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Denti da latte: perché sono importanti

A cura di
Massimo
Saita

I denti da latte svolgono diverse funzioni fondamentali per la crescita del bambino, dall’alimentazione allo sviluppo del linguaggio: ecco come prendersene cura

I denti da latte svolgono alcune funzioni molto importanti per la crescita del bambino. Iniziano a spuntare dal sesto mese di vita e solitamente entro i due anni il bambino ha una dentatura completa composta da venti denti da latte.

Oltre a costituire uno strumento essenziale per la masticazione, i denti da latte possono aiutare lo sviluppo del linguaggio influenzando la pronuncia dei suoni. Inoltre, fungono da guida per i denti permanenti che seguiranno: possono influenzare la posizione e l’allineamento dei denti permanenti, quindi è importante mantenerli sani per garantire una buona salute dentale futura.

Quando si perdono i denti di latte?

I denti da latte inizieranno a cadere dai cinque/sei anni di età del bambino. Questo processo, chiamato esfoliazione, può durare diversi anni. La caduta dei denti da latte è fisiologica e avviene spontaneamente, anche se è facile che una caduta o un urto accidentale la facilitino: in ogni caso, niente di cui preoccuparsi. 

Quali sono i primi denti che cadono?

Spesso i primi denti che cadono sono gli incisivi centrali inferiori, poi i superiori.  

In seguito, gli incisivi laterali, i canini, i primi molari e i secondi molari. Non è detto comunque che per tutti i bambini i denti da latte cadano in questa sequenza.

Quando è necessario estrarre i denti da latte?

La caduta dei denti da latte è fisiologica quindi non è necessario intervenire: normalmente cadono da soli. L’estrazione dei denti decidui va valutata soltanto in casi specifici:

  • il dente da latte non cade e impedisce al dente permanente di erompere correttamente
  • dente da latte gravemente danneggiato da carie
  • infezioni 

Igiene orale

La cura dei denti da latte non va sottovalutata perché, essendo più fragili dei denti permanenti, sono maggiormente soggetti alla carie e ad altre infezioni che potrebbero causare dolore o cadute precoci. I bambini piccoli non sono in grado di lavarsi i denti da soli, dunque sono i genitori a doversi occupare della loro igiene orale già dalla comparsa del primo dente da latte: è sufficiente pulirlo con una garza imbevuta di soluzione fisiologica per limitare il rischio di carie da biberon.

Quando il bambino ha un anno può essere utile sottoporlo ad una prima visita odontoiatrica: il dentista valuterà la situazione complessiva e stabilirà se è necessaria l’assunzione di fluoro per rendere più forti i denti da latte.

Già dal secondo anno di vita il genitore può iniziare ad utilizzare uno spazzolino morbido con un dentifricio al fluoro. Dai tre o quattro anni si può anche utilizzare con cautela il filo interdentale per rimuovere eventuali residui di cibo. 

Cosa fare dopo la caduta di un dente?

Spesso, dopo la caduta di un dente da latte, non occorre fare nulla – anzi, è meglio evitare di toccare l’area - ma se c’è sanguinamento è possibile applicare una leggera pressione sulla zona con una garza pulita per alcuni minuti finché il sangue non si ferma. Meglio evitare di mangiare cibi duri o appiccicosi che potrebbero irritare l’area o causare dolore.

Quali sono i denti che non cadono?

I denti che non cadono sono i denti permanenti, anche noti come denti definitivi. Questi sono i denti che spuntano nella bocca dopo la caduta dei denti da latte e rimangono nella loro posizione per tutta la vita, a meno che non si verifichino problemi come malattie gengivali, carie o traumi.

Talvolta, i denti da latte possono rimanere al loro posto anche quando sotto il dente permanente preme per emergere. Non trovando spazio, il dente permanente potrebbe fuoriuscire in una posizione non corretta, andando a creare una doppia fila. Per evitare che ciò accada, se il primo dentino tarda a cadere è bene rivolgersi ad un dentista.

Alcune volte in pazienti adulti è possibile trovare ancora denti da latte nel cavo orale in quanto il dente permanente non si è mai sviluppato: in questo caso parleremo di agenesia.