Dermatophagoides farinae è una specie di acaro, che fa parte del gruppo dei cosiddetti acari della polvere e che può provocare reazioni allergiche.
Che cos’è il Dermatophagoides farinae?
Il Dermatophagoides farinae è una specie di acaro, che insieme a Dermatophagoides pteronyssinus e Euroglyphus maynei viene comunemente indicato con la dicitura acaro della polvere.
Si tratta di organismi di dimensioni microscopiche, che appartengono all’ordine degli aracnidi, come ragni, scorpioni e zecche. Non sono quindi insetti.
Si nutrono delle cellule morte della cute, specialmente della forfora umana.
Possono causare reazioni allergiche, specialmente nei bambini, per quanto di solito non si tratti di allergie di particolare gravità.
D. farinae e D. pteronyssinus, per quanto siano due specie diverse, sono praticamente indistinguibili in relazione alla reazione che scatenano.
Dove si trova il Dermatophagoides farinae?
Gli acari vivono e si trovano a loro agio in ambienti relativamente umidi, con temperature adeguate, e nelle case tendono ad essere presenti in tappeti, tende, animali di peluche, talvolta libri.
Ma il luogo dove sono maggiormente presenti sono i letti, precisamente lenzuola e cuscini, dove c’è maggiore possibilità di condizioni loro favorevoli, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista della possibilità di nutrimento.
Quali sono i sintomi di un’allergia agli acari?
Nelle reazioni allergiche in generale il meccanismo che entra in gioco nel corpo umano è che sostanze che non costituiscono pericolo per l’organismo vengono scambiate per pericolose dallo stesso a causa di un “errore”.
Questo porta l’organismo a reagire e a causare effetti di gravità variabile a seconda dell’individuo e dell’allergene, ossia dell’elemento che causa la risposta immunitaria anomala.
Nel caso degli acari della polvere le reazioni allergiche sono nella stragrande maggioranza dei casi di gravità medio bassa. I principali sono:
Quali alimenti sono da evitare in caso di allergia agli acari?
L’allergia agli acari, come l’allergia ai pollini presenta il fenomeno delle cosiddette reazioni crociate. Queste sono reazioni allergiche determinate dallo stesso allergene degli acari, ma in contesti diversi.
Un esempio tipico è la sensibilità ad alcuni alimenti che in teoria non hanno nulla a che vedere con gli acari.
In particolare le persone con allergia agli acari possono manifestare reazioni allergiche o ipersensibilità a:
- crostacei (granchi, gamberi, mazzancolle, aragosta, astice, scampi etc.)
- molluschi e mitili (polpo, calamaro, seppia, moscardini, cozze, vongole, arselle etc.).
Come si diagnostica l’allergia agli acari?
La diagnosi viene fatta con una visita allergologica in cui c’è la raccolta dei dati anamnestici del paziente, cioè vengono annotati i sintomi e le circostanze della loro occorrenza.
Vengono poi eseguiti dei test, in particolare si possono effettuare tre test per le allergie a D. farinae e D. pteronyssinus:
- prick test, che può essere fatto in tempo reale e che consiste nel sottoporre una porzione della pelle del paziente ad un liquido contenente l’allergene e nell’eseguire poi una piccola puntura sull’area: in caso di rigonfiamento e arrossamento, il test risulta positivo
- dosaggio IgE specifiche, che è un esame del sangue, prescritto per confermare il risultato del prick test
- diagnostica molecolare allergologica, un test che viene fatto per avere maggiore chiarezza in merito a quali siano le proteine allergeniche coinvolte nella reazione allergica e permettere una terapia più efficace.
Cosa fare in caso di allergia da D. farinae?
Il trattamento è costituito da due parti fondamentali:
- trattamento sintomatologico
- trattamento preventivo
Il trattamento sintomatologico consiste nella somministrazione di antistaminici per ridurre la reazione e i sintomi e di farmaci corticosteroidi. In alcuni casi può essere necessario anche un ciclo di farmaci che aiutino le vie respiratorie a riaprirsi.
Il trattamento preventivo invece è anche detto immunoterapia preventiva e costituisce di fatto una vaccinazione vera e propria, che va effettuata per un periodo di tre anni, il tempo necessario perché il sistema immunitario “impari” per così dire.
L’immunoterapia preventiva viene somministrata per via orale.
Il trattamento però prevede anche una parte relativa all’ambiente in cui si vive.
Come prevenire l’allergia agli acari
La prevenzione di crisi allergiche, per quanto blande, parte da una certa cura ambientale, per cui vanno seguiti alcuni accorgimenti basici.
- mantenere gli ambienti domestici ben aerati e ventilati, anche in inverno, per favorire l’assorbimento dell’umidità
- esporre al sole e all’aria sia i cuscini dei letti, sia quelli del divano
- usare aspirapolvere con filtro hepa (high efficiency particulate air)
- pensare di dotare divani e letti di coperture antiacaro fatte in tessuti barriera
- mantenere la pulizia degli ambienti costante, specialmente dalla polvere
- sbattere o lavare i tappeti e moquette con una certa frequenza ed evitarli, se possibile nelle stanze in cui si passa la maggior parte del tempo
- lavare frequentemente gli animali di peluche dei bambini
- evitare, se possibile, la carta da parati sulle pareti
- pulire costantemente i filtri dei condizionatori
- evitare di fumare in casa
- evitare di utilizzare in eccesso sostanze potenzialmente irritanti per la pelle o le vie respiratorie, come vernici, cosmetici, deodoranti per ambienti profumati
- non stendere, se possibile, i panni bagnati in aree comuni della casa.
- effettuare una periodica bonifica ambientale, quantomeno della camera da letto
Le norme e gli accorgimenti elencati sopra sono particolarmente rilevanti nel caso in cui in casa ci sia uno o più bambini che ancora non hanno manifestato segni di allergie.
In questo modo si può ridurre il rischio che le sviluppino. Se invece sono già chiari i segni di un’allergia, sono estremamente importanti per poter permettere al bambino una qualità della vita il più normale possibile, fino a che non sviluppa gli anticorpi necessari per poter ridurre l’entità delle reazioni allergiche
Importante da ricordare che l’allergia agli acari non è stagionale, come invece quella ai pollini. Questi microrganismi si trovano nelle nostre case tutto l’anno, per questo è importante aerare anche d’inverno, dato che il freddo può uccidere gli acari e senz’altro aiuta a ridurre la possibilità del loro proliferare.