Cosa si intende per dolore sotto le ascelle?
L’espressione dolore all’ascella, che ovviamente indica una condizione di fastidio con presenza di stimoli dolorosi, è un termine ombrello che può indicare diversi tipi di dolore, a loro volta causati da diversi tipi di condizioni.
Con ascella si indica la parte anatomica del corpo umano che è situata tra il tronco o busto e l’articolazione della spalla. Si tratta di uno spazio concavo, che è attraversato da numerosi vasi sanguigni, nervi e che alloggia anche dei linfonodi, una componente molto importante del sistema immunitario.
Si tratta inoltre di una zona in cui sono presenti moltissimi follicoli piliferi e anche un’alta concentrazione di ghiandole sudoripare.
I problemi che possono causare una qualsiasi forma di dolore all’ascella da un punto di vista epidemiologico tendono ad essere più frequenti nelle donne, a causa dei cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale e della maggiormente diffusa abitudine alla depilazione dell’area.
In molti casi poi il dolore non è limitato alla zona dell’ascella, ma si irradia ad altre parti del corpo, come al braccio o alla parte alta della schiena. Nei pazienti di sesso femminile tra gli altri sintomi può esser presente il dolore al seno.
Alle volte il dolore sotto l'ascella si presenta poi con altri sintomi. Questi possono essere utili nella diagnosi della condizione sottostante che può avere anche una certa gravità.
Dato che si tratta di un termine ombrello, come detto, durante il processo diagnostico vanno anche distinte le modalità del dolore stesso. Il dolore può infatti essere progressivo e generarsi in un crescendo, senza che il paziente abbia reale contezza del momento in cui è cominciato.
Oppure può apparire all’improvviso, come nel caso di un trauma o di problemi cardiovascolari che precorrono un infarto del miocardio. Può essere costante, intermittente, molto intenso o appena accennato.
Quali sono le possibili cause dolore all'ascella?
La struttura complessa e articolata di questa zona anatomica fa sì che il dolore che può alle volte insorgere nell’area abbia una varietà di possibili cause molto ampia.
In particolare l’eziologia del problema può essere legata a:
- cause di tipo traumatico, come urti, che abbiano causato lesioni
- problemi di carattere dermatologico, siano irritazioni o infezioni
- lacerazioni muscolari
- problemi ai linfonodi che sono una ventina
- infiammazioni dei follicoli piliferi o delle ghiandole sudoripare
- ferite di qualsiasi tipo
- escoriazioni dovute a sfregamento
- problemi cardiovascolari (in questo caso solitamente è l’ascella sinistra a dolere)
Per entrare maggiormente nello specifico, possono avere come sintomo una qualche forma di dolore all’ascella le seguenti condizioni:
- un ingrossamento dei linfonodi ascellari, che sono molti e che normalmente non si sentono al tatto
- dolori di carattere muscolare dovuti ad un eccessivo affaticamento, ad una contrattura o ad una lesione per un movimento sbagliato
- dermatite da contatto, dermatite allergica
- la presenza di peli incarniti, dovuti nella maggior parte dei casi ad un’ostruzione dei follicoli piliferi
- la follicolite ascellare, che è un’infiammazione dei follicoli piliferi nella zona
- malattie dermatologiche come l'Acanthosis nigricans, che colpisce in particolar modo ascelle e inguine, e che è caratterizzata da uno spessore cutaneo anomalo, unito a iperpigmentazione, cioè colorazione più scura del normale
- micosi, cioè infezioni da parte di funghi
- l'iperidrosi, che comporta una sudorazione eccessiva anche in mancanza di stimoli come temperatura ed emozioni forti
- intertrigine, cioè un’infiammazione che esita in escoriazioni, che si genera quando due porzioni di cute si trovano in continua frizione tra loro e che colpisce maggiormente pazienti affetti da obesità
- linfoma o altri tumori maligni che abbiano sede nel busto e metastasi nell’area
- la psoriasi, che può causare irritazione con eruzioni cutanee pruriginose e anche escoriazioni
- infezioni di vario tipo, sia virali come da Herpes zoster, sia di origine batterica (morbillo, raffreddore di stagione, otite batterica etc)
- il lupus eritematoso sistemico
- il diabete che esiti in neuropatia diabetica
- l’artrite reumatoide che colpisce l’articolazione della spalla
- i lipomi, che sono un accumulo di cellule adipose
- l’arteriopatia periferica, che comporta un’occlusione di varia gravità delle arterie, in questo caso del tronco e delle braccia
- eventuale presenza di foruncoli ascellari
Quando preoccuparsi per il dolore all'ascella?
