi in caso di colite spastica sono:
Il disturbo può essere responsabile anche di manifestazione extraintestinali come:
Diagnosi
Dal momento che non esistono esami che permettono di individuare la colite spastica, l’unico modo per accertare la presenza del disturbo è affidarsi alla diagnosi differenziale, attraverso l’esclusione di altre patologie che presentano sintomi comuni alla colite spastica.
Per poter fare una diagnosi di colite spastica, non deve essere riscontrata alcuna causa organica che abbia dato esito al disturbo, quindi analisi di laboratorio, esami radiografici e altre indagini anatomo-patologiche devono risultare normali. La diagnosi si basa principalmente sulle caratteristiche del dolore e dell’alvo, e, come accenato, deve escludere altri processi patologici.
Le patologie che possono essere confuse con la colite spastica, infatti, sono diverse e comprendono enteriti batteriche, intolleranza al lattosio, diverticoli nel colon, infezioni da parassiti, e patologie infiammatorie intestinali. La valutazione clinica per la diagnosi differenziale si avvale generalmente di:
In caso di colite spastica, come detto sopra, i suddetti test devono essere negativi. Il disturbo, inoltre, a differenza dalle malattie infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, non induce cambiamenti nell’anatomia dell’intestino.
Infine, alcuni criteri possono essere utili per stabilire la presenza della patologia, per esempio:
- Presenza di dolore addominale della durata di almeno 3 giorni, una volta al mese, negli ultimi 3 mesi
- Attenuazione del dolore con la defecazione
- Dolore associato a una alterazione della consistenza delle feci
- Dolore associato a una alterazione della frequenza delle defecazioni.
Come curare la colite spastica?
Il trattamento della colite spastica è indirizzato al controllo dei sintomi e consiste sostanzialmente nell’assunzione di farmaci e nella modificazione delle abitudini alimentari. Nei casi meno gravi, può essere sufficiente:
- Ridurre lo stress
- Praticare regolarmente l’attività fisica allo scopo di alleviare lo stress e migliorare la funzionalità intestinale, soprattutto in caso di stipsi
- Riposare in modo adeguato di notte
- Seguire una dieta che preveda l’esclusione dei cibi che scatenano i sintomi tipici della colite spastica.
Nei casi moderati o gravi, può essere necessario ricorrere alla terapia farmacologica. I farmaci più utilizzati includono:
- Anticolinergici e antispastici, riducono la secrezione gastrica e la motilità intestinale, come iosciamina e diciclomina per attenuare gli spasmi addominali
- Antidiarroici, come loperamide, colestiramina, e colesevelam per controllare gli episodi di diarrea
- Antidepressivi triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), come: fluoxetina, paroxetina, imipramina. Si ricorre a questi farmaci per i pazienti che soffrono di depressione o disturbi di personalità, ma anche per sedare il dolore e il gonfiore addominale
- Lassativi e farmaci contro la costipazione, per contrastare gli episodi di stipsi.
Cosa fare per far passare la colite spastica? Consigli utili
Uno stile di vita sano e un’alimentazione adeguata, sul lungo periodo, sono in grado di migliorare sensibilmente i sintomi indotti dalla colite spastica. A questo proposito, possono essere utili alcuni accorgimenti, per esempio:
- Ridurre i cibi ricchi di fibre. Queste devono essere reinseriti nella dieta gradualmente e partendo da piccole dosi, per consentire all’intestino di riabituarsi con gradualità alla loro digestione
- Evitare i cibi che provocano un peggioramento dei sintomi come: alcolici, caffè, cioccolata, etc.
- Non saltare i pasti e mangiare a intervalli regolari per favorire la regolarità intestinale
- Aumentare il numero di pasti giornalieri, per ridurre la quantità di cibo assunta a ogni pasto e prevenire gli episodi di diarrea
- Ridurre il consumo di prodotti contenenti lattosio, in caso si faccia fatica a digerirli
- Bere molta acqua
- Praticare esercizio fisico con regolarità, per ridurre lo stress e favorire la motilità dell’intestino
- Usare i farmaci lassativi e antidiarroici con cautela.