La cosiddetta frattura del pene è un evento traumatico ai danni dell'organo genitale maschile, che comporta lesioni interne all'asta dello stesso con possibili conseguenze serie. È un evento da trattare in emergenza.
Cos’è la frattura del pene?
La frattura del pene è un evento traumatico che colpisce l’organo genitale maschile e che comporta una lesione interna con sversamento di sangue dai corpi cavernosi. Tipicamente questo tipo di trauma penieno è causato da un movimento brusco durante l’atto sessuale penetrativo o comunque durante un’erezione.
È una condizione molto seria, che comporta una sintomatologia importante, con dolore, ecchimosi ed ematomi e che può avere conseguenze piuttosto gravi se non risolta in tempi brevi. Spesso è accompagnato da un rumore simile allo schiocco di una frusta.
Da un punto di vista della traumatologia, l’insorgenza di questa condizione tende ad essere maggiore nei casi di rapporto sessuale penetrativo, in cui è il partner penetrato ad esercitare il controllo del movimento.
Questo comporta un minore controllo da parte dell’individuo che effettua la penetrazione e può più facilmente risultare in traumi.
Questo non esclude comunque la possibilità del trauma in altre circostanze.
Anatomia dell’organo genitale maschile
Per comprendere meglio come avvenga questa lesione, è necessario fare alcuni brevi cenni alla struttura anatomica del pene.
Il pene è composto da tre parti o sezioni che presentano alcune differenze strutturali
La radice è la parte del pene che collega l’asta al pube, e che per questo motivo si definisce prossimale, cioè più vicina al resto del corpo.
Non è mobile né visibile dall’esterno e alloggia la parte iniziale di quelli che sono i tessuti erettili. Questi sono:
- i due corpi cavernosi, il cui riempimento di sangue genera l’erezione
- il corpo spongioso, dove scorre il canale uretrale
- la muscolatura specifica (ischio cavernoso e bulbo spongioso)
L’asta è la parte oblunga e cilindrica del pene che termina prima del glande. Al suo interno scorrono i due corpi cavernosi, sulla parte superiore, e il corpo spongioso al livello inferiore.
Infine abbiamo il glande che alla sua sommità ospita il meato uretrale, cioè l’apertura da cui vengono espulse sia urina, sia liquido spermatico. Il glande è un punto erogeno primario nei soggetti di sesso maschile, essendo ricco di terminazioni nervose la cui stimolazione tattile è fondamentale per il raggiungimento di un orgasmo eiaculatorio, a sua volta culmine dell’atto riproduttivo maschile.
Quando si parla di frattura del pene, tecnicamente quello che si intende è una lesione dei tessuti che compongono i corpi cavernosi, in particolare della tunica albuginea. Immaginando i corpi cavernosi come due spugne cilindriche, la tunica albuginea è quell’involucro di tessuto connettivo resistente ed elastico che li ricopre ed evita che il sangue “fugga” dal tessuto cavernoso incluso al suo interno.
Perché ciò avvenga è necessario che questa struttura - in tensione durante l’erezione - “strozzi” le vene normalmente deputate all’efflusso ematico dai corpi cavernosi, intrappolando il sangue all’interno dei corpi cavernosi e permettendone la rigidità.
Frattura del pene, sintomi e segni
La sintomatologia di questo evento traumatico è piuttosto tipica e ristretta all’area dell’organo genitale.
In caso di trauma penieno generalmente il paziente presenta:
- forte dolore all’organo immediatamente dopo il trauma, solitamente accompagnato anche da un rumore tipico che si produce al momento della lesione
- immediata detumescenza, cioè perdita dell’erezione
- comparsa di gonfiore a causa dello sversamento di sangue
- ematuria o uretrorragia, cioè perdita di sangue o con le urine, o vivo a causa di una lesione al canale uretrale
- deformazione del pene che risulta curvato in modo anomalo
- problemi ad urinare, come disuria (impossibilità di urinare), stranguria (difficoltà ad urinare)
- ecchimosi/ematomi visibili che possono interessare anche il pube e lo scroto.
Se non trattata, la sintomatologia della frattura peniena può portare a conseguenze molto serie e durature.
Tra queste le più importanti sono:
- disfunzione erettile
- dolore ad ogni erezione e durante la stimolazione sessuale
- aneurismi del pene, cioè dilatazioni anomale di vasi sanguigni o dei corpi cavernosi
- priapismo, stato per cui il pene rimane eretto a lungo, indipendentemente da uno stato di eccitazione, con dolore
- necrosi e fistole
Come avviene la frattura del pene?
La causa della frattura è una flessione dell’asta brusca e innaturale che può verificarsi, nella maggior parte dei casi, durante rapporti sessuali, per esempio per l’improvvisa fuoriuscita del pene dalla vagina, e l’urto involontario dello stesso ancora eretto contro il perineo della partner.
I traumi del pene e le relative fratture possono essere però anche il risultato di incidenti durante attività sportiva, di abbigliamento troppo stretto, o di movimenti violenti durante la masturbazione compulsiva.
Rimane un evento piuttosto raro, in quanto la struttura dell’organo genitale maschile mantiene un certo grado di flessibilità anche in caso di erezione, pertanto i casi di frattura non sono molto frequenti.
Come si diagnostica?
La diagnosi avviene solitamente tramite esame obiettivo, preceduto da breve anamnesi. Solitamente la semplice visione dell’organo genitale è sufficiente a dare indicazioni per stabilire se si tratti di frattura peniena o no.
In caso di dubbi, il medico può richiedere o effettuare sul posto un’ecografia per verificare lo stato dei tessuti interni.
Terapie e trattamenti
Questa condizione necessita di un trattamento d’urgenza, pertanto in caso di evento traumatico con sospetta lesione dei corpi cavernosi, si consiglia di recarsi immediatamente al pronto soccorso.
La risoluzione avviene attraverso un intervento chirurgico che serve prima di tutto a riparare i tessuti lesionati.
In secondo luogo è necessario drenare il sangue fuoriuscito ed eliminare la causa dell’emorragia.
Esistono anche trattamenti conservativi, senza operazione chirurgica, ma non hanno lo stesso tasso di successo dell’intervento e sono pertanto meno diffusi.
La prognosi post-operatoria è di qualche settimana, e dipende dalla gravità dell’evento traumatico e anche da alcuni fattori individuali del paziente.
Durante la convalescenza al paziente possono essere prescritti alcuni farmaci, come antinfiammatori e antidolorifici per la cura sintomatologica del dolore.
Può essere inoltre somministrata una cura a base di farmaci che inibiscano l’erezione, che facilitano la guarigione sia dal punto di vista della rigenerazione dei tessuti, sia dal punto di vista della gestione del dolore.
La complicanza a lungo termine più temibile è la formazione di cicatrici interne che deformano il pene durante l’erezione, causando una induratio penis plastica di origine post-traumatica.