Tra le condizioni che sono state elencate in precedenza, che comunque non possono essere considerate un sostituto di un parere specialistico fornito da un medico, ce ne sono alcune di decisamente poco serie, mentre altre possono essere di una certa gravità
In questo contesto solitamente è importante anche considerare altri sintomi che siano concomitanti al dolore all’ascella, e che possono dare delle indicazioni al medico, ma anche al paziente.
Si premette comunque che è sempre consigliato rivolgersi ad un medico nei casi in cui il malessere generato dal dolore metta a repentaglio la qualità della vita del paziente. Non vale la pena aspettare che la condizione si aggravi, in quanto la maggior parte dei problemi di salute ha decorso migliore se presa con una certa tempistica.
In ogni casi, vanno assolutamente tenuti d’occhio i seguenti segni e sintomi:
- il dolore è improvviso, acuto si estende al braccio sinistro ed è concomitante anche una sensazione di affaticamento, pesantezza al petto: va chiamato il pronto intervento immediatamente
- il dolore non accenna a diminuire nemmeno dopo giorni, anzi aumenta
- il dolore è associato a difficoltà a muovere il braccio corrispondente l’ascella dolente
- i linfonodi sono ingrossati e si sentono al tatto, il che potrebbe essere sintomo di un tumore nell’area
- nausea e vomito
- febbre e brividi
- mal di gola
- senso di stanchezza anomalo, non dipendente da attività fisica intensa o altro
- problemi cognitivi
- vertigini
Come si diagnostica e si cura il dolore all’ascella?
Nei casi in cui una condizione abbia molte possibili cause per la diagnosi si procede solitamente con un procedimento diagnostico che si chiama diagnosi differenziale.
La diagnosi differenziale è un processo in cui il medico, o i medici, a seconda dei casi, effettuano visite e controlli volti ad eliminare uno ad uno tutti i possibili fattori di rischio o le cause di una condizione.
Nel caso di un dolore all’ascella è quindi necessario usare questo procedimento per assicurarsi di prescrivere successivamente il trattamento adeguato alla condizione.
La diagnosi differenziale parte con la raccolta dei dati anamnestici, o anamnesi, che altro non è che un colloquio tra medico e paziente in cui il medico annota i dettagli che il paziente riferisce in merito al sintomo principale, a quelli concomitanti, alla loro occorrenza ed intensità. In questa fase viene anche controllato lo storico delle patologie pregresse del paziente, che potrebbe fornire elementi per la diagnosi, così come eventuali casi di malattie genetiche in famiglia.
Successivamente il medico esamina personalmente il paziente nella fase che si chiama esame obiettivo. Oltre ad alcuni parametri vitali come frequenza cardiaca e pressione sanguigna, che possono venire controllati di routine, nel caso di dolore all’ascella del paziente, il medico procederà ad esaminare l’area, con particolare attenzione ad eventuali anomalie al tatto o alla vista.
La diagnosi vera e propria in molti casi è possibile però solo con esami specifici di varia natura. Tra i principali che possono rendersi necessari a discrezione del medico ricordiamo:
La terapia naturalmente dipende dall’origine del dolore e verrà prescritta solo una volta avuta la certezza della diagnosi.
Nei casi di lesioni di parti molli dell’articolazione per esempio verranno prescritti riposo, analgesici e fisioterapia. Se invece il dolore è causato da problemi di carattere infettivo, è solitamente necessario che il paziente effettui un ciclo di farmaci antibiotici adatti all’agente patogeno.
Se si tratta di tumore, evidentemente la valutazione sarà tra intervento chirurgico, con cicli di radio o chemioterapia successivi o preparatori all’asportazione della massa tumorale.
Se il problema è di carattere dermatologico, dipenderà dalla causa. Le micosi si curano con specifici farmaci antimicotici, mentre altri tipi di irritazione possono necessitare di altri rimedi.
Problemi come l’iperidrosi o la psoriasi invece non si possono purtroppo curare. In questi casi la terapia è di solito prettamente sintomatologica, volta cioè a ridurre l’occorrenza dei sintomi e la loro intensità e a far sì che il paziente mantenga una qualità della vita normale